Jabil: ora si azzerino i licenziamenti

Sospensione della procedura di licenziamento collettivo per 350 lavoratori su 707 totali fino al 22 agosto. Questo è stato l’esito della trattativa dopo tre incontri tra organizzazioni sindacali, azienda e rappresentanti del ministero dello Sviluppo economico per il futuro dello stabilimento di Jabil Circuit Italia a Marcianise, in provincia di Caserta.

DALL’ANNUNCIO ALLA SOSPENSIONE DEI LICENZIAMENTI
Dopo la decisione unilaterale annunciata a giugno da parte della proprietà americana, nel mese di luglio ci sono stati tre incontri tra le parti dove si sono cercate le misure e gli strumenti per ridurre fino ad annullare l’impatto sociale derivante dalla procedura di licenziamento collettivo.
Il primo incontro c’è stato il primo luglio, a pochi giorni dall’annuncio di Jabil di voler licenziare 350 lavoratori.
Successivamente il 18 luglio c’è stato il secondo incontro.
Il 22 luglio presso la sede di Confundustria Caserta si sono incontrati i rappresentantanti aziendali, le segreterie nazionali e provinciali di Fim, Fiom, Uilm e Failms e le Rsu del sito di Marcianise.
Dopo un’approfondita discussione si è deciso di intraprendere e costruire un percorso condiviso tra le parti che abbia come garante il ministero dello Sviluppo economico.

I PUNTI DELL’ACCORDO DEL 22 LUGLIO
Le basi dell’accordo del 22 luglio poggiano sulla definizione di più elementi come il Piano industriale, il reimpiego dei lavoratori, l’esodo incentivato e l’opportunità di diversificazione del business.
Il primo elemento riguarderà l’approfondimento con la descrizione dettagliata da parte della proprietà statunitense in sede ministeriale di ogni aspetto e contenuto del piano industriale che si vuole mettere in atto nello stabilimento casertano.
Rispetto alla ricollocazione di lavoratori in altre aziende, non essendo giunti ai risultati attesi, deve essere riconsiderato lo strumento del reimpiego per la gestione degli esuberi previsti e per garantire un serio e affidabile futuro ai lavoratori interessati, con un ruolo importante che dovrà avere il Mise nella valutazione dei progetti e nella scelta delle modalità operative migliori.
L’esodo incentivato rappresenta un’altra misura possibile per la gestione degli esuberi, ma va riconsiderato tenendo conto delle linee guida e i tecnicismi da utilizzare.
Riguardo l’ultimo elemento, quello della diversificazione del business, l’azienda ha ribadito la volontà di voler utilizzare personale in trasferta per la realizzazione di attività impiantistica per Telecomunicazione e che questa misura può rappresentare un ulteriore strumento per diminuire numero di esuberi.
L’incontro si è concluso con la decisione di effettuare due ulteriori momenti di confronto tra le parti il 3 e 4 settembre prossimi presso la sede di Confindustria Caserta.

LA POSIZIONE DELLA UILM
“Ci auguriamo che inizi un vero confronto sulla situazione generale che investe lo stabilimento di Marcianise e che questo abbia lo scopo di azzerare il numero dei licenziamenti programmati dall’azienda” ha dichiarato Michele Paliani, Segretario nazionale Uilm.
“Siamo convinti – ha continuato Paliani – che questo percorso ottenuto con la lotta dei lavoratori possa portare ad avere maggiori garanzie per il futuro del sito industriale, ubicato in un territorio già in crisi occupazionale, con un alto tasso di disoccupazione”.

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