Terzo Congresso di IndustriAll Europe: costruire una ripresa per tutti

di Chiara Romanazzi

Come largamente annunciato nei numeri precedenti di Fabbrica società, l’1 e il 2 giugno di quest’anno abbiamo partecipato al terzo congresso di IndustriAll Europe, che si è svolto in modalità online a causa della pandemia. Lo slogan è stato: “Building a recovery for all” (Costruire una ripresa per tutti). All’inedito congresso erano collegate ben 668 persone (di cui 300 delegati aventi diritto di voto) provenienti da 38 diversi Paesi europei i cui sindacati sono affiliati al sindacato industriale europeo.

PRIMA GIORNATA
Il congresso, iniziato nel pomeriggio del 1° giugno, è stato dapprima preceduto dalla riunione del Comitato esecutivo che si è riunito, sempre logicamente online, la  mattina  dello stesso giorno, in cui si è fatto il punto per la preparazione del congresso e si è fatta una rapida presentazione dei documenti congressuali.
Nel pomeriggio dello stesso giorno, invece, è iniziato il Congresso che è stato ufficialmente aperto dal Presidente di IndustriAll Europe Michael Vassiliadis, che ha spiegato la procedura di votazione inedita. In quell’occasione abbiamo approvato i componenti dei vari gruppi che hanno lavorato per il Congresso (come il comitato credenziali e il comitato risoluzioni e mozioni), abbiamo approvato il programma dello stesso, gli ordini congressuali e l’ufficio congressuale (composto dal Presidente, dal Segretario Generale e i Segretari Generali Aggiunti). È stato inoltre presentato e approvato il report della Segreteria sulle attività del precedente mandato e sulle finanze.

SECONDA GIORNATA
La mattina del 2 giugno è stata aperta con la proclamazione del risultato delle votazioni (avvenute rigorosamente online la settimana precedente al congresso, tramite un’apposita piattaforma digitale) della nuova squadra dirigente. I sindacati nazionali di tutta Europa affiliati a IndustriAll Europe tramite voto elettronico hanno confermato all’unanimità il precedente gruppo dirigente: Luc Triangle, come Segretario generale, Michael Vassiliadis, come presidente e Judith Kirton Darling e Isabèlle Barthès, come Segretari generali aggiunti.
Il Segretario generale e il presidente sono stati eletti con una percentuale di voti favorevoli pari al 99,97%, i Segretari generali aggiunti Judith Kirton Darling e Isabelle Barthès rispettivamente con il 99,96% e il 99,88%.  A loro vanno le nostre congratulazioni per i risultati ottenuti e i nostri auguri per la conduzione del prossimo mandato congressuale.

LUCA VISENTINI
A seguire è intervenuto il Segretario generale della Ces Luca Visentini. Il suo intervento si è basato principalmente sulle sfide e le transizioni che stiamo affrontando, l’ultima, in ordine di tempo, è la crisi da Covid-19 in cui i sindacati di tutta Europa si sono occupati delle persone che hanno perso il proprio posto di lavoro. A differenza della grande precedente crisi europea del 2008-2009, le istituzioni europee non hanno adottato misure di austerità, ma hanno effettuato molti investimenti e, onde evitare di dover perdere ulteriori posti di lavoro a seguito della decabornizzazione e della digitalizzazione (le cosiddette transizioni gemelle), occorre investire nella creazione di nuovi posti di lavoro.

