Generiamo Cultura nella Marsica per superare i pregiudizi e garantire un ambiente di lavoro privo di discriminazioni

di Sara D’Agostino

Continuiamo il nostro importante e speciale viaggio “Generiamo Cultura”, un progetto che ha un valore unico e significativo, poiché, per la prima volta in questi anni, ci porta all’interno delle aziende per parlare di cultura di genere in un modo mai fatto prima, si tratta di un’iniziativa innovativa che ci vede uniti, come sigle sindacali, nell’incontrare e interagire con i lavoratori e le lavoratrici delle aziende metalmeccaniche.
Il format che utilizziamo è a mio avviso, geniale: rappresentanti delle tre sigle sindacali (Uilm, Fiom, Fim), che si occupano di pari opportunità, insieme ai segretari, ai responsabili dei centri anti-violenza e alle rappresentanze aziendali, tutti insieme, per spiegare il nostro punto di vista sul tema e, soprattutto, per diventare un punto di riferimento per chi dovesse affrontare problematiche legate al genere.

ASSEMBLEA KROMOSS
Il 5 Dicembre abbiamo organizzato l’assemblea “Generiamo Cultura” presso Kromoss, un’azienda metalmeccanica che conta circa 200 dipendenti e che si trova nella Marsica, nonostante nel corso di questi due anni abbiamo organizzato varie assemblee in molte aziende, tuttavia, questa volta l’impatto è stato diverso dal solito.
Non abbiamo utilizzato il consueto format del tavolo con i relatori e i lavoratori seduti di fronte, ma, per motivi di spazi, ci siamo tutti sistemati in piedi, formando quasi un cerchio, che ci ha reso più uniti nell’affrontare questo importante argomento, senza percepire una sorta di distacco fra i relatori e gli uditori,
perché parlare in aziende di dimensioni più piccole come questa è sicuramente più difficile, ma anche molto più importante e, soprattutto, estremamente emozionante.
Avere, come in questo caso, pochissime donne e molti uomini rende l’interlocuzione ancora più efficace. Forse perché quelle poche donne rappresentano la disparità di impiego, forse perché vengono trattate in modo equo e rispettoso, come non succede nella maggior parte delle aziende in Italia, forse , ancora, perché ci si trova di fronte a una dirigenza che ha ben compreso il valore della “certificazione di genere” ed il contributo che le donne possono portare se trattate con equità.

SENSIBILITA’ E CONSAPEVOLEZZA
In questa azienda abbiamo assistito a una grande sensibilità e consapevolezza riguardo alla situazione del lavoro femminile, dove la parità di genere è vista come una priorità strategica, valutando il contributo delle donne allo stesso modo di quello degli uomini.
È stato molto importante apprendere che l’azienda sta’ ottenendo la certificazione di genere e, nel contempo, ha messo in atto strumenti per monitorare e affrontare situazioni che spesso restano sopite e non denunciate, l’obiettivo è individuare e condividere soluzioni per eliminare il gender gap, permettendo finalmente alle donne di esprimere appieno il proprio potenziale e di vivere serenamente il proprio ambiente di lavoro.
A questo punto, mi viene una riflessione: nel nostro territorio, molte aziende metalmeccaniche, anche più grandi e importanti di questa, hanno rifiutato addirittura di partecipare al progetto “Generiamo Cultura”, limitandosi a distribuire fiocchetti rossi ai dipendenti in occasione del 25 Novembre e’ quindi fondamentale proseguire il nostro lavoro all’interno delle piccole realtà aziendali, per cercare di cambiare qualcosa perché il tema della valorizzazione delle risorse femminili e’ purtroppo un problema che necessita di soluzioni concrete. Soluzioni che possono essere trovate solo lavorando in rete, tutti insieme, ognuno con le proprie competenze, superando i pregiudizi e garantendo un ambiente di lavoro sano e privo di discriminazioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *