I lavoratori della logistica a Melfi hanno fatto la storia dell’automotive, Stellantis non li lasci indietro

di Marco Lomio

Con il rientro dalla pausa natalizia, il 3 gennaio i lavoratori della logistica di Melfi, operanti da oltre trent’anni per lo stabilimento prima ex Sata, poi Fiat, poi FCA e ora Stellantis, hanno avuto una comunicazione, come uso purtroppo in questi ultimi mesi via mail, che il loro appalto non è stato rinnovato; pertanto 110 lavoratori di due aziende, FDM e LAS, si sono ritrovati licenziati e senza nessuna prospettiva. Dal 3 gennaio è iniziata una protesta legittima per urlare al mondo intero che Stellantis non può e non deve operare in questo modo.

UN SISTEMA INTEGRATO
Il sistema Melfi, nato nel 1993, sistema integrato, ha sempre visto a stretto contatto i lavoratori diretti di Fiat con quelli dell’Indotto arrivando quasi a non distinguere, se non per il colore della maglietta, chi era dipendente Fiat e chi dell’Indotto.
Oggi, sta accadendo, ovviamente dettato da una transizione non governata dalla politica, che pensando solo ed esclusivamente agli slogan, i Governi europei hanno deciso che il mondo dell’automotive, a partire dal 2035, deve passare tutto all’elettrico, dimenticando che dietro questa norma ci sono i lavoratori.

LA NOSTRA DENUNCIA
Dal 2021, come UILM, a tutti i livelli, abbiamo denunciato questa situazione mettendo in campo ogni tipo di azione utile di protesta ma anche e soprattutto di proposta, che da un lato ha prodotto piccoli spiragli di luce, come l’assegnazione a Melfi di cinque autovetture elettriche che potevano guardare ad un processo di transizione attento alle ripercussioni sociali, e dall’altro l’apertura di un tavolo presso il Mimit che affrontasse le problematiche vere dell’automotive da parte di una politica però molto debole.
Tutto questo non è bastato a frenare azioni dirompenti di Stellantis, che alla ricerca spasmodica della riduzione dei costi, ha badato esclusivamente al proprio perimetro interno, senza tener conto di migliaia di lavoratori dell’indotto che in questi anni hanno contribuito e vogliono continuare a contribuire a giocare questa partita nonostante sia tutta in salita.

GOVERNO NON SIA SPETTATORE
Stellantis non può sedere a tavoli ministeriali insieme a noi e insieme al Governo provando a fare un accordo di transizione nel mentre che si licenziano, con una mail, i lavoratori della logistica in primis ma anche dell’indotto tutto, specialmente sul territorio di Melfi dove il sistema integrato nato nel 1993 non ha mai fatto differenze tra lavoratori diretti e lavoratori indiretti.
I lavoratori della logistica ma anche dell’indotto stanno chiedendo a gran voce, supportati dalla grande squadra della UILM, che le future commesse per le cinque vetture elettriche restino sul territorio lucano affinché ogni lavoratore possa partecipare ad una partita con mille incognite ma che può e deve essere giocata da tutti.
Il Governo non può essere spettatore ma deve imporsi nei confronti di una multinazionale che sta guardando solo ed esclusivamente ad aspetti economici senza tener conto anche che la piccola Basilicata, con i lavoratori tutti di Stellantis, dell’indotto e della logistica, ha fatto la storia ma ha anche contribuito a dare lustro ad un Paese che nell’automotive ha recitato un ruolo da protagonista in Europa e nel mondo.

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