L’Industria orafa, argentiera e del gioiello pensa già al rinnovo del CCNL

di Luca Colonna

Il 31 dicembre 2024 scadrà il CCNL dell’industria orafa, argentiera e del gioiello e già nella seconda metà di giugno dovremo provvedere a dare formale disdetta per poi procedere alla stesura delle richieste per il rinnovo, alla informazione e consultazione dei lavoratori e delle lavoratrici in vista dell’apertura del negoziato per il rinnovo del contratto. Anche in questo caso, come per la metalmeccanica per il 2024 opererà la clausola di salvaguardia e quindi sarà definito un aumento dei minimi contrattuali sulla base dell’andamento IPCA, solo che in questo caso, l’aumento decorrerà con la retribuzione di dicembre 2024.
Il CCNL si applica a circa 12 mila dipendenti in quasi 900 imprese, concentrate perlopiù in Piemonte, Veneto e Toscana e per la Uilm si avvia da subito il percorso per il rinnovo contrattuale che ovviamente avrà il suo sviluppo unitario, ma che noi intendiamo caratterizzare.
Il 28 maggio scorso, infatti, si è svolta a Torino una riunione con tutti i rappresentanti Uilm del comparto a cui ha partecipato il Segretario generale Rocco Palombella.

UNA BASE SOLIDA
Come è sempre avvenuto, la traccia della piattaforma è quella della piattaforma che giovedì 30 maggio abbiamo presentato a Federmeccanica e Assistal dove prevediamo: un incremento salariale consistente, il 14% (e praticamente pari a quanto ottenuto grazie alla “clausola di salvaguardia” in questa vigenza) e la riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali che nelle attività orafe assume una sua peculiarità.
Gran parte dei lavoratori orafi ha una sua postazione, appunto il piccolo banco di lavoro e lì svolge la sua attività, con caratteristiche di manualità e artigianalità che non trovano molte similitudini con le altre attività industriali. Le stesse aziende sanno che questo tipo di attività non può essere svolto con lo stesso livello di attenzione e di concentrazione per tutte le 8 ore di lavoro.

GLI ALTRI ARGOMENTI
Vengono poi gli altri 9 macro argomenti della piattaforma dei metalmeccanici che con gli opportuni aggiustamenti proporremo da prima ai lavoratori orafi e poi alle aziende. A questo punto, dobbiamo invece discutere delle differenze, come già notammo ne precedente rinnovo; vi sono norme del CCNL dei metalmeccanici che non sono invece presenti nel CCNL Orafo: la trasferta e la reperibilità, la maggiorazione del lavoro a turni e in particolare l’indennità notturna che scatta dopo la dodicesima ora dall’inizio del primo turno, l’unificazione dei trattamenti tra opera e impiegati e in particolare la maturazione del giorno in più dopo 10 anni di anzianità aziendale e di una settimana in più dopo i 18.
Sulla trasferta c’era l’impegno a discuterne e non lo abbiamo fatto, anche perché il trattamento di riferimento (in CCNL dei metalmeccanici) non eccelle per trattamento economico, tant’è che da forse più di 60 anni è previsto che si possa migliorare in azienda. E il trattamento per le trasferte previsto dalla legge, il piè di lista (eventualmente con massimali) in qualche modo è più favorevole.
Le altre voci sono da valutare e poi discutere con la controparte. Anche se la maggiorazione del notturno (in genere dalle 18 alle 22) e le ferie aggiuntive sono di sicuro interesse per i lavoratori.

LA STRUTTURA DELLE IMPRESE
Queste normative non ci sono a causa della struttura delle imprese del settore: spesso piccole e piccolissime, con il proprietario quasi sempre presente, con la materia prima che vale molto, per moti anni ha comportato che non si operava su turni e in trasferta andava lo stesso proprietario o suoi agenti e piazzisti. Questo mondo non è sparito, ma a questo tipo di imprese, se ne sono affiancate altre, più grandi (parliamo comunque di 100/300 addetti), di proprietà di multinazionali del lusso che invece hanno adottato strategie da industria di produzione in serie.
Sono cambiate anche le strategie di vendita e molte aziende hanno siti “vetrina” e di “e-commerce” che hanno comportato maggior lavoro anche di impiegati informatici.
Noi abbiamo anche una carta di riserva: quello che non si ottiene o si ottiene diluito nel tempo, potrà comunque essere definito a livello aziendale, negli accordi di secondo livello.
Concludendo, oggi apriamo la discussione, approfondiamo i temi e ci prepariamo, ci saranno ulteriori momenti di confronto, magari anche unitari per giungere alla definizione della piattaforma dell’industria orafa, argentiera e del gioiello, che è il primo, fondamentale passo per un buon rinnovo.

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