PIANO STRATEGICO 2021-2023
Il dibattito vero e proprio è iniziato con la discussione del Piano strategico di IndustriAll Europe 2021-2023. A differenza dei precedenti Congressi, quello di quest’anno ha previsto un Piano strategico di soli due anni, invece che i due anni canonici, poiché la pandemia ha creato molte incertezze. Pertanto, IndustriAll Europe ha ritenuto più opportuno lavorare su un progetto a breve termine, che sarà poi aggiornato durante la Conferenza straordinaria che si terrà, si spera in presenza, nel 2023 a Salonicco.
In quell’occasione faremo il punto dell’attuazione del piano strategico approvato giovedì 1° giugno e ne elaboreremo un altro che traccerà la linea d’azione per gli anni 2023-2025.
Lo strategic plan appena approvato ripercorre brevemente un’analisi della crisi pandemica, definita come la peggiore crisi economica dal 1930, in cui i diritti fondamentali lavorativi e la contrattazione collettiva sono sotto attacco. In questo contesto l’obiettivo dei sindacati industriali europei è lottare per misure economiche forti e una politica sociale che protegga la salute dei lavoratori, i posti di lavoro, i salari e le condizioni di lavoro. Inoltre, nel Piano viene evidenziato come i datori di lavoro e i governi abbiano coinvolto i sindacati per attuare le risposte contro il Covid-19, ma quando invece si è trattato di negoziare il piano di ripresa e di resilienza a livello di Stati Membri, i sindacati non sono stati coinvolti.
Abbiamo bisogno di una vera risposta europea che coinvolga i sindacati e che eviti ulteriori danni sociali, ripristinando la fiducia e rispettando gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Accordo di Parigi e del Green Deal europeo.

EQUITÀ E RESILIENZA
I piani di ripresa devono promuovere a sviluppare una società equa e resiliente, attraverso il sostegno dei gruppi svantaggiati. Il piano strategico di IndustriAll Europe si basa essenzialmente su 5 priorità: 1) Una voce forte per i lavoratori ha bisogno di sindacati forti a lavoro. In questo contesto assume un ruolo fondamentale il dialogo sociale, la contrattazione e il coinvolgimento dei lavoratori. A tal proposito IndustriAll Europe si è presa l’impegno di attingere dalla campagna passata “Together At work” per sostenere un’altra campagna che si svolgerà negli anni a venire per rafforzare il potere sindacale. Nel piano strategico abbiamo voluto inoltre sottolineare quanto sia importante difendere l’autonomia dei partner sociali per ricostruire i sistemi di contrattazione collettiva laddove sono stati smantellati.
2) Una voce forte per i lavoratori per avere posti di lavoro di qualità in industrie europee forti e sostenibili. Per raggiungere questa priorità, lo sviluppo di attività industriali intelligenti, pulite e innovative all’interno dell’Ue è la chiave per promuovere la crescita economica, creare valore aggiunto per la società e supportare la crescita della produttività. La crisi pandemica ha determinato una richiesta per evitare il collasso economico: la necessità di ricostruire meglio ha accelerato gli investimenti in tecnologie pulite e sostenuto il cambiamento del Green Deal europeo. La digitalizzazione ha il potenziale per migliorare i vantaggi della produzione europea e per sviluppare attività in nuovi settori industriali, ma d’altro canto sta drasticamente cambiando il mondo del lavoro con un enorme impatto sulla quantità e la qualità dei posti di lavoro. A tal proposito IndustriAll Europe si è presa l’impegno di fare una campagna per una strategia industriale europea forte e sostenibile che sia al centro dei piani e dei programmi di ripresa dell’Ue, di fare una campagna per il Green Deal europeo, per garantire che le doppie transizioni siano anche giuste, evitando che vi siano squilibri regionali tra zone geografiche che riescono a raggiungere la giusta transizione e zone che non ci riescono.

