L’Editoriale

Cari lavoratori, 

al netto della breve pausa per le festività pasquali abbiamo continuato incessantemente a realizzare il programma delle assemblee per spiegare ai lavoratori i contenuti del rinnovo contrattuale avvenuto il 5 febbraio; e abbiamo continuato a sollecitare il Governo sulle più importanti crisi aziendali aperte e mai risolte.

Tutti i vostri segretari territoriali, i funzionari e i componenti della segreteria nazionale sono stati impegnati a svolgere direttivi e assemblee nei luoghi di lavoro. Io stesso ho avuto il piacere di partecipare a un programma di assemblee alla Brembo di Bergamo e alla Fincantieri di Porto Marghera. 

Nonostante le difficoltà dovute alla pandemia siamo riusciti, con alcuni accorgimenti e l’utilizzo di tutti i dispositivi di sicurezza e il distanziamento, a svolgere sempre assemblee partecipate dove i lavoratori hanno mostrato grande interesse nel voler comprendere i contenuti dell’ipotesi di contratto. Sono state occasioni di incontro inedite, svoltesi in un clima di speranza e di incoraggiamento verso il sindacato che è riuscito a rinnovare questo contratto.

La visita allo stabilimento di Fincantieri mi ha fatto comprendere, ancora una volta, come in Italia esistano punti di eccellenza della nostra manifattura. Ho potuto verificare direttamente la costruzione di due grandi navi da crociera, la grande qualità e professionalità dei nostri lavoratori. 

Il programma delle assemblee continuerà nei prossimi giorni toccando anche alcune realtà importanti del Sud Italia come la Leonardo di Pomigliano e del Centro come la Nuova Pignone di Firenze. Il 13, 14 e 15 aprile ci sarà il referendum per l’approvazione dell’ipotesi contrattuale e  nonostante le difficoltà del momento abbiamo previsto l’utilizzo di tutti gli strumenti disponibili per consentire la più alta partecipazione dei lavoratori.

Ci auguriamo un esito ampiamente positivo per dare seguito alla firma definitiva del contratto e accelerare la stesura finale del testo. Rimane l’impegno di continuare anche dopo il 15 aprile a svolgere le assemblee che per motivi di fermata degli impianti o per causa di forza maggiore non siamo riusciti a tenere. Vogliamo dare la possibilità a tutti i lavoratori di conoscerne i contenuti.

Dopo l’incontro del 26 aprile con il ministro Giorgetti, nonostante i nostri solleciti e il sit-in realizzato lo stesso giorno sotto al ministero dello Sviluppo economico per una convocazione sulle importanti vertenze che rischiano di provocare ulteriori chiusure e licenziamenti, dobbiamo registrare che non c’è stato purtroppo alcun seguito.

L’unico incontro avvenuto, quello sull’ex Ilva, non è stato in grado di affrontare la complessa problematica, con il rischio reale di arrivare alla data dell’udienza del Consiglio di Stato senza aver affrontato i temi che assillano in particolare lo stabilimento di Taranto. Proprio in questi giorni si è verificato un grave incidente impiantistico che poteva avere conseguenze ben più gravi di quelle che abbiamo constatato. 

Il questi ultimi giorni si è aggiunta la delocalizzazione in Polonia di Elica, azienda che produce cappe per cucina: sono coinvolti circa 400 lavoratori, che si aggiungono al lungo elenco insieme anche a quelli della Whirlpool di Napoli, che ancora non sanno quale sarà il loro destino.

Siamo consapevoli dell’emergenza legata alla pandemia, ma il nuovo governo Draghi non può assolutamente sottovalutare il tema industriale nel nostro Paese, condizione essenziale per una vera ripresa. 

Infine, il 15 aprile si terrà l’incontro con i vertici di Stellantis a seguito della nostra sollecitazione in merito ad alcuni malesseri vissuti negli stabilimenti dai nostri lavoratori dovuti al continuo confronto con gli stabilimenti francesi. 

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