Una lettura del bilancio in ottica di genere, con gli occhi di donna

di Loretta Tani

Lo scorso 11 marzo presso la UIL si è tenuto un seminario dal titolo “un Bilancio in equilibrio? Non perdere d’occhio l’ottica di genere”. L’incontro, organizzato dal Dipartimento Lavoro e Coesione e delle Pari Opportunità per celebrare la Giornata internazionale dei diritti della donna, che si è celebrata l’8 marzo, ha visto l’apertura dei lavori da parte della coordinatrice Confederale Sonia Ostrica. La coordinatrice ha spiegato che, sebbene avessero inizialmente intenzione di organizzare la riunione in forma unitaria, non è stato possibile, e alla fine si è deciso di realizzarla esclusivamente a livello di UIL, dedicandola al tema del bilancio di genere.

PROMUOVERE L’UGUAGLIANZA
Ostrica ha voluto iniziare con un excursus sulla storia del bilancio di genere, uno strumento che analizza e misura l’impatto delle politiche pubbliche e delle risorse economiche in relazione alle differenze di genere, con l’obiettivo di promuovere l’uguaglianza tra uomini e donne. Questo strumento è nato negli anni ’80 come risposta alla crescente consapevolezza delle disuguaglianze di genere nelle politiche economiche e sociali. Nel corso del tempo, il bilancio di genere è stato adottato da numerosi paesi e istituzioni, con una crescente attenzione all’importanza di integrare una prospettiva di genere nelle decisioni economiche e politiche.

IL RUOLO DELLE ISTITUZIONI
Successivamente, la parola è passata a Linda Laura Sabbadini, statistica, sociologa e accademica italiana, delegata italiana al W20, nota per il suo impegno nella ricerca sociale e nella promozione dell’uguaglianza di genere. Ha ricoperto ruoli rilevanti in istituzioni italiane, tra cui l’Istat (Istituto Nazionale di Statistica), dove ha diretto la Direzione Centrale per le statistiche sociali e ambientali. È anche una delle principali promotrici del bilancio di genere in Italia. Sabbadini ha sottolineato l’importanza delle statistiche per rendere più efficaci le politiche di genere, evidenziando la necessità di un sistema statistico che fornisca informazioni complete e accurate per tutti. Queste informazioni sono fondamentali per ogni tipo di governo, che ha bisogno di dati solidi per agire nel modo più giusto e non a discapito del lavoro delle donne. Ha concluso dicendo: “Le statistiche devono essere adeguate e ufficiali, perché sono utili per tutti”.

POLITICHE INSUFFICIENTI
Ivana Veronese, Segretaria Confederale ha aperto il suo intervento con questa dichiarazione “Il bilancio non riguarda solo le risorse finanziarie, ma le politiche che un paese decide di adottare. Purtroppo, spesso le politiche dedicate alle donne e alle pari opportunità sono scarse, nonostante i dati evidenzino chiaramente una bassa occupazione femminile. Il riconoscimento delle competenze femminili resta un problema legato agli stereotipi, che continuano a influenzare la percezione e l’accesso delle donne al mondo del lavoro e alle opportunità di crescita professionale”. Ha proseguito coadiuvata da Luigi Veltro, Funzionario Uil, all’illustrazione di alcune delle 101 slides, elaborate dall’Ufficio Coesione UIL   relative la legge di bilancio 2025 in un’ottica di genere. Nell’analizzarle hanno estrapolato le norme che riguardano più direttamente le persone. Su 56 misure dirette alle persone solo 15 riguardano direttamente le donne in modo “positivo”, 41 sono delle misure che hanno definito neutre.

DONNE ESCLUSE
Maria Cecilia Guerra, economista e politica italiana, ha messo in evidenza come il convegno della Uil spinga a riflettere sulle politiche pubbliche, non solo quelle che passano attraverso il bilancio, ma anche quelle che ne sono escluse. Secondo la Guerra, queste politiche non sono neutre rispetto al genere, poiché uomini e donne ne sono beneficiati in modo diverso. La Uil, in questo senso, offre un contributo fondamentale nel far comprendere che il bilancio pubblico è poco equilibrato e manca di una prospettiva di genere, nonostante le forti discriminazioni nei confronti delle donne, in particolare nel mondo del lavoro, siano ancora evidenti nel paese.

QUESTIONE CULTURALE
Nel suo saluto, Pierpaolo Bombardieri ha evidenziato l’importanza della scelta di analizzare i bilanci con una prospettiva di genere. Ha spiegato che questa è una decisione rilevante per un’organizzazione che si è sempre confrontata con le principali questioni e ritiene che le proprie rivendicazioni sono sempre supportate da numeri e fatti concreti. Il dato che emerge oggi, secondo Bombardieri, è che nel nostro paese esiste una questione culturale che deve essere affrontata collettivamente. Ha assicurato che questa sfida verrà affrontata insieme alla segreteria confederale e ai colleghi e alle colleghe che seguono questi temi sul territorio, rivendicando impegno e risposte non solo per le scelte del Governo, ma anche per quelle delle Regioni.
Questo seminario mi ha fatto ancora una volta comprendere l’importanza dell’azione sindacale e l’impegno che ciascuna di noi deve mettere in campo per garantire che ogni diritto conquistato finora non venga mai messo in discussione dalle nuove normative che vengono costantemente introdotte. I diritti delle donne non sono mai acquisiti per sempre, ma sono sempre soggetti a revisione nel tempo. La storia ce lo insegna, così come ce lo insegnano i paesi dell’Asia, dell’Europa e, non per ultimi, gli Stati Uniti. È fondamentale rimanere sempre vigili, e noi lo saremo. Uil e Uilm sempre presenti!

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