L’Editoriale di Rocco Palombella

Care lavoratrici e cari lavoratori,

questo numero di Fabbrica società coincide con un momento importante per il nostro Paese, ovvero con la nascita del nuovo Governo guidato dalla prima donna Premier: Giorgia Meloni. Siamo stati per l’ennesima volta tempestati da discorsi e promesse, ma come sempre abbiamo fatto continueremo a lavorare a testa bassa e a confrontarci con il politico di turno sul merito delle questioni.

Abbiamo ascoltato parole positive sulla volontà del nuovo Governo di voler salvaguardare la nostra industria e tornare a fare politica industriale in Italia. Tutto questo non può che trovarci d’accordo, ma dalle parole occorre al più presto passare ai fatti. Le crisi aziendali non aspettano i Governi e i tempi della politica, le aziende sono fatte di persone, lavoratori che stentano ad arrivare a fine mese, costretti a pagare bollette della luce triplicate. C’è bisogno di fare in fretta e speriamo che questo sia chiaro a tutti.

Nel frattempo, noi abbiamo avuto settimane come sempre impegnative e intense dopo il nostro Congresso e quello della Uil. Sabato scorso abbiamo manifestato a Piazza SS Apostoli insieme a Cgil Cisl e Uil. In tantissimi sono scesi in piazza insieme a noi per rivendicare la necessità di mettere al centro del lavoro salute e sicurezza con l’obiettivo #ZeroMortisulLavoro. La Uil sta portando avanti da tempo questa campagna che è stata poi abbracciata da tutti, perché si tratta di un tema cruciale a cui nessuno può restare indifferente.

Martedì scorso sono stato a Milano per partecipare per il secondo anno consecutivo al Forum AutoMotive organizzato dal giornalista de Il Giornale, Bonora. È stata una occasione importante per continuare ad alimentare il dibattito sulla transizione ecologica e sui problemi che dovremo affrontare da qui ai prossimi mesi. Come ho ribadito tante volte e anche nel corso della mia relazione al nostro Congresso, bisogna iniziare a gestire questo processo con idee e progetti precisi senza pensare alle scadenze, senza pensare di dover rimandare quello che non si può più rimandare. Occorre iniziare a prendere in considerazione la riduzione del lavoro a parità di salario, uno degli strumenti che potranno aiutarci in un passaggio epocale di questa portata.

Il giorno successivo, mercoledì, sono stato a Torino per la presentazione del CCSL alle delegazioni aziendali di Stellantis, CnhI, Iveco, Ferrari. Si tratta sempre di un momento importante che vivo sempre con grande emozione. In un momento storico come questo, dove si incrociano e si accavallano eventi inediti come pandemia, guerra, transizione ecologica, sedersi attorno a un tavolo per rinnovare il contratto di Gruppi industriali così importanti non è una cosa da poco.
Abbiamo dimostrato nel corso della pandemia che insieme si fa la storia, dobbiamo continuare a dimostrare che si può reagire ai momenti difficili mettendo al centro il lavoro. E rinnovare il contratto vuol dire proprio questo, oltre a infondere fiducia al Paese e ai mercati.

La notte tra il 26 e il 27 ottobre abbiamo firmato l’ipotesi di rinnovo dell’integrativo di Fincantieri. Un’ottima notizia e un forte messaggio di fiducia per i lavoratori e per il Paese. Abbiamo ottenuto un aumento dei salari, un incremento del welfare integrativo e della formazione, più certezze sul futuro. Ora la parola passa ai lavoratori per l’approvazione dell’ipotesi di accordo.

Sul piano delle crisi aziendali, sono state settimane impegnative anche per Whirlpool e per Wartisila. L’azienda di elettrodomestici ha deciso di lasciare il mercato europeo e si appresta a valutare le offerte di potenziali acquirenti. Sono passaggi delicati che necessitano della nostra massima attenzione, che noi non faremo di certo mancare.

Wartsila invece, dopo un primo approccio più positivo, è ripiombata nell’incubo della cessione del sito di Trieste così come espresso dai vertici aziendali nell’incontro del 25 ottobre. Questo dimostra che non ci si può affidare a una sentenza, ma bisogna continuare a rivendicare la continuità produttiva del sito triestino e l’immissione immediata in produzione di nuove commesse di lavoro.

Per saperne di più vi invito a leggere questo numero del nostro giornale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *