Kme: il rinnovo del contratto integrativo è un accordo storico

di Giacomo Saisi

Il 14 aprile 2022 è stato rinnovato il Contratto di 2° livello di KME italy e EM Moulds, ed è stato approvato nel referendum dalle lavoratrici e lavoratori a larghissima maggioranza, un accordo importantissimo e direi, per certi versi, storico. A distanza di 9 anni siamo tornati a firmare un accordo espansivo che riporta soldi nelle tasche dei lavoratori, nuovi investimenti, garanzie e tutele e migliora la qualità della vita in azienda.
Era l’11 aprile del 2013, dopo ventuno ore consecutive di trattativa, in Confindustria a Firenze veniva firmato un accordo che scongiurava 275 licenziamenti e lo spegnimento del forno fusorio Asarco. Questo accordo prevedeva che, per veder salvo il proprio posto di lavoro, i lavoratori dovessero rinunciare a tutta la parte variabile del salario (circa 100 euro mensili). Da allora è iniziato un periodo molto complicato che ha visto la firma solo di accordi difensivi, che prevedevano un utilizzo massiccio di ammortizzatori sociali, che miravano solo ed esclusivamente a salvaguardare i livelli occupazionali.

NOTIZIA SHOCK NEL 2015
Non ci possiamo certo dimenticare che, nel novembre 2015, fu comunicata dall’azienda alle organizzazioni sindacali e alle istituzioni locali la notizia shock della chiusura dello stabilimento e la riconversione dello stesso all’agricoltura idroponica, con la prospettiva di passare da lavoratori metalmeccanici a contadini, fortunatamente poi scongiurata, con un ripensamento e seguente marcia indietro dell’azienda.
Dal 2016, non con poche difficoltà e nonostante ancora molti lavoratori al massimo degli ammortizzatori sociali, lo stabilimento si è rialzato ed è tornato a livelli di produzione accettabili. Questo è potuto avvenire prima di tutto grazie alla disponibilità e all’attaccamento dei lavoratori alla fabbrica e grazie a intese sindacali basate sulla concertazione azienda-RSU, che hanno riportato lo stabilimento ad essere affidabile e competitivo. Gli Rsu Uilm sono stati gli assoluti protagonisti.

LA RIPRESA
Grazie anche all’acquisizione dei laminati piani dell’azienda Eredi Gnutti di Brescia da giugno 2021 la fabbrica ha ripreso a correre: i livelli di produzione sono aumentati in maniera esponenziale, nell’ultimo anno sono state fatte cinquantacinque nuove assunzioni (le ultime erano state fatte nel 2008). Finalmente con la firma su questo accordo ci sarà di nuovo futuro e stabilità. Accordo che riporta più soldi ai lavoratori, ma prevede anche punti molto importanti  nella parte normativa: ad esempio la Commissione Pari Opportunità, che ha il compito di promuovere iniziative inerenti la violenza di genere; la regolazione del lavoro agile che prevede buoni pasto e diritto alla disconnessione; maggiore sicurezza sul lavoro con incontri quindicinali tra azienda e Rls, più sopralluoghi e controlli sulle ditte in appalto; un importante percorso di stabilizzazione dei nuovi assunti con dodici mesi di contratto a tempo determinato e poi la stabilizzazione a tempo indeterminato, ma soprattutto un accordo sulle garanzie produttive.
Infatti, nella vigenza dell’accordo, non potranno essere spostate produzioni dallo stabilimento se non ne verrà riportata una di ugual misura, sia in tonnellaggio che di valore aggiunto, con penali molto costose che l’azienda dovrebbe pagare ai lavoratori se ciò si verificasse.

FASE STORICA
È sicuramente una fase importante e storica, non solo per l’azienda e i lavoratori che ci lavorano, ma anche per l’intero territorio. Avere KME forte e solida non può che portare giovamento a tutta la valle; non dimentichiamo che è ancora oggi, con più di 560 dipendenti, è l’azienda metalmeccanica più grande e importante della provincia di Lucca. Ora l’auspicio è che questo accordo non sia un punto di arrivo ma una buona base di partenza per un ulteriore fase di crescita produttiva e occupazionale.

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