Temperature sempre più elevate: come tutelare i lavoratori

di Andrea Farinazzo

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro i 22 giugno 2022 ha emanato una circolare interna in merito alla prevenzione dei rischi sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori determinati dall’aumento delle temperature che, secondo le previsioni, subiranno ulteriori innalzamenti a partire dai prossimi giorni.
Le elevate temperature – come si ricorda nella circolare – possono essere causa di malori e di riduzione della capacità di attenzione del lavoratore e quindi aumentare il rischio di infortuni, soprattutto nei settori in cui l’attività lavorativa viene svolta all’aperto, come l’edilizia o l’agricoltura, ma anche nelle industri dove le temperature sono elevate a causa delle lavorazioni che si possono effettuare soprattutto nel comparto metalmeccanico. Il punto di riferimento a cui fa richiamo nei contenuti l’ispettorato del lavoro è la 4639 del 02-07-2021, nella quale, tra le altre cose, venivano forniti riferimenti ad iniziative e materiali utili per la gestione dei rischi derivanti dalle temperature elevate.
In considerazione dei rischi cui risultano esposti i lavoratori in conseguenza delle condizioni microclimatiche della stagione estiva, caratterizzata da temperature particolarmente elevate, d’intesa con il coordinamento tecnico delle Regioni, si segnala l’opportunità di intensificare le azioni di prevenzione del rischio da stress termico, anche attraverso iniziative di sensibilizzazione e comunicazione da condividersi nell’ambito dei Comitati di coordinamento regionali e provinciali, ex art. 7, d.lgs. n. 81/2008. Tali iniziative potranno richiamare i contenuti della circolare 18 maggio 2021 “Sistema operativo nazionale di previsione e prevenzione degli effetti del caldo sulla salute – Attività 2021 in relazione all’epidemia COVID-19” con cui il Ministero della Salute, anche per l’anno in corso, ha fornito indicazioni per la gestione e le prevenzione degli effetti conseguenti a ondate di calore https://www.salute.gov.it/portale/caldo/homeCaldo.jsp, gli indirizzi per la valutazione dei rischi da stress termico e per l’individuazione delle possibili misure di mitigazione la cui documentazione è consultabile alla Sezione “Microclima” del Portale Agenti Fisici, al seguente link: https://www.portaleagentifisici.it/fo_microclima_index.php?lg=IT., nonché i contenuti del progetto worklimate ( https://www.worklimate.it).
Nel corso delle predette iniziative, sarà inoltre rappresentata la possibilità per le aziende di aderire a quanto previsto dall’INPS – Messaggio n. 1856 del 03/05/2017 “le temperature eccezionalmente elevate (superiori a 35°), che impediscono lo svolgimento di fasi di lavoro in luoghi non proteggibili dal sole o che comportino l’utilizzo di materiali o lo svolgimento di lavorazioni che non sopportano il forte calore, possono costituire evento che può dare titolo alla CIGO”.
Attesi gli obblighi in materia di valutazione dei rischi, con riferimento specifico al settore dell’edilizia, nel Titolo IV del d.lgs. n. 81/08 sono previste precise responsabilità a carico dei coordinatori e dei datori di lavoro desumibili dagli art. 92 e 96, oltre che dall’allegato XV.
Il personale ispettivo dell’INL, nel corso dell’attività ispettiva in materia di salute e sicurezza, nei settori di competenza previsti dall’art. 13 del d.lgs. n. 81/08, presterà particolare attenzione ai rischi derivanti per i lavoratori dall’innalzamento delle temperature ed alle misure adottate al fine di garantire l’incolumità dei lavoratori nel rispetto di quanto previsto dal citato d.lgs. n. 81/08, tenuto conto dell’analisi e valutazione dei rischi aziendali e del programma di sorveglianza sanitaria redatto dal Medico competente, nonché delle indicazioni tecniche e linee guida sopra richiamate.
Tenendo conto delle alte temperature importante sarà il ruolo degli rls all’interno degli stabilimenti in quanto saranno loro che dovranno vigliare affinché vi siano le giuste condizioni nel rispetto delle norme di salute e sicurezza sul lavoro, vista la complessità della norma andiamo ad elencare alcune importanti informazioni presenti sul portale agenti fisici così da poter essere di aiuto.