INTERVENTO DI ROCCO PALOMBELLA
Su questo punto è intervenuto il Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, sottolineando che le risorse messe a disposizione dall’Ue per il Recovery Fund hanno accelerato le tendenze che si intravedevano durante il congresso del 2016 di IndustriAll Europe a Madrid, che si sono concretizzate con la proposta da parte della Commissione europea del Green Deal nel 2019, formalizzato poi nel 2020. Ha inoltre ricordato come il Fondo per una giusta transizione, approvato dal Parlamento europeo senza il coinvolgimento dei sindacati, ha visto una forte riduzione a 17.5 miliardi dai 40 inizialmente previsti. Palombella ha dichiarato che tagliare i fondi per la giusta transizione energetica significa sottovalutare l’entità della sfida che coinvolgerà tutte le regioni, le industrie e i lavoratori. Riguardo invece l’Italia, ha dichiarato che, a causa della debolezza economica e degli effetti devastanti della pandemia, la nostra nazione ha a disposizione più risorse del Recovery Fund rispetto agli altri Paesi europei (248 miliardi di euro), le cui sei missioni sono in linea con gli obiettivi sindacali, pur non essendo stati noi coinvolti nell’elaborazione del Piano. Palombella ha dichiarato che il nostro obiettivo sarà quello di incalzare il Governo nell’applicazione dei progetti e di rispettare i tempi previsti dal piano 2021-2026, nella consapevolezza che in Italia ci sono alcuni settori che indipendentemente dalle risorse messe a disposizione, hanno già iniziato il processo di transizione, come il settore dell’automotive. Uno dei settori critici, che rischia di provocare ingenti danni occupazionali, economici e produttivi, è quello della siderurgia.

SALUTE E SICUREZZA
Tornando agli altri obiettivi del piano strategico di IndustriAll Europe, ricordiamo: 3) Una voce forte per i lavoratori per posti di lavoro inclusivi, salubri e sicuri.
La pandemia da Covid-19 ha fatto emergere che oggi più che mai persistono profonde disuguaglianze per quanto riguarda la salute sul lavoro, gli infortuni e le malattie professionali. Inoltre, il digital divide ha diviso in due l’intera popolazione: questo divario digitale ha avuto anche un impatto significativo sui livelli e sul tipo di esposizione ai rischi di infortuni e malattie professionali. Inoltre, la pandemia da Covid-19 ha colpito in modo particolare le donne dal punto di vista lavorativo, con la disoccupazione o con un sovraccarico di lavoro legato al telelavoro e alla didattica a distanza dei propri figli. IndustriAll Europe quindi, a tal proposito, si è impegnata a lottare per lavori dignitosi per tutti e combattere il lavoro precario; a lavorare sulle politiche europee che sostengano la digitalizzazione nell’industria che favorisca un’equa distribuzione dei vantaggi, affrontando il gap digitale; a lavorare contro la violenza e le molestie sul lavoro in linea con la convenzione 190 dell’ILO e le sue raccomandazioni.

SALARIO EQUO
La quarta priorità è una voce forte per i lavoratori per un salario equo e un potere di acquisto stabile. La crisi pandemica ha aumentato le disuguaglianze economiche, che stanno aumentando sia tra Est e Ovest che tra Nord e Sud. Per una rapida ripresa è fondamentale mantenere il potere d’acquisto. Anche i sistemi di contrattazione collettiva hanno un ruolo centrale da svolgere nel garantire coesione sociale e uguaglianza.
A tal proposito IndustriAll Europe si è impegnata a promuovere una ripresa guidata dai salari per rilanciare l’economia, a combattere le disuguaglianze di retribuzione per la stessa mansione in tutta Europa, a lavorare per una convergenza salariale verso l’alto tra Europa dell’Est e dell’Ovest. Rocco Palombella è intervenuto anche su questo capitolo, denunciando che assistiamo ormai da anni a una forte riduzione del numero degli occupati, in modo particolare nel settore manifatturiero. Questo ha generato un accanimento da parte dei Governi nell’aumentare la tassazione sui lavoratori dipendenti e pensionati, che risulta tra le più alte in Europa. Da qui l’annosa questione delle delocalizzazioni. Un esempio su tutti quello di Elica, che ha deciso di licenziare circa 400 lavoratori trasferendo la produzione di cappe per cucina in Polonia.
Ha inoltre espresso l’esigenza che da questo terzo Congresso europeo deve giungere un messaggio forte e chiaro al Parlamento europeo e ai governi dei singoli Stati che l’emergenza salariale deve essere affrontata con provvedimenti adeguati. Ha infine ricordato che le grandi differenze salariali più volte dibattute, anche durante la Conferenza di Bratislava nel 2018, non possono più continuare ad esistere, poiché nel frattempo tra i diversi Paesi si sono accentuate le disuguaglianze con il conseguente aumento della povertà anche tra gli occupati. In conclusione, ha ribadito che l’estensione della contrattazione nazionale in ogni singolo Stato rappresenti lo strumento indispensabile per una crescita salariale equa. 

