Ge Avio, anche i sindacati giocano in “Difesa”

di Guglielmo Gambardella

Nella partita della Difesa europea non si gioca soltanto una gara per l’assegnazione dei finanziamenti comunitari ma anche la supremazia tecnologica del settore e la capacità di influenza geopolitica di un paese. Per quanto riguarda i sindacati italiani l’interesse nella partita dell’industria della Difesa è rappresentata dalle opportunità offerte in questo ambito per la salvaguardia dell’occupazione già in parte fortemente provata dalla crisi del mercato civile. Per questo motivo la Uilm nazionale, insieme a Fim e Fiom, ha deciso di accendere i fari su uno dei progetti della Difesa europea, finanziabile con gli oltre 7 miliardi di euro messi a disposizione del fondo europeo,  attualmente in discussione e che riguarda la progettazione, sviluppo e produzione del velivolo a pilotaggio remoto (Male Rpas). Il drone dovrebbe entrare in servizio tra 2028 e 2030 con compiti di sorveglianza militare.

PROGETTO EURODRONE
Il progetto “Eurodrone” ricade nell’ambito di una cooperazione industriale fra Germania, Francia, Spagna e Italia.
Il 22 luglio è stata dunque indirizzata al ministero dello Sviluppo economico e per conoscenza alla presidenza del consiglio dei ministri, una richiesta di incontro per poter avere chiarimenti in merito alla questione anche a seguito delle notizie diffuse nelle scorse settimane dai media che hanno riportato che l’assegnazione della progettazione del motore potrebbe ricadere sull’azienda francese Safran o su quella italiana rappresentata da AvioAero.
Quest’ultima, da quanto ci risulterebbe, propone un prodotto risultante da investimenti fatti nel corso degli ultimi anni anche con il supporto dello stesso ministero dello Sviluppo economico.
La Uilm, con le altre organizzazioni sindacali, ha voluto richiamare l’attenzione del dicastero dello Sviluppo economico, e di tutti gli altri dicasteri interessati (ministero della Difesa), sull’attuale fase di assegnazione del propulsore dell’Eurodrone che, con la soluzione italiana di Avio Aero, vedrebbe riconoscere le capacità tecnologiche e industriali di una azienda italiana, con importanti ricadute sull’intera filiera di fornitura.

INTENZIONI DEL GOVERNO
Sarebbe utile conoscere le iniziative che il governo del nostro Paese intende assumere a supporto della proposta italiana rispetto a quella francese che può contare su un consolidato ed istituzionalizzato appoggio governativo.  L’assegnazione del progetto di sviluppo del motore dell’Eurodrone in questo momento rappresenterebbe una boccata di ossigeno per AvioAero che di recente a raggiunto un accordo con i sindacati sull’utilizzo dei contratti di solidarietà per la gestione delle insaturazioni derivanti dalla crisi del mercato civile.
L’Italia può e deve giocare un ruolo importante nell’ambito della Difesa europea. L’industria italiana di Aerospazio e Difesa, con oltre 13 miliardi di fatturato e 159mila persone considerando gli addetti diretti, indiretti e occupazione indotta (fonte Centro Studi Internazionali), rappresenta uno strategico asset per il nostro Paese.
Ma anche le partite in Difesa vanno giocate in “attacco”.

 

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