L’Editoriale

Care lavoratrici e cari lavoratori,

non posso che iniziare questo numero di Fabbrica società evidenziando l’importante successo che abbiamo ottenuto con il rinnovo del CCSL a Torino, lo scorso 8 marzo. Un risultato storico che rimarrà sicuramente nel nostro cuore e nelle nostre menti.

Con 210 euro di aumenti mensili medi, pari allo 11,29% della paga base, 600 euro di una tantum, di cui 200 sotto forma di welfare aziendale, l’incremento dei premi del 30% e della indennità funzioni direttive del 10%, il rinnovo del Contratto collettivo specifico di Lavoro siglato con CNHI, Ferrari, Iveco e Stellantis dà un giusto riconoscimento salariale, oltre ad alcuni miglioramenti nella parte normativa, con un indice di incremento ben superiore al tradizionale parametro dell’IPCA al netto dei valori energetici importati che caratterizza normalmente la contrattazione nazionale.

Non è stato facile e il risultato non era scontato. Il CCSL riguarda circa 70mila lavoratori e rappresenta un segnale importante di fiducia nel futuro, considerando le tante e gravi difficoltà dovute alla pandemia, alla guerra e al caro energia. Come sapete, siamo in un momento non facile per il settore dell’automotive in generale. La transizione ecologica e digitale non si affronta mettendo la testa sotto la sabbia, ma compiendo scelte ben precise e mettendo in campo da subito investimenti e interventi industriali e infrastrutturali.

Per tornare al CCSL, lunedì 13 marzo l’accordo verrà presentato alla assemblea dei delegati a Roma, per poi essere sottoposto in ciascuna unità produttiva al voto dei consigli dei rappresentanti sindacali aziendali. Se abbiamo potuto raggiungere un tale risultato è stato grazie alla forza della Uilm, nel frattempo divenuta nel mondo ex Fiat la prima organizzazione in termini di iscritti e di voti alle elezioni delle RSA, e soprattutto alla capacità di leggere con rigoroso realismo le trasformazioni in atto nell’automotive. Speriamo che oggi il CCSL possa rappresentare l’avvio di una nuova stagione di incrementi salariali adeguati all’aumento del costo della vita.

A proposito di contrattazione, il 28 febbraio il Coordinamento unitario Fim Fiom Uilm ha approvato la piattaforma di rinnovo per l’integrativo di Leonardo per il periodo 2023-2025. Una notizia positiva che rappresenta anche un messaggio forte e costruttivo per il futuro occupazionale e industriale del Gruppo.

Approfitto di questo spazio per rinnovare ancora i miei auguri a tutte le donne. Come ogni anno abbiamo celebrato la Giornata Internazionale a loro dedicata ricordando il grande impegno che abbiamo messo nel CCNL di Ferdermeccanica-Assistal e in tutti gli integrativi aziendali a sostegno delle donne vittime di violenza.
Non solo, come Uilm abbiamo aderito all’iniziativa che ha portato avanti la Uil, insieme a Cgil e Cisl, che hanno deciso di usare la visibilità di cui dispongono per accendere un riflettore sulla repressione dei diritti delle donne che, ancora oggi, in tante parti del mondo viene portata avanti in maniera incontrastata.
In tanti si sono riuniti davanti all’Ambasciata della Repubblica Islamica dell’Iran, con lo slogan “Donna, vita, libertà”. La questione di genere è un tema cruciale anche per il nostro Paese, l’8 marzo è una data simbolo che deve, però, ricordarci di rispettare le donne ogni giorno.

Un augurio va anche alla Uil che lo scorso 5 marzo ha celebrato i suoi 73 anni. Come si usa dire in questi casi: certamente non li dimostra. La nostra continua a essere una Organizzazione che basa la sua forza sull’esperienza e sulla conoscenza, ma che apre le porte ai giovani per avvicinarsi sempre di più al futuro. Perché i giovani possono andare lontani, ma solo gli anziani conoscono la strada.

Chiudo questo mio editoriale ricordando un altro importante successo che abbiamo conseguito in queste ultime settimane. È cambiato il nome dell’ex Ilva, ieri ArcelorMittal oggi Acciaierie d’Italia, ma la Uilm rimane sempre il primo sindacato, nonostante le tante difficoltà e circa 2.500 lavoratori in cassa integrazione.

Grazie a 2.577 voti totali, pari al 39% tra gli operai e 34,5% tra gli impiegati, la Uilm si è confermata la prima organizzazione. I lavoratori ci danno fiducia da trenta anni considerandoci il loro punto di riferimento e premiando la nostra responsabilità e il lavoro quotidiano, la nostra lotta e gli scioperi fatti in questi anni per la salvaguardia dell’ambiente, dell’occupazione e di un futuro industriale ecosostenibile. Abbiamo di fronte tanti problemi, a partire dal rinnovo della cassa integrazione per 2.500 lavoratori a Taranto per almeno un altro anno. Noi la riteniamo inaccettabile e la rispediremo al mittente come abbiamo fatto lo scorso anno.

Nonostante i 680 milioni di euro di fondi pubblici previsti dal Decreto del Governo approvato ieri dal Parlamento, nonostante le numerose dichiarazioni del ministro Urso sul rilancio dell’ex Ilva, nonostante i presunti progetti di decarbonizzazione con l’utilizzo di forni elettrici e idrogeno, ad oggi l’unica prospettiva reale rimane quella fatta da cassa integrazione, incertezza nel futuro e assenza di un vero piano industriale. Noi non possiamo tollerare questa degenerazione e non lasceremo mai soli i lavoratori.

Insomma, celebriamo pure i successi ma non perdiamo mai di vista i nostri obiettivi.
Ci aspettano settimane e mesi difficili, ma la Uilm è presente e vigile, e soprattutto capace di affrontare le sfide.

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