L’Europa spinge con convinzione alla ricerca di aerei più green

di Bruno Cantonetti

Il 21 novembre scorso ci siamo ritrovati a Bruxelles per la riunione della Rete aerospaziale europea, ospitati nella sede del CESE, comitato economico e socialeuropeo. Il CESE è un organo consultivo dove sono rappresentate le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro e offre la possibilità di esprimere formalmente un’opinione sulle proposte legislative dell’UE.

La sfida per una Giusta Transizione
IndustriAll e tutte le organizzazioni dei lavoratori che aderiscono al sindacato Europeo, non si sottraggono a questa sfida e sostengono con convinzione la necessità di promuovere ogni azione finalizzata a favorire l’adozione di misure e l’avvio di progetti utili ad accelerare il processo di Decarbonizzazione e Isabelle Barthes segretaria di IndustriAll ha ripetuto chiaramente che il cambiamento climatico rappresenta una sfida globale e che proprio per raggiungere questo obiettivo non smetteremo di chiedere a tutti i paesi di aumentare gli sforzi per ridurre l’impatto dei voli sul clima, anche attraverso l’adozione di carburanti sostenibili per l’aviazione e lo sviluppo di aeromobili a zero emissioni di carbonio

Non dobbiamo però dimenticare che ci sono i lavoratori!
I lavoratori sono al centro di questo percorso verso la transizione verde, ma sembrano essere stati dimenticati nella dichiarazione dell’ICAO la associazione che raggruppa i grandi produttori di aerei civili mondiali. E per questo con forza   insistiamo su un dialogo sociale di qualità e su un sostegno adeguato a garantire che nessun lavoratore venga lasciato indietro. La transizione verde deve essere una transizione giusta. Il 2050 non deve diventare una data che segna un dramma.
E questo obiettivo passa attraverso la valorizzazione dei lavoratori di questo settore così importante, tanto da meritare sforzi e iniziative delle aziende, le maggiori e più importanti a livello europeo, Leonardo inclusa, che consapevoli della centralità dei lavoratori e delle professionalità si impegnano per lanciare iniziative volte a stringere legami più forti con le università e con le scuole in genere per diffondere capillarmente le peculiarità e le tante opportunità offerte dal mondo aeronautico in tutte le sue sfaccettature.

La campagna lanciata proprio in questi giorni, racchiude in un claim, lo spirito e gli obiettivi di questo percorso, Decarbonizzazione senza Deindustrializzazione poiché ribadiamo che uniremo gli sforzi per un settore aerospaziale sostenibile e resiliente in Europa che deve avere al centro “Buoni Posti di Lavoro”

La centralità della Formazione
Sempre e sempre di più aumenta la consapevolezza di quanto sia necessario governare queste transizioni che hanno un impatto sociale notevole in un contesto produttivo che fotografa  una forza lavoro che invecchia per competenze e che deve essere messa in condizioni di non restare indietro o ai margini di questo processo evolutivo, pena pesanti ricadute in termini di frizioni sociali. Le nuove competenze green e digitali, necessarie per il futuro, quelle che aiutano a progettare gli aerei del futuro, i carburanti verdi, dovranno essere frutto di questo processo guidato di transizione nell’ambito del quale resterà lo spazio di una sana competizione fra quelle stesse aziende che sono convergenti sulla necessità di sviluppare programmi formativi.
In questo contesto, abbiamo condiviso con i presenti il valore del percorso formativo “Nemesi” messo a punto nella Divisione Aerostrutture della Leonardo
. La radicale trasformazione di una fase industriale delicata come quella relativa all’assemblaggio delle fusoliere che è stata ridisegnata rendendola svincolata dal modello di velivolo (l’ATR) e aprendo ulteriori opportunità produttive nel segmento degli aerei a fusoliera stretta. Lo sforzo compiuto ha accresciuto le competenze degli oltre 1000 lavoratori coinvolti che oggi grazie a questa fase di upskilling saranno in grado di affrontare ulteriori step di crescita professionale, proprio in un momento cruciale per la ripresa dell’aviazione civile con i due grandi player (Airbus e Boeing) che in ragioni di scelte operate durante la pandemia, oggi si trovano in difficoltà nell’evadere le consegne nei tempi contrattuali stabiliti anche per la difficoltà a reperire professionalità adeguate.

Questa è la sfida che ci sentiamo di aver vinto, proprio perché è stata una rivendicazione che la UILM ha sostenuto con determinazione fin dall’inizio. La Clean Aviation sarà un percorso lungo e sarà fondamentale che i cambiamenti nella produzione avvengano senza lasciare indietro i lavoratori!

 

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