Cari lavoratori,
riprendiamo puntualmente l’uscita del nostro giornale Fabbrica società per aggiornarci dopo la pausa estiva, condividere e valutare la situazione delle aziende in crisi, che ormai da oltre un anno e mezzo continua a vederci impegnati in prima linea.
È stato un periodo di apparente tranquillità, poiché purtroppo verso la metà di agosto è uscita sul sito della Presidenza del Consiglio la risposta a un quesito (Faq), a fronte di una richiesta di chiarimento sul decreto del 6 agosto relativamente all’utilizzo del Green Pass all’interno di bar e ristoranti al chiuso. In quell’occasione la Presidenza del Consiglio ha equiparato le mense aziendali ai bar e ristoranti rendendo quindi obbligatorio l’utilizzo del Green Pass.
Alcune aziende metalmeccaniche hanno immediatamente cominciato ad attivare l’obbligo creando non pochi problemi ai lavoratori sprovvisti di certificato verde. Con la ripresa di tutte le attività, e la divergenza di vedute nelle stesse aziende, il problema ha cominciato a diventare sempre più complicato da gestire.
Il 17 agosto, insieme a Fim e Fiom, siamo stati costretti a ricorrere a un comunicato unitario per dare indicazioni precise a tutti i territori ribadendo la nostra posizione ormai nota a tutti sull’utilizzo del Green Pass.
Prima della ripresa sono cominciate le schermaglie fra Confindustria, Cgil Cisl e Uil e i nostri delegati che, con non poche difficoltà, hanno dovuto affrontare caso per caso e trovare soluzioni che salvaguardassero i lavoratori vaccinati, senza discriminare quelli che per ragioni diverse non avevano ancora effettuato il vaccino.
Cgil Cisl e Uil, dopo l’incontro con il premier Draghi e alcuni battibecchi con Bonomi, hanno cominciato a discutere per cercare un percorso comune. Mentre scriviamo la confusione regna ancora sovrana, fermo restando la posizione chiara e netta di Cgil Cisl e Uil: il vaccino resta di fatto una delle condizioni indispensabili per arrestare la pandemia, ma nessun lavoratore deve essere licenziato. È compito del Governo trovare una soluzione per legge.
Sicuramente una notizia positiva è che le inoculazioni di vaccino sono arrivate alla soglia dell’80% considerando anche le prime dosi, al netto degli under 12 che non possono al momento vaccinarsi.
Sul fronte industriale purtroppo la situazione è rimasta ferma, il tempo ha peggiorato le condizioni perché le procedure di licenziamento avviate da Whirlpool, Gkn, Gianetti Ruote (e a cui si aggiungono altre aziende come Riello) sta per scadere: 75 giorni cominceranno a scadere a partire dalla fine di settembre.
Abbiamo rifiutato la firma della cassa integrazione per cessazione in Whirlpool, Gkn e Gianetti Ruote e questo significa che, se non succederà nulla di nuovo, la procedura si concluderà con un nulla di fatto e i licenziamenti saranno operativi.
Per quanto riguarda le grandi vertenze, a partire dell’ex Ilva, abbiamo fatto l’ennesimo sollecito unitario per avere un incontro al Mise e al momento non abbiamo avuto alcun riscontro. Intanto la situazione è peggiorata perché Acciaierie d’Italia ha chiesto altre 13 settimane di cassa integrazione per circa 3.500 lavoratori a partire da fine settembre, nonostante si fosse impegnata a discutere di piano industriale e investimenti.
Nell’ultima settimana c’è stato un incontro per Blutec e diversi incontri per quanto riguarda più in generale il settore automotive. L’ad di Stellantis, Tavares, ha visitato gli stabilimenti di Sevel e Pomigliano.
Sebbene la situazione economica abbia fatto registrare miglioramenti del nostro Paese rispetto ad altri Paesi europei, una vera ripresa non si registra. I dati positivi sul Pil sono legati ad alcuni settori in particolare, come turismo, commercio, alimentare, edilizia (grazie agli incentivi).
Il periodo che ci attende sarà molto interessante, poiché da un lato ci sono le grandi crisi come Alitalia e Ilva, dall’altra le diverse aziende che hanno avviato la procedura di licenziamento. A tutto questo si aggiunge l’incognita dell’epidemia e che tipo di evoluzione avrà. Una prova che chiama tutti alla responsabilità.
Sono stati già programmati incontri su temi cruciali per lavoratori e cittadini come la riforma sugli ammortizzatori sociali, quota cento, la riforma tanto attesa del fisco e anche l’idea del Governo di modificare il reddito di cittadinanza.
Insomma, sono trascorsi pochi giorni dal rientro dalla breve pausa estiva, ma la quantità e la complessità dei temi in campo hanno ormai spazzato via definitivamente i ricordi delle vacanze.
A stretto giro intensificheremo le assemblee e le riunioni degli organismi per poter affrontare tutti i temi di cui ho brevemente parlato.
Buona lettura…