PREVENZIONE E PROTEZIONE AMBIENTI CALDI INDOOR
INTERVENTI TECNICI

Per ridurre il calore endogeno prodotto in seguito all’attività lavorativa:

Fornire al lavoratore le attrezzature necessarie per limitare le attività lavorative pesanti;

Meccanizzare il più possibile le fasi lavorative che richiedono impegno muscolare e fisico del lavoratore.

Per ridurre il carico radiante:

Posizionare schermi protettivi fra il lavoratore e la sorgente radiante (semplici superfici riflettenti o riflettenti ed assorbenti);

Ridurre, laddove possibile, l’emissività della superficie calda della sorgente radiante rivestendola con del materiale isolante;

Nel caso di temperatura dell’aria minore della temperatura media della pelle (35°C ) si può cercare di aumentare il movimento dell’aria sulla superficie della pelle aumentando la ventilazione;

Nel caso di temperatura dell’aria maggiore della temperatura media della pelle (35°C ) è necessario raffreddare l’aria immettendo aria fredda.

Ridurre l’umidità può contribuire a migliorare l’evaporazione del sudore del lavoratore.

ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

Prevedere un programma di acclimatamento per i lavoratori alle condizioni termiche di esercizio con lo scopo di migliorare la loro capacità di lavorare in ambienti caldi: aumentare gradualmente l’esposizione del lavoratore alle condizioni termiche in un arco temporale compreso tra 7 e 14 gg.

Per lavoratori che non hanno esperienza con il lavoro da effettuare: la durata dell’esposizione del 1 giorno non deve superare il 20% della durata usuale giornaliera; nei giorni successivi l’incremento dell’esposizione non deve superare il 20%;

Per i lavoratori che hanno esperienza con il lavoro da effettuare: la durata dell’esposizione del 1 giorno non deve superare il 50% della durata usuale giornaliera, il 60% il secondo giorno, l’80% il terzo giorno per arrivare al 100% il quarto giorno;

Quando possibile, prevedere/pianificare le lavorazioni più pesanti nelle prime ore del mattino, nel tardo pomeriggio oppure organizzare turni di notte e/o organizzare le lavorazioni in giorni alterni invece che successivi;

Ridurre la durata delle esposizioni all’ambiente severo caldo: meglio esposizioni brevi e frequenti piuttosto che esposizioni di lunga durata.

Aumentare la forza lavoro per ridurre i tempi di esposizione ed aumentare le pause.

Prevedere spazi con aria condizionata per il recupero dei lavoratori;

Incoraggiare il lavoratore a bere frequentemente per integrare i liquidi persi. Mettere a disposizione bottiglie di acqua.

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE ED INDUMENTI DA UTILIZZARE DURANTE IL LAVORO

Nel caso di presenza di sorgenti radianti dotare il lavoratore di abbigliamento riflettente, fargli coprire le parti del corpo esposte;

INFORMAZIONE /FORMAZIONE

Per tutti i lavoratori ed i preposti che devono effettuare delle lavorazioni al caldo dovrebbe essere previsto un corso di addestramento allo stress termico.

I contenuti del corso dovrebbero riguardare la prevenzione ed il primo soccorso in caso di presenza di patologie dovute al caldo. La parte di prevenzione ha come scopo quello di far riconoscere i segnali ed i sintomi delle patologie dovute al caldo in modo da mettere in atto il primo soccorso e le opportune procedure correttive/di emergenza in tempi brevi.

Il datore di lavoro dovrebbe quindi provvedere a formare le varie figure coinvolte nelle lavorazioni in ambienti caldi fornendo corsi che affrontino le seguenti tematiche:

Il riconoscimento dei segnali e sintomi delle diverse patologie da caldo quali ad esempio: crampi, sincope da calore, eruzioni cutanee, colpo di calore;

Le cause delle patologie da caldo e le procedure da seguire per ridurre il rischio di insorgenza (bere acqua, monitorare il colore e la quantità delle urine etc);

Il corretto uso ed il corretto modo di conservare l’abbigliamento protettivo contro il caldo;

L’effetto di fattori esterni non legati all’attività lavorativa (alcol, droghe, obesità etc.) sulla tolleranza allo stress termico e le condizioni di suscettibilità individuale;

L’importanza dell’acclimatamento;

L’importanza di segnalare immediatamente al preposto, per sé o per un collega, l’insorgere di sintomi e segnali legati alle patologie da caldo;

