di Rocco Palombella
Il 27 e 28 settembre si è svolto l’Esecutivo della Uil a Viterbo. Si è trattato di una riunione seminariale su un unico tema: “Rappresentanza e rappresentatività”. L’occasione è stata importante e ha prodotto un dibattito che ha coinvolto tutte le strutture confederali regionali e delle categorie sulla tematica di vitale importanza per l’organizzazione.
Il tema della rappresentanza è stato più volte affrontato negli anni ed è tuttora uno dei più dibattuti tra Cgil Cisl Uil, Confindustria e il Governo. Considerando che tutta la parte alla pubblica amministrazione è stata regolamentata per legge e la certificazione degli iscritti e dei voti avviene ogni tre anni, in concomitanza con le elezioni che si svolgono in un unico periodo, resta ora da regolamentare il sistema privato.
IL SISTEMA PRIVATO
Negli ultimi anni, per quanto riguarda il sistema privato, ci sono stati diversi accordi interconfederali a partire dal Testo Unico sulla rappresentanza tra Cgil Cisl Uil e Confindustria del 2011. Sono seguite successive modifiche e nuovi accordi fino ad arrivare a quello del 14 luglio 2021 che ha stabilito alcune tappe conclusive per arrivare alla certificazione degli iscritti e dei voti Rsu.
FASE SPERIMENTALE
Si partirà quindi con una prima fase sperimentale e, successivamente, si arriverà ad avere una certificazione, o almeno noi ce lo auguriamo. Per queste ragioni abbiamo convocato il nostro Esecutivo il 5 ottobre e abbiamo aggiornato i nostri dirigenti sugli ultimi sviluppi e sul cronoprogramma previsto per arrivare a quegli appuntamenti stabiliti. Si procederà per aree contrattuali, in questo caso riguarderà tutti i contratti privati aderenti a Confindustria e per quanto ci riguarda sarà il Ccnl di Federmeccanica-Assistal a fare da apripista per la certificazione della rappresentanza.
CONTRATTI PIRATA
I due Esecutivi, prima quello della Uil e poi il nostro, hanno affrontato con grande determinazione questo tema che attiene alla certificazione delle organizzazioni sindacali e soprattutto dà la possibilità ai lavoratori di avere dei punti di riferimento all’interno dei luoghi di lavoro.
La decisione di accelerare questo processo di verifica sulla reale rappresentanza non è solo una “misurazione” tra le organizzazioni, ma è una necessità proveniente dalla proliferazione di contratti pirata.
Su 935 contratti collettivi nazionali di lavoro (Ccnl) vigenti e depositati al Cnel entro il 31 dicembre scorso, 351 sono stati firmati da associazioni datoriali e organizzazioni sindacali non riconosciute dallo stesso consiglio nazionale dell’economia e del lavoro: in pratica 4 su 10, precisamente il 37,5%.
INIZIO DI UN PERCORSO
Noi siamo stati sempre contrari a una legge sulla rappresentanza, ma allo stesso tempo siamo convinti che sia importante avere un quadro chiaro sui singoli lavoratori iscritti in ogni luogo di lavoro. Sicuramente vogliamo trasformare questa occasione in una occasione positiva, di crescita della nostra organizzazione.
Da oggi inizia quindi un percorso che vede il coinvolgimento di tutte le strutture, in un rapporto anche stretto con le Unioni regionali e provinciali della Uil, per arrivare preparati all’appuntamento. Siamo consapevoli che si potranno presentare ostacoli vista la non obbligatorietà per legge delle aziende a certificare il numero di iscritti, ma noi non dobbiamo demordere e continuare con determinazione a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati.