Grottaglie, la grande opportunità per Leonardo

di Bruno Cantonetti

Qualche giorno fa, il 17 maggio ci siamo riuniti a Roma per fare un punto della situazione all’interno della Leonardo. Un momento di riflessione e ripartenza delle attività e delle iniziative da attuare per dare forma e sostanza alle previsioni contenute nel primo vero integrativo di Gruppo. Vero, perché in questa tornata si è finalmente riusciti ad amalgamare, fra le Divisioni, trattamenti normativi ed economici, continuando quel trend di crescita e valorizzazione salariale e non solo. Abbiamo convenuto di essere riusciti ad ottenere un ottimo risultato da cui ripartire nel 2026 per continuare il percorso di crescita, con delle sfide che riteniamo debbano essere affrontate e vinte. Una in primis, a cui siamo particolarmente affezionati, l’avvio della sperimentazione della riduzione dell’orario di lavoro, a partire dalle migliaia di lavoratrici e lavoratori che non sono remotizzabili. Un bisogno che nasce dalla necessità di intercettare rapidamente i cambiamenti del modello sociale e dell’approccio che le giovani generazioni hanno col tempo, il tempo da dedicare al lavoro. Crediamo sia arrivato il momento per disegnare insieme un modello diverso e più rispondente a questo bisogno.

I RISULTATI RAGGIUNTI
Siamo convinti di poter riuscire a superare le sfide future perché siamo stati capaci di ricostruire un modello di relazioni industriali solido, fondato sulla convinta partecipazione e senza mai tirarci indietro di fronte a situazioni spigolose. Abbiamo superato brillantemente la fase pandemica e abbiamo gettato le basi per una progressione industriale che sta generando risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Un capitale notevole che va però alimentato per poter restare rigoglioso e germogliare su tutto il territorio, poiché uno dei motivi per cui crediamo si debba essere orgogliosi è che il Gruppo Leonardo è la maggiore realtà industriale di questo Paese, con insediamenti qualificati da nord a sud.
Il cambio al vertice avvenuto lo scorso anno ha dato un impulso notevole ad una crescita industriale che si stava delineando e che da un anno a questa parte con l’avvento del nuovo AD, Roberto Cingolani e del condirettore generale Lorenzo Mariani ha segnato una fase nuova. La potremmo definire quella della espansione, la visione globale delle opportunità ed una volontà di fare sinergie a livello di Paese. Anche con operazioni di cooperazione incrociata con Fincantieri che acquisirà la ex Wass.
I risultati finanziari del 2023 hanno sottolineato che l’impegno profuso ha portato risultati in crescita e l’apprezzamento dei mercati finanziari è tangibile poiché la quotazione del titolo continua a mantenere un trend di apprezzamento che potremmo definire “strutturale”

PROSPETTIVE E CRITICITA’
In questo contesto di grande positività che fa brillare l’andamento del business delle Divisioni, scendendo appena un po’ nel dettaglio dell’analisi, ci troviamo ad incrociare il percorso di ripresa che la Divisione Aerostrutture aveva iniziato nella fase post Covid e che si stava caratterizzando per una performance migliore rispetto alle previsioni.
Nel 2023 si collocava il ritorno in pareggio al 2025 e con notevole confidenza si poteva presupporre che le attività potessero essere sostenute da una maggiore positività che avrebbe aumentato le aspettative.
Nessuno avrebbe immaginato che un colosso mondiale come Boeing mettesse a nudo così tante criticità, tanto gravi per l’ambito in cui si manifestano, quello dell’aeronautica civile, con flussi di passeggeri trasportati che hanno superato i volumi pre Covid. Gravi perché fanno sorgere dubbi sull’intero settore civile, anche se per fortuna sono confinati esclusivamente al colosso americano.
Le ricadute di questa criticità si sono immediatamente insinuate nei siti della Aerostrutture e soprattutto a Grottaglie che lo ricordiamo è legata simbioticamente alle decisioni di Boeing che decidendo o meno di ritirare o no le fusoliere prodotte, genera criticità o alimenta possibili aspettative. Quasi stesse sadicamente misurando il livello di sopportazione dei lavoratori coinvolti, della Divisione Aerostrutture e dei vertici della Leonardo!

LA SOLUZIONE PRATICABILE
Noi della Uilm sosteniamo con convinzione che questa fase che stiamo attraversando capita in un momento di grande forza del Gruppo Leonardo, i razionali lo dimostrano, la crescita degli ordini lo testimonia, la fiducia dei mercati alimenta questa fase. Una fase segnata da un’altra caratteristica del vertice manageriale ovvero non fare mistero che ci sono questioni da risolvere con Boeing e che comunque ci sono gli spazi e le condizioni per affrontarle e per trovare le giuste soluzioni.
Noi riteniamo che sia arrivato il momento di completare il percorso di diversificazione produttiva iniziato con l’accordo del gennaio 2022. Oggi c’è la necessità di dare una svolta al sito di Grottaglie. Deve diventare l’occasione per dimostrare al mercato che siamo in grado di competere, di discutere da pari a pari con un colosso che ha mostrato di avere piedi di argilla e che non può più tenerci vincolati come se fossimo gli ultimi di una filiera produttiva che può essere alimentata o meno a piacere.
Riuscire a dare questo segnale sarebbe la dimostrazione tangibile di quanto oggi siamo in grado di esprimere a livello Societario, di Paese e di territorio coinvolto. Essere protagonisti di questo cambiamento ci darebbe ulteriore credibilità e ancora più coesione per destinare ogni energia su quelle partite che ancora si devono giocare a livello europeo e non solo. E l’energia necessaria è generata dai trentamila lavoratori che ogni giorno fanno sentire la loro partecipazione.
Noi della Uilm sosterremo questa visione d’insieme e rivendicheremo l’unica soluzione che possa dare credibilità industriale e respiro profondo. Impiantare un programma militare anche a Grottaglie diventerà una grande opportunità per tutto il Gruppo Leonardo.

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