Relazione annuale Inail 2021 sull’andamento i infortuni, malattie professionali e morti sul lavoro

di Andrea Farinazzo

Si è svolto il 25 luglio 2022, a Montecitorio, la relazione annuale dell’Inail in merito all’andamento antinfortunistico dell’anno 2021. Presenti il ministro Orlando e i vertici dell’Istituto. Alla presenza del vicepresidente Paolo Lazzara, dei consiglieri di amministrazione Teresa Armato, Cesare Damiano e Francesca Maione, del presidente del Consiglio di indirizzo e vigilanza, Guglielmo Loy, del direttore generale Andrea Tardiola e della presidente del Collegio dei sindaci, Daniela Carlà.
Al netto dei contagi da Covid-19, gli infortuni “tradizionali” in aumento del 20% rispetto al 2020. Per quanto riguarda l’andamento infortunistico, nel 2021 sono stati denunciati all’Inail poco più di 564mila infortuni sul lavoro, in calo dell’1,4% rispetto all’anno precedente. Questa diminuzione, però, è dovuta esclusivamente alla contrazione dei contagi professionali da Covid-19, che sono passati dai quasi 150mila del 2020 ai circa 50mila del 2021. Nel 2020, in particolare, l’incidenza media delle denunce da nuovo Coronavirus sul totale degli infortuni denunciati è stata di una ogni quattro, mentre nel 2021 è scesa a una su 12. Le denunce di infortunio “tradizionale”, al netto dei casi da Covid-19, nel 2021 hanno invece registrato un aumento di circa il 20% rispetto al 2020. Gli infortuni riconosciuti sul lavoro sono stati 349.643, il 17,5% dei quali avvenuti “fuori dell’azienda”, cioè “in occasione di lavoro con mezzo di trasporto” o “in itinere”, nel tragitto di andata e ritorno tra la casa e il luogo di lavoro. Elevate le percentuali di riconoscimento della componente da Covid-19, pari a circa l’88% nel 2020 e al 70% nel 2021, ma è importante tenere presente che per la definizione finale delle conseguenze di un infortunio in termini di menomazione, e a maggior ragione per quelli da contagio professionale, occorre un adeguato periodo di tempo per la stabilizzazione dei postumi.



I decessi sono stati 685, il 43,5% è avvenuto “fuori dell’azienda”. Le denunce di infortunio con esito mortale sono state 1.361, con un decremento del 19,2% rispetto al 2020. Come per gli infortuni in complesso, anche in questo caso la contrazione è legata interamente ai decessi causati dal contagio da Covid-19, passati dai circa 600 del 2020 ai circa 200 del 2021. Nel 2020, in particolare, l’incidenza media dei decessi da Covid-19 sul totale di tutti i casi mortali denunciati è stata di una denuncia ogni tre, mentre nel 2021 è scesa a una su sei. Le denunce di infortuni mortali “tradizionali”, al contrario, sono aumentate di quasi il 10% rispetto al 2020, sia nella componente “in occasione di lavoro” che in quella “in itinere”. Gli infortuni mortali accertati sul lavoro sono 685, di cui 298, pari al 43,5% del totale, avvenuti “fuori dell’azienda” (57 casi sono ancora in istruttoria).

Le malattie professionali denunciate in crescita del 22,8%. Dall’analisi dei dati del 2021 emerge anche un aumento notevole delle denunce di malattia professionale in confronto al 2020, anno in cui il fenomeno tecnopatico è stato fortemente condizionato dall’emergenza epidemiologica. Le patologie lavoro-correlate denunciate all’Istituto sono state poco più di 55mila, in crescita del 22,8% rispetto al 2020. Ne è stata riconosciuta la causa professionale al 37,2% (il 5,6% è ancora in istruttoria). Le denunce riguardano le malattie e non i lavoratori ammalati, che sono oltre 38mila, di cui il 40,3% per causa professionale riconosciuta (quelli con malattie causate dall’esposizione all’amianto sono 948). I lavoratori deceduti nel 2021 con riconoscimento di malattia professionale sono stati 820, il 23,6% in meno rispetto al 2020, di cui 154 per silicosi/asbestosi.


Le prestazioni sanitarie erogate sono circa sette milioni. Nel 2021 l’Inail ha fornito circa sette milioni di prestazioni sanitarie per infortuni e malattie professionali, mentre le prestazioni per “prime cure” effettuate presso i 120 ambulatori dell’Istituto sono state oltre 523mila. Quelle riabilitative erogate dal Centro Protesi di Vigorso di Budrio, con le filiali di Roma e Lamezia Terme, dal Centro di riabilitazione motoria di Volterra e dagli 11 centri di fisiochinesiterapia attivi in cinque regioni ammontano a oltre 139mila. Il Centro Protesi, struttura di riferimento per i trattamenti protesico-riabilitativi che nel 2021 ha compiuto 60 anni, insieme alle sue due filiali ha erogato complessivamente 6.352 prestazioni di assistenza protesica a favore di 4.390 persone: 2.826 infortunati sul lavoro e 1.564 tra assistiti del Servizio sanitario nazionale e privati. A queste si aggiungono 7.223 prestazioni per la fornitura di ausili per la cura e igiene personale, l’informatica, la mobilità e la domotica, che hanno interessato 4.682 assistiti. In settembre, con l’attivazione di 14 posti letto presso la filiale di Lamezia Terme e l’inaugurazione del nuovo punto di assistenza a Palermo, è proseguito il piano di decentramento voluto dall’Inail per rispondere concretamente all’esigenza di prossimità territoriale del servizio ai propri assistiti.

