Il 27 novembre si è svolto presso il ministero dello Sviluppo economico un incontro tra organizzazioni sindacali, rappresentanti di Whirlpool ed enti locali dopo la sospensione della procedura di cessazione attività dello scorso 30 ottobre.
AZIENDA RIBADISCE SUA POSIZIONE
La multinazionale ha dichiarato una generica disponibilità al dialogo ma ha ribadito che la propria posizione non si è modificata: fine produzione nello stabilimento di Napoli a fine marzo 2020. Whirlpool non ha nessuna intenzione di proseguire la sua attività produttiva nel sito partenopeo perché lamenta una crisi del mercato delle lavatrici di alta gamma che rende insostenibile la continuità industriale.
“La Direzione di Whirlpool continua a ripetere che la produzione di lavatrici non è sostenibile e che quindi al momento è garantita solo fino a marzo; inoltre registriamo livelli produttivi bassissimi anche negli altri stabilimenti e si parla perfino di tagli molto pesanti delle funzioni di staff in Lombardia e nelle Marche. Noi siamo invece convinti che l’Italia possa vincere la sfida della competizione nonostante la concorrenza per molto versi sleale di altre nazioni, ma deve essere messa in condizione di esprimere le proprie eccellenze, deve fare sistema e l’intervento pubblico non deve più essere demonizzato, come purtroppo accade da troppi anni” dichiara Gianluca Ficco, Segretario nazionale Uilm e responsabile nazionale del settore degli elettrodomestici.
Durante l’incontro, i rappresentanti della Regione Campania hanno prospettato la possibilità e la disponibilità a un accordo di programma di formazione e riqualificazione del personale, investimenti in ricerca e sviluppo e incentivi fiscali per Area Zes (Zona economica speciale) per un totale di 20 milioni di euro. Questo sarebbe possibile con il coinvolgimento di Invitalia e Confindustria.
“Benché a inizio novembre abbia evitato di cedere lo stabilimento di Napoli o di avviare altre procedure di cessazione, oggi Whirlpool non ha purtroppo dimostrato di aver davvero mutato il suo proposito di fondo, limitandosi a dichiarare una generica disponibilità al confronto. Ma noi non ci arrendiamo, cogliamo questa disponibilità al dialogo per rivendicare ancora una volta il rispetto degli accordi sottoscritti a salvaguardia di Napoli e degli altri stabilimenti italiani e per chiedere al Governo di varare finalmente provvedimenti in grado di influire sulla vertenza. Auspichiamo che il Governo possa agire in sinergia con le disponibilità espresse dalla Regione Campania” continua Ficco.
TAVOLI TECNICI PER SOLUZIONE
L’incontro si è concluso con la decisione da parte del Ministro Patuanelli di programmare tavoli tecnici per arrivare a una soluzione condivisa da tutte le parti e che, soprattutto, garantisca la piena occupazione e il mantenimento dei 420 posti di lavoro.
“Il Ministro Patuanelli – conclude Ficco – ha tracciato un percorso di confronto con tavoli tecnici in preparazione di una plenaria da tenersi il 20 gennaio 2020, che a questo punto sarà decisiva, e si è detto pronto a assumere tutte le decisioni utili a sostenere il piano industriale originario e a garantire la continuità produttiva di Napoli. Ma è sempre più evidente che occorrono anche nuovi leggi, poiché quelle attuali sono armi del tutto spuntate contro le delocalizzazioni”.