Fim Fiom Uilm: sospendere attività non essenziali per tutelare sicurezza lavoratori

“Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus i metalmeccanici hanno affrontato con senso di responsabilità questa situazione straordinaria garantendo la tenuta complessiva e difeso la salute e la sicurezza non solo propria ma del Paese contro il rischio di contagio scioperando e realizzando accordi per produrre in sicurezza”.
Con queste parole inizia il comunicato unitario Fim Fiom Uilm del 23 marzo, dopo il varo del Dpcm del 22 marzo che prevede una serie consistente di attività industriali aggiuntive rispetto allo schema di codici Ateco presentato dal governo alle parti sociali nel corso dell’incontro la sera precedente.

ATTIVITÀ ESSENZIALI
Le organizzazioni sindacali metalmeccaniche ritengono errata l’aggiunta di lavorazione estranee all’emergenza in corso. Inoltre, spiegano, “nel testo del Dpcm viene consentito lo svolgimento di attività funzionali alle filiere, di quelle previste dal decreto e ai settori strategici, lasciando piena discrezionalità alle imprese di determinarle fatta salva comunicazione al Prefetto”.
Per queste ragioni “Cgil Cisl e Uil hanno considerato inadeguato il provvedimento modificato dal governo su pressione della Confindustria” e “Fim Fiom e Uilm sono impegnati a tutti i livelli a mettere in campo iniziative unitarie di mobilitazione utili a costruire accordi e laddove non possibile a proclamare iniziative di sciopero finalizzate a riportare la definizione delle attività indispensabili e a garantire la massima sicurezza nei luoghi di lavoro aperti a partire dal 25 marzo”.

MOBILITAZIONI FINO AL 29 MARZO
Per le aziende non ancora sicure e per quelle fuori delle reali attività essenziali, “Fim Fiom e Uilm già venerdì 20 hanno prolungato la copertura dello sciopero nelle aziende metalmeccaniche fino al 29 marzo”.
La richiesta delle organizzazioni metalmeccanica è “limitarsi, senza eccezione alcuna, alle sole attività essenziali per ridurre la mobilità dei lavoratori” e “sulla base di questa determinazione sosteniamo la richiesta di confronto avanzata da Cgil CISL e UIL nei confronti del Governo per attuare tutte le modifiche necessarie”.
Il 29 marzo, dichiarano le tre sigle metalmeccaniche, “verificheremo come proseguire la nostra iniziativa”.

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