Il 16 ottobre, presso Unindustria Roma, si è tenuto l’incontro di informativa annuale tra le segreterie Nazionali di Fim Fiom Uilm, le Rsu e le strutture territoriali, e la Direzione aziendale della Divisione Aerostrutture di Leonardo.
A distanza di poche settimane dall’accordo sottoscritto per gestire le criticità del sito di Grottaglie l’incontro è stato utile per fare un punto sull’andamento delle attività e per valutare le prospettive future della Divisione.
Stefano Bortoli, Managing Director della Divisione Aerostrutture, ha fornito un quadro d’insieme partendo dal contesto dal quale si è partiti e che oggi si confronta con un trend di mercato dell’aviazione civile che ha recuperato solidamente i livelli di traffico pre covid e segna una forte richiesta di aeromobili da parte delle compagnie aeree.
Questo contesto dominato dal duopolio Airbus-Boeing che tratteggia condizioni potenzialmente favorevoli per poter avanzare nel percorso di riequilibrio della Divisione, è pregiudicato dal pesante scivolamento organizzativo della Boeing che non è in grado di onorare i piani di ritiro delle parti di fusoliera del 787 generando quindi criticità importanti sul sito di Grottaglie che hanno poi riflesso sull’andamento generale della Divisione Aerostrutture che in linea con le previsioni ha chiuso in perdita il 2023.
TRIMESTRE ROSSO
Si è chiuso infatti con una perdita di 6,17 miliardi di dollari il terzo trimestre di Boeing. Una trimestrale così non si registrava dal periodo del Covid. È stata bruciata cassa per 2 miliardi di dollari, oltre agli 8,2 miliardi dei due trimestri precedenti.
I lavoratori della Boeing hanno votato mercoledì 23 ottobre per rifiutare l’ultima offerta contrattuale dell’azienda e per continuare uno sciopero di sei settimane che ha bloccato la produzione dei jet di linea più importanti del gigante aerospaziale.
I leader del sindacato locale a Seattle hanno dichiarato che il 64% dei membri dell’Associazione Internazionale dei Macchinisti e dei Lavoratori Aerospaziali che hanno votato si sono opposti all’accettazione della proposta. L’offerta rifiutata mercoledì prevedeva aumenti salariali del 35% in quattro anni. La versione che i membri del sindacato hanno rifiutato quando hanno votato per lo sciopero il mese scorso prevedeva un aumento del 25% in quattro anni. Il sindacato, che inizialmente aveva chiesto aumenti salariali del 40% in tre anni, ha dichiarato che gli aumenti annuali previsti dall’offerta riveduta ammonterebbero al 39,8%, se sommati. Boeing ha dichiarato che la paga media annuale dei macchinisti è attualmente di 75.608 dollari. I lavoratori della Boeing hanno dichiarato ai giornalisti dell’Associated Press che un punto critico è stato il rifiuto dell’azienda di ripristinare un piano pensionistico tradizionale che era stato congelato un decennio fa.
INVESTIMENTI
In Italia, il sito di Grottaglie è purtroppo impattato dalla variazione negativa del piano Z60 che era stato comunicato poche settimane fa e che con l’annunciato piano Z61 potrebbe segnare una variazione negativa rispetto ai ritiri attesi per il 2025.
Questa situazione oltre alla gestione del conseguente vuoto lavoro con l’utilizzo della Cigo, secondo quanto stabilito dall’accordo di luglio scorso, potrebbe aprire uno scenario potenzialmente preoccupante nel caso in cui Boeing dovesse diminuire considerevolmente i piani di ritiro per il 2025. E proprio perché sono cambiati i piani e gli impegni presi con l’accordo di luglio, il sindacato ritiene necessario che a livello di sito si attivi un confronto su questi cambiamenti e sulle prospettive future.
Questo scenario aprirebbe una fase nuova che obbligherebbe a rivendicare una evoluzione di crescita diversa per il sito di Grottaglie che possa mettere al riparo i lavoratori dai sussulti di Boeing, cliente che ha dato prova di elevata e costante inaffidabilità e di scarsa propensione a modificare i contratti in essere prevedendo ristori adeguati in caso di cambiamenti repentini così come avvenuto fino ad ora.
La Uilm con tutti i delegati della Divisione Aerostrutture continuerà ad essere attenta alle evoluzioni di questa fase con l’obiettivo di salvaguardare un business che rappresenta valore e competenze importanti per una parte di Paese che soffre la penuria di insediamenti industriali importanti.