Le procedure di emergenza che il datore di lavoro deve mettere in atto in caso di insorgenza di sintomi da patologie da caldo (chiamare il 118…)

Inoltre, in aggiunta agli argomenti illustrati, il preposto dovrebbe essere formato su:

Come si può sviluppare adeguatamente e correttamente l’acclimatamento di un lavoratore;

Quali procedure seguire nel caso un lavoratore presentasse sintomi compatibili con le patologie da caldo, incluse le procedure di emergenza;

Come monitorare i rapporti/bollettini meteo;

Come rispondere agli avvisi meteo;

Come monitorare e incoraggiare l’assunzione di liquidi e le pause.

REGOLE GENERALI

Le procedure, che è sempre opportuno siano scritte, sono un insostituibile elemento di gestione di condizioni di esposizione:

  • tecnicamente non controllabili (es.: lavori in luoghi all’aperto);
  • ad alto rischio potenziale, se non affrontate con la dovuta attenzione.

È necessario che tutti i lavoratori sappiano come agire all’insorgenze delle malattie da calore

  1. COLPO DI CALORE, la condizione clinica più grave associata all’esposizione al calore.

Si verifica quando il centro di termoregolazione dell’organismo è gravemente compromesso dall’esposizione al caldo e la temperatura corporea sale a livelli critici (superiori a 40°C). Si tratta di un’emergenza medica che può provocare la morte.

I segni del colpo di calore comprendono confusione mentale, perdita di coscienza e anche convulsioniDurante un colpo di calore la temperatura corporea è molto alta e può cessare la sudorazione.

Cosa fare: Sé un lavoratore mostra i segni di un possibile colpo di calore, è necessario chiamare immediatamente il 118Fino all’arrivo dei soccorsi è importante spostare il lavoratore in un’area fresca e ombreggiata e rimuovere quanti più indumenti possibile, bagnare il lavoratore con acqua fredda, ad esempio passando asciugamani bagnati con acqua fredda su testa, collo e viso arti e far circolare l’aria per accelerare il raffreddamento. 

  1. ESAURIMENTO DA CALORE è il secondo problema di salute più grave correlato al caldo.

 I segni e sintomi di esaurimento da calore sono mal di testa, nausea, vertigini, debolezza, irritabilità, confusione, sete, forte sudorazione e una temperatura corporea superiore a 38° C.

Cosa fare: I lavoratori con esaurimento da calore devono essere allontanati dalla zona esposta al caldo e incoraggiati a sorseggiare acqua fresca con sorsi brevi ma frequenti, a raffreddare con acqua fredda testa, collo, viso e arti. I lavoratori con segni o sintomi di esaurimento da calore dovrebbero essere portati all’osservazione del medico o al pronto soccorso per la valutazione e il trattamento medico. Se i sintomi peggiorano, deve essere allertato il 118. Qualcuno deve sempre rimanere con il lavoratore fino all’arrivo dei soccorsi. 

  1. CRAMPI DA CALORE sono dolori muscolari causati dalla perdita di sali e liquidi corporei durante la sudorazione.

Cosa fare: I lavoratori con crampi da calore dovrebbero reintegrare i sali minerali persi consumando bevande per sportivi ed eventualmente essere reidratati con una soluzione isotonica per via orale o endovenosa. È utile massaggiare i muscoli colpiti dal crampo per ridurre il dolore.

  1. DERMATITE DA SUDORE è il problema più comune negli ambienti di lavoro caldi. È causata dalla sudorazione e si presenta come piccoli brufoli o vescicole. L’eruzione cutanea può comparire sul collo, sulla parte superiore del torace, sull’inguine, sotto il seno e sulle pieghe del gomito.

Cosa fare: Il miglior trattamento consiste nello spostarsi in un ambiente di lavoro più fresco e meno umido. L’area dell’eruzione cutanea deve essere mantenuta asciutta. Eventualmente può essere applicato del talco sull’area colpita per diminuire il fastidio, mentre è sconsigliato l’utilizzo di unguenti o creme che potrebbero peggiorare la situazione.

In sintesi sarebbe utile trovare delle condizioni di collaborazione tra azienda e rls così da provvedere ad un programma di controllo delle temperature in azienda in modo da non creare problematiche ai lavoratori stessi.

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