Sirti: impegno per azzerare i licenziamenti

Il confronto dei sindacati con Sirti è ripartito il 21 marzo scorso in Assolombarda a Milano. La “settimana della lotta” ha dato quindi i suoi primi frutti. Sirti ha, infatti, espresso la volontà di azzerare i licenziamenti attraverso diversi strumenti alternativi. “Un risultato positivo che al momento non azzera gli 833 esuberi, ma che avvia un processo di gestione conservativa mirato all’obiettivo esuberi zero, che l’azienda ha espressamente condiviso”, ci spiega il responsabile del settore, Michele Paliani.

LE INTENZIONI DI SIRTI
L’azienda ha prospettato una procedura che prevede diversi step, a partire dall’accompagnamento alla pensione Naspi, incentivata e volontaria (Fornero e Quota 100); utilizzo di ammortizzatori sociali conservativi; incentivi alla ricollocazione esterna di auto imprenditorialità e out-placement; riconversione professionale interna digitale, energia e trasporti; e infine, riduzione del costo del lavoro. La delegazione sindacale, pur apprezzando l’apertura dell’azienda, ha sottolineato come al momento il numero degli esuberi sia rimasto pressoché invariato e ha chiesto che il cosiddetto “piano sociale” sia strutturato su base triennale, con verifiche annuali circa la capienza delle persone che saranno impattate dagli ammortizzatori sociali.

LA POSIZIONE DEI SINDACATI
Fim Fiom e Uilm, in una nota unitaria, sostengono che l’utilizzo del contratto di solidarietà, frutto di una battaglia sindacale condotta già nel 2012, debba avere la più ampia estensione possibile, al fine di redistribuire il disagio economico coinvolgendo il maggior numero di dipendenti. “La richiesta di riduzione del costo del lavoro però – sottolinea ancora Paliani – è impraticabile per quanto ci riguarda, anche perché i lavoratori fanno già abbastanza sacrