di Giovanni Galgano
Il 17, 18 e 25 ottobre la UILM Basilicata “ha ripreso il cammino”, in presenza, della formazione dei propri dirigenti sindacali attraverso la realizzazione di un nuovo programma formativo, che interesserà non solo il 2022 ma l’intero 2023, il cui fine è quello dell’accrescimento della nostra organizzazione da realizzare attraverso la crescita delle competenze, a tutto tondo, di ciascun nostro rappresentante.
Crescere nell’organizzazione che si traduce ovviamente anche nella valorizzazione del significato nobile della rappresentanza delle persone e quindi dei lavoratori. Dunque, formazione intesa come pilastro della rappresentanza, quest’ultima vero valore di una società civile basata sulla libertà, sulla democrazia e soprattutto sul valore del bene comune.
CRESCERE NEL VALORE
Infatti, se ci soffermiamo su ciò, viene subito da dire “come è appagante e soddisfacente” rappresentare un collega, un cittadino, una persona e noi, per evitare ciò che succede in ambito politico con l’astensionismo, dobbiamo crescere nel suo valore anche attraverso la formazione.
“CON NOI per gestire il cambiamento per il lavoro sicuro”, titolo del nostro ultimo Congresso Nazionale, e/o anche “Più diritti e meno disuguaglianze colmiamo il vuoto”, titolo dell’ultimo Congresso Nazionale UIL, sono patrimonio comune che dobbiamo realizzare, partendo dal nostro piccolo, nei luoghi di lavoro con l’accrescimento delle competenze per evitare anche di disperdere l’ultimo baluardo del significato stesso della parola rappresentare.
Crescere nelle competenze a tutto tondo significa per noi anche un nuovo approccio alla formazione che non deve solo essere continua ma quotidiana, attraverso ogni mezzo, ogni cosa che possa consentire di formare, informare e dunque far crescere con la conoscenza la nostra base, i nostri iscritti con ogni elemento utile per metterli al centro di un vero sindacato riformista come la UILM.
SOLO CONCRETEZZA
No stereotipi, no slogan, ma fatti concreti attraverso i quali socializzare le nozioni così da ampliare la consapevolezza in ognuno, e non solo nel dirigente sindacale, delle immani difficoltà nell’affrontare il presente ed il prossimo futuro. Dunque, una formazione che va oltre quella classica in aula e che si apre al mondo del lavoro. Questo è il “passo oltre lo steccato” che noi abbiamo realizzato e continuiamo a realizzare per crescere non solo in termini di iscritti ma di rappresentanza in ogni luogo di lavoro.
NOI, inteso come donne e uomini che hanno un senso comune, ovvero quello di non mollare di fronte alle complessità del mondo e che credono ancora che, nonostante tutto, si possa e si debba fare meglio.
Per realizzare tutto questo non possiamo tralasciare nulla: chi rappresenta la UILM non può essere in nessun caso “spettatore” ma deve essere “attore protagonista” nel confronto quotidiano con la propria azienda e con i lavoratori.
COLMARE LE DISUGUAGLIANZE
Il NOI come elemento della rappresentanza, della contrattazione e soprattutto della necessità di accrescere il valore del lavoro così da colmare le disuguaglianze o peggio ancora il “vuoto” a cui la RSU, la RSA e qualsiasi dirigente sindacale possono e vogliono porre argine. Per farlo devono essere messi in condizione di agire attraverso una Organizzazione sindacale aperta, efficiente sotto ogni punto di vista e soprattutto sensibile concretamente nell’attenzionare, con rinnovato approccio, il tema della formazione.
Si parte dalla nostra essenza: la conoscenza della nostra bellissima “Costituzione”, ovvero il Contratto Nazionale Metalmeccanico, Costituzione dei diritti, ma anche dei doveri, che regolamenta i rapporti di lavoro all’interno di ciascuna fabbrica, cantiere, azienda. È necessario conoscerne ogni suo aspetto non solo dal punto di vista della nozione tecnica ma anche saperlo valorizzare nel confronto tra le parti per qualificare il valore stesso non solo del singolo dirigente, e dunque dell’Organizzazione, ma in maniera assoluta il valore della rappresentanza.
METTERCI LA FACCIA
Classi formative omogenee nei livelli di partenza e nei temi; partire dalle nuove RSU RSA ovvero da coloro che decidono di “mettere la faccia”, ma che sicuramente hanno bisogno di NOI, di ogni cosa, di ogni sostegno per non svilire il valore della nostra Organizzazione.
Classi formative omogenee, di piccoli numeri, massimo dieci persone, e soprattutto approfondimenti pratici che sono indispensabili per colmare il vuoto tra la “nozione” e la realtà del confronto sindacale.
Noi ce la stiamo mettendo tutta per far crescere e valorizzare la nostra Organizzazione anche attraverso la scelta dei formatori: dirigenti sindacali appassionati della nostra essenza che trasmettono agli altri, alle nuove leve, il proprio patrimonio professionale ma soprattutto umano.
Elena, Giuseppe, Salvatore, Raffaele, Michele e tanti altri sono chiamati a rendere concreto il nostro approccio formativo con l’intento unico di essere NOI non solo protagonisti del presente e del prossimo futuro ma essere in grado di “colmare il vuoto” attraverso l’accrescimento del diritto al buon lavoro; un lavoro sicuro che consenta il rientro nella propria casa a ciascun lavoratore perché, come già detto dalla UILM “senza salute e sicurezza non c’è dignità del lavoro”.
ZERO MORTI SUL LAVORO
Per noi l’obiettivo è #zeromortisullavoro, obiettivo comune di una classe dirigente capace di affrontare una vera e propria piaga della nostra società perché 1200 morti, anzi 1200 omicidi, sono inaccettabili. Affrontare tutto ciò significa porre in essere, per ciascuno di noi, il tema della sicurezza come vera priorità anche nella formazione della nostra RLS. La formazione obbligatoria dovrebbe essere, in primis, implementata perché quelle “poche ore” non sono congrue rispetto al ruolo e alle responsabilità delle nostre RLS. E poi NOI dobbiamo, come stiamo facendo in Basilicata, fare la nostra parte anche attraverso una formazione adeguata che qualifichi, in ogni senso, coloro i quali vengono designati dai lavoratori a rappresentarli nei luoghi di lavoro sulla sicurezza.
La formazione è fondamentale ma è necessario anche che chi rappresenta le persone, i lavoratori, maturi in sé quel qualcosa o quel sentire che può essere tradotto nella passione del valore comune. Credere in ciò che si fa è la base di partenza del nostro NOI comune, solo così saremo in grado davvero di essere protagonisti e soprattutto capaci di governare i cambiamenti futuri.