Ex Ilva: una fine che sembra già segnata

Una tregua e l’ennesimo rinvio che rischia di appesantire ancora di più la situazione all’interno degli stabilimenti, già in forte difficoltà da tempo, a causa della grande incertezza sul futuro, dei frequenti incidenti e del blocco degli investimenti ambientali e manutentivi”. E’ quanto dichiarato da Rocco Palombella, Segretario generale Uilm alla luce delle ultime novità sulla fabbrica più discussa del Paese.
Il 7 febbraio ArcelorMittal e i commissari straordinari hanno chiesto concordemente il rinvio al 28 febbraio per raggiungere un accordo e completare il negoziato. Una richiesta che è stata accolta dal Tribunale di Milano che ha previsto per il prossimo 6 marzo l’udienza. Se l’accordo sarà raggiunto ArcelorMittal ritirerà l’atto recesso presentato lo scorso 5 novembre e i commissari ex Ilva ritireranno il ricorso d’urgenza.
“Dopo mesi di trattative e mancato coinvolgimento delle organizzazioni sindacali, ancora non si conoscono nel dettaglio gli elementi dell’intesa tra ArcelorMittal, governo e commissari straordinari” ha dichiarato il leader della Uilm.

TRATTATIVA SENZA SINDACATI
Da mesi sta andando avanti una trattativa tra senza nessun coinvolgimento delle organizzazioni sindacali. Si sta discutendo segretamente dei futuri assetti societari, di un nuovo piano industriale e del futuro della più grande acciaieria europea. “Si continua a parlare di cinquemila, tremila o duemila esuberi come se fosse una condizione normale – continua Palombella – mi auguro che non ci sia già un accordo chiuso tra il governo e la multinazionale sugli esuberi che non possa essere messo in discussione dalle organizzazioni sindacali perché non accetteremo mai accordi pre confezionati”.
Nell’intesa firmata tra le parti il 7 febbraio, ci sarebbe, come riportato da alcuni quotidiani, una clausola che consentirebbe alla multinazionale di uscire da novembre prossimo dietro pagamento di 500 milioni di euro.
Un elemento che “preoccupa” il leader Uilm che comunque sottolinea come “non vogliamo trattenere nessuno a tutti i costi. Se ArcelorMittal ha intenzione di andare via – ha spiegato il Segretario generale Uilm, – che lo facesse subito, senza aspettare altri dieci mesi ma questa situazione di insicurezza ha effetti drammatici sui lavoratori e sull’intera comunità”.

INCONTRO URGENTE
Palombella chiede quindi “urgentemente al governo un incontro in cui ci facciano conoscere i dettagli dell’intesa con la multinazionale e aprire una discussione aperta, non predeterminata e senza pregiudizi, sul futuro di migliaia di lavoratori, famiglie, comunità e dell’acciaieria più grande d’Europa”.
Nelle prossime settimane si saprà l’esito della trattativa, intanto i sindacati rimangono fuori dal tavolo.

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