EUROPA SOCIALE E DEMOCRATICA
La quinta ed ultima priorità del piano strategico è Una voce forte per i lavoratori ha bisogno di un’Europa sociale e democratica costruita sulla solidarietà tra le persone in crisi e in ripresa. Con questa priorità IndustriAll Europe si impegna a contrastare la disuguaglianza, la discriminazione nei confronti delle donne, delle minoranze etniche, dei disabili. Con questa ultima priorità IndustriAll Europe si è ufficialmente impegnata a monitorare attentamente ad impegnarsi nel semestre europeo per garantire che non torni l’austerità, e che il semestre europeo diventi uno strumento efficace per coordinare le politiche economiche per sostenere l’occupazione di qualità e la crescita economica, integrando gli obiettivi del Green Deal e del pilastro europeo dei diritti sociali.

LE MOZIONI
Dopo la discussione e l’approvazione del Piano strategico, si è passati alla ratifica e all’esclusione di alcune affiliate e alla votazione delle mozioni presentate da alcuni sindacati e gruppi di IndustriAll Europe: la mozione presentata dalla Regione Est sulla convergenza salariale, “l’approfondimento della solidarietà sindacale europea” da parte del sindacato francese CGT, “le pratiche lavorative delle aziende multinazionali al di fuori dell’Europa” presentata da parte del sindacato turco Petrol-Is, “I sindacati industriali al centro della lotta contro la politica dell’estrema destra”da parte della Regione del Benelux , “Per una giusta transizione energetica al servizio dei lavoratori e delle persone” da parte del sindacato portoghese Fiequimetal, “Aumentare il potere della contrattazione collettiva organizzando l’industria intera” presentata da parte del Gruppo di lavoro colletti bianchi di IndustriAll Europe, “Dobbiamo evitare di perdere la prossima generazione di lavoratori industriali” (da parte del Gruppo giovani di IndustriAll Europe) e “Palestina” da parte della Regione Benelux. Infine, è stata presentata, e successivamente approvata, una sola mozione di urgenza, che riguarda la situazione salariale/contrattuale della Regione Benelux.
In questa regione vige una legge sugli standard salariali chiamata “legge per salvaguardare la competitività”, che consente al governo di imporre un margine salariale indicativo (0,4% per il 2021-2022) entro il quale le parti sociali devono negoziare. Con l’approvazione di questa mozione il Benelux ha chiesto al sindacato industriale europeo di continuare a difendere il livello europeo per il diritto alla contrattazione collettiva libera e indipendente.

LO STATUTO DEL SINDACATO EUROPEO
Infine, l’ultimo punto discusso e approvato durante questo terzo congresso di IndustriAll Europe è stato lo Statuto del sindacato industriale europeo.
Sono state due giornate molto intense e particolari che ci hanno visti impegnati in prima persona e presenti nella nostra sede nazionale, nonostante il giorno della festa della Repubblica Italiana.  Come si può evincere, i temi trattati sono stati, oltre che numerosi, molto importanti. Lo svolgimento del congresso in modalità da remoto, per quanto in alcuni momenti sia stato difficoltoso da seguire, non ha di certo distolto la nostra attenzione dalle sfide che siamo chiamati ad affrontare. La Conferenza straordinaria che si spera si terrà nel 2023 a Salonicco, sarà l’occasione ufficiale per poter di nuovo riprendere a svolgere le importanti riunioni europee in presenza di cui, da quando è iniziata la pandemia, avvertiamo un po’ la mancanza.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *