Otto milioni e settecentomila auto all’anno, centosettanta miliardi di euro di ricavi, quarto costruttore automobilistico mondiale in termini di volumi e terzo in base al fatturato: sono solamente alcuni dati della fusione tra Fca e Psa annunciata ufficialmente il 18 dicembre dal management dei due gruppi industriali, dopo la firma del Combination Agreement vincolante che prevede una fusione paritetica dei rispettivi business, da perfezionare entro 12-15 mesi.
La governance del nuovo colosso dell’auto prevede il ceo di Psa, Carlo Tavares, al timone della società e il presidente e primo azionista di Fca, John Elkann, alla presidenza.
Il consiglio di amministrazione sarà formato da 11 membri, la maggioranza dei quali indipendenti, cinque di espressione francese, incluso il Senior Non-Executive Director e il Vice Presidente, e cinque di espressione italo americana (incluso John Elkann in qualità di presidente). Inoltre al perfezionamento dell’operazione il Consiglio includerà due membri in rappresentanza dei lavoratori di Fca e di Psa.
Positiva la presenza lavoratori in Cda
Dopo le prime notizie apparse sui media nelle scorse settimane sulla possibile fusione tra i due gruppi, il Segretario Generale Uilm, Rocco Palombella, ha chiesto rassicurazione sul futuro degli stabilimenti italiani ottenendo una pronta risposta da parte dei manager di Fca, che hanno rassicurato e garantito gli importanti impegni e investimenti già previsti nel nostro Paese.
La novità della presenza di due rappresentanti dei lavoratori nel board della nuova società, che nascerà dalla fusione di Fca e Psa, “è davvero molto positivo”, ha dichiarato Palombella. Il leader metalmeccanici ha aggiunto che “la fusione sarà un processo lungo, ma noi incontreremo già venerdì i vertici di Fca, per incominciare a capire quali sono le strategie del gruppo nascente”.
La priorità dell’azione della Uilm è naturalmente la questione occupazionale, “consapevoli dei rischi che qualsiasi integrazione potenzialmente reca con sé”, ha sottolineato Palombella aggiungendo però che “abbiamo ricevuto due segnali molto rassicuranti da cui partire: prima la dichiarazione ufficiale che non ci saranno chiusure di stabilimento e poi oggi la notizia di due rappresentanti dei lavoratori nel consiglio di amministrazione”. “Anche in questo caso Fca si dimostra un gruppo innovatore nelle relazioni sindacali, che confidiamo faccia della responsabilità sociale un tratto distintivo”.
“Fca – conclude – rappresenta e continuerà a rappresentare qualcosa in più di una grande impresa, un vero e proprio motore dell’economia nazionale, nonché punto di riferimento per certi versi istituzionale delle relazioni industriali”.