“Oggi è l’occasione per congratularmi ancora una volta per il risultato elettorale che la Uilm di Taranto ha ottenuto alle ultime e recenti elezioni per il rinnovo delle Rsu nell’ex Ilva”. Così il Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, ha aperto la discussione del Consiglio di fabbrica tenutosi il 6 maggio presso la sala Conferenze ArcelorMittal Italia.
L’incontro, a cui era presente anche il Segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, e il Segretario della Uil Puglia, Franco Busto, ha coinvolto i dirigenti Uilm di Taranto e le Rsu elette il 12 aprile 2019, oltre a un folto numero di lavoratori ArcelorMittal.
UN SAPORE DIVERSO
“Le ultime elezioni – ha continuato Palombella – hanno certamente rappresentato una prova di grande democrazia che ha espresso una rinnovata fiducia nei confronti della nostra organizzazione e, sebbene duri da molti anni, quest’anno ha un sapore diverso”. Il voto nello stabilimento tarantino è infatti avvenuto a valle di un lungo processo di passaggio da anni di amministrazione straordinaria all’insediamento del nuovo gruppo industriale, ArcelorMittal, a partire dallo scorso 1° novembre.
“Nonostante alcuni lavoratori siano momentaneamente in amministrazione straordinaria, l’Ilva di Taranto rappresenta ancora la più grande fabbrica del Sud, sia da un punto di vista del numero di addetti che della strategicità dello stabilimento”, ha sottolineato il leader della Uilm che ha ricordato come, di fatto, “tutti gli occhi erano puntati su questa fabbrica per verificare lo stato del rapporto tra la Uilm e i lavoratori. E gli oltre 8mila lavoratori ci hanno ridato con forza fiducia”.
Per queste ragioni il Consiglio di fabbrica programmato a Taranto è stato anche l’occasione importante, a pochi mesi dall’accordo del 6 settembre 2018, di ribadire alcuni degli impegni assunti: la piena realizzazione del piano ambientale (di cui la copertura dei parchi primari è l’esempio più visibile); la bonifica di tutte le aree compromesse, sia all’interno che all’esterno dello stabilimento; l’adeguamento degli attuali impianti fermi rispetto alle migliori tecnologie esistenti, con il conseguente rientro di tutti i lavoratori attualmente in amministrazione straordinaria.
UN MESSAGGIO PER AM
“E vorrei lanciare un messaggio chiaro ai vertici di AM – ha sottolineato con forza Palombella – ovvero che la risalita produttiva dovrà avvenire nei tempi previsti dal piano, senza subire o farsi influenzare da eventuali variazioni negative che ciclicamente interessano il mercato dell’acciaio”. Un monito che non arriva a caso, visto che ArcelorMittal ha annunciato una riduzione temporanea della produzione annua di circa 3 milioni di tonnellate, che avrà impatto anche in Italia dove si prevede un rallentamento a seguito della decisione di ottimizzare i costi e la qualità della produzione.
Il sindacalista si è detto poi “preoccupato” per il clima che accompagna da sempre la storia dell’Ilva, a cui contribuiscono con una frequenza “quasi a orologeria” i tentativi di creare allarmismi e divisioni, contrapponendo il lavoro alla salute, rispetto a chi cerca faticosamente e con tanti sacrifici di portare a compimento un piano vero e serio di risanamento.
La Uilm ha da tempo ribadito con fermezza la sua posizione: “Siamo determinati nel ricercare tutte quelle soluzioni tecnologiche che renderanno la fabbrica sempre più sicura e siamo convinti che l’accordo sottoscritto rappresenti il punto più avanzato di questo progetto. Per questo motivo noi continuiamo a tenere fede al nostro impegno orientato alla salvaguardia della salute di lavoratori e cittadini coniugandolo con il rilancio dell’occupazione. Ma non faremo sconti a nessuno”.
LA UIL PRONTA A FARE LA SUA PARTE
Dello stesso avviso Barbagallo che nelle sue conclusioni ha detto: “Bisogna far vivere l’azienda per impegnarla, insieme alle Istituzioni, sul risanamento di questo territorio. Ciò che è accaduto nel corso dei decenni agli altri siti siderurgici italiani dimostra che il venir meno degli impianti non ha risolto i problemi della bonifica. ArcelorMittal dovrebbe accelerare programmi e obiettivi concordati con il sindacato, quelli che hanno permesso di rilanciare lo stabilimento. Noi – ha concluso il leader della Uil – siamo disponibili a fare la nostra parte”.