Grazie all’accordo quadro con le Regioni fornite quasi 500mila prestazioni integrative riabilitative. In attuazione dell’accordo quadro del 2012, è continuata, inoltre, l’attività di coinvolgimento delle Regioni per l’erogazione di prestazioni riabilitative, integrative rispetto a quelle garantite dal Ssn, in favore dei disabili da lavoro. Grazie alle convenzioni attuative stipulate con tutte le Regioni e ai numerosi accordi contrattuali con strutture sanitarie pubbliche e private accreditate, nel 2021 sono state erogate 496.433 prestazioni integrative riabilitative a favore di 15mila assistiti. La spesa sostenuta, pari a 7,9 milioni di euro, conferma il significativo incremento che nel 2021 ha caratterizzato la tutela sanitaria garantita dall’Inail ai propri assicurati.



Le rendite sono oltre 650mila, quelle di nuova costituzione circa 17mila. Il portafoglio rendite Inail al 31 dicembre 2021 registra 651.799 rendite in gestione per inabilità permanente e ai superstiti, il 2,76% in meno rispetto al 2020. Le rendite di nuova costituzione sono circa 17mila. Per quanto riguarda le prestazioni economiche, dal primo luglio 2021, per effetto dei meccanismi fissati dalla legge n. 41 del 28 febbraio 1986, è stata applicata la rivalutazione del 4%, che è stata erogata agli assistiti nei primi mesi di quest’anno.

Con l’ultimo bando Isi più incentivi a fondo perduto per la bonifica dell’amianto. Attraverso gli incentivi Isi, dal 2010 a oggi sono stati stanziati circa 2,8 miliardi di euro a fondo perduto e sono stati ammessi al finanziamento oltre 36mila progetti per il miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Le principali novità del bando 2021, con cui l’Inail ha stanziato circa 274 milioni di euro, riguardano l’introduzione di nuove tipologie di progetti, per valorizzare gli interventi che consentano alle aziende di ridurre i rischi, anche emergenti, e di incidere concretamente sul fenomeno infortunistico, e l’aumento dei fondi destinati alla bonifica dell’amianto, pari a 74 milioni di euro, ai quali per la prima volta possono accedere anche le micro e piccole imprese agricole.

Alle imprese virtuose uno “sconto per prevenzione” di 150 milioni di euro. Nel 2021 le aziende hanno presentato circa 26mila istanze di riduzione del tasso di tariffa per meriti di prevenzione, documentati con interventi effettuati nel 2020, con una diminuzione complessiva del premio per le imprese virtuose di circa 150 milioni di euro. Il modello di domanda di riduzione del tasso medio per prevenzione per il 2022 (OT23) è stato inoltre aggiornato per migliorare la descrizione degli interventi e della documentazione probante. In settembre è stata anche disposta la riduzione del 7,38% dell’importo del premio dovuto per il 2021 per le circa 328mila aziende artigiane che non hanno denunciato infortuni nel biennio 2019-2020, alle quali sono stati destinati 27 milioni di euro. In attesa del completamento della revisione tariffaria, tuttora in corso per premi speciali e settore agricoltura, nel 2021 l’Istituto ha continuato ad applicare la riduzione lineare prevista dalla legge di stabilità 2014 alle gestioni non ancora interessate dall’aggiornamento, nella misura del 16,36% dei premi e contributi dovuti dalle imprese per l’assicurazione contro gli infortuni e le malattie professionali. Alle stesse condizioni sarà applicata la riduzione per il 2022, fissata nella misura del 15,27%.

“L’incremento delle patologie lavoro-correlate richiede un rafforzamento dei livelli di protezione”. Per il presidente dell’Inail, inoltre, “il notevole aumento delle denunce di malattia professionale impone un’azione proattiva, in linea con gli indirizzi formulati dal Consiglio di indirizzo e vigilanza con la Relazione programmatica 2022-2024, concentrando gli sforzi sul rafforzamento dei livelli di tutela delle patologie lavoro-correlate, sia promuovendo il miglioramento delle prestazioni sanitarie e di cura, sia apprestando gli strumenti necessari per sfruttare appieno, sotto il profilo epidemiologico e in chiave di prevenzione, l’enorme patrimonio di dati e conoscenze di cui dispone l’Istituto”.

“Una formazione di qualità per gestire i rischi tradizionali ed emergenti”. “In una società in continua trasformazione – ha proseguito Bettoni – c’è bisogno di una formazione di qualità per tutti gli attori coinvolti, affinché il pilastro della sicurezza dei lavoratori rimanga sempre ben ancorato, pur adeguandosi ai cambiamenti del mondo del lavoro e tenendo in considerazione i diversi fattori che caratterizzano il nostro sistema economico e sociale, dalla molteplicità dei contratti all’utilizzo di nuove tecnologie, dai rischi psicosociali alla tutela dei lavoratori fragili. Occorre dunque il massimo sforzo per progettare nuove politiche di prevenzione, affinché si possano gestire i rischi, tradizionali ed emergenti, e contrastare con forza il fenomeno infortunistico, purtroppo ancora drammatico. Sono certo che l’Inail si confermerà un’istituzione al passo con i tempi, in grado di rinnovare e rinvigorire la propria missione, incentrata sulla presa in carico di chi per il lavoro subisce eventi dannosi o addirittura perde la vita, anche attraverso la capacità di saper affrontare e gestire al meglio i cambiamenti epocali che stiamo vivendo, per stare sempre a fianco di lavoratori, imprese e cittadini”.

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