di Rocco Palombella
Dopo la rottura del tavolo sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici avvenuta all’inizio di ottobre, e a fronte della mobilitazione messa in atto in tutte le realtà produttive d’Italia conclusasi con lo sciopero generale del 5 novembre, Federmeccanica-Assistal ci hanno comunicato la volontà di riprendere il negoziato.
Gli stessi presidenti delle due organizzazioni datoriali, Alberto Dal Poz e Angelo Carlini, ci hanno scritto una lettera per invitarci al confronto il 26 novembre presso la sede di Confindustria, a Roma.
La lettera non si limita alla semplice convocazione, seppur importante, ma analizza i dati relativi alla pandemia sulle gravissime conseguenze che questa sta provocando al nostro settore. Vengono quantificate anche le perdite provocate dal Lockdown: le aziende che per due mesi consecutivi hanno sospeso completamente l’attività risultano essere il 90%, con un calo di fatturato di circa il 20%.
DICIAMO NO AGLI ALIBI
Personalmente non posso che considerare positivamente l’imminente ripresa della trattativa, poiché ritengo sia necessario in un momento così delicato per il Paese e per il nostro settore in particolare.
Spero ovviamente che le premesse contenute nella lettera di Federmeccanica-Assistal non costituiscano un alibi, ma mirino ad avviare un negoziato che voglia tenere in considerazione le nostre proposte.
L’appuntamento del 26 novembre diventa quindi un’occasione importantissima. La prima nota positiva è che saremo in presenza, pur con una delegazione molto ridotta. Penso che ci siano però tutte le condizioni per entrare nel merito dei temi contenuti nella nostra articolata piattaforma.
Proporremo a Federmeccanica-Assistal l’avvio di una discussione no-stop e soprattutto di cominciare a parlare sulla base di testi scritti.
Continueremo a sostenerlo pur di apparire ripetitivi: il rinnovo del contratto entro la fine di quest’anno rappresenta, mai come in questo momento, l’occasione per dare un segnale di fiducia ai lavoratori e può contribuire alla ripresa dei consumi. Dobbiamo evitare che le aziende, che non si sono fermate nemmeno con il coronavirus, non siano costrette a fermarsi a causa dei magazzini pieni.
NO A SCORCIATOIE
Dobbiamo sfruttare questa fase di blocco dei licenziamenti per realizzare contratti che rafforzino tutta la parte legata alle politiche attive, alla gestione degli orari di lavoro, alla formazione. Dobbiamo fare in modo che le aziende possano usare meglio le professionalità esistenti all’interno delle fabbriche, tra le migliori al mondo, senza ricorrere a scorciatoie delittuose come quelle dei licenziamenti.
Durante la trattativa diventerà indispensabile coinvolgere il Governo per sollecitarlo a mettere in atto una serie di provvedimenti che agevolino i rinnovi contrattuali.
Noi non chiediamo alla politica alcun tipo di mediazione, il confronto deve essere libero, la responsabilità è in cima a Federmeccanica-Assistal e Fim Fiom Uilm, ma ci sono alcuni strumenti che attengono al Governo. Per questo cogliamo positivamente la disponibilità che ha dato poco tempo fa il ministro Catalfo con alcune dichiarazioni in particolare sul nostro rinnovo contrattuale.
In una fase come questa investire sui rinnovi contrattuali significa investire sull’occupazione e creare le premesse per una ripresa dei consumi indispensabili per la conseguente crescita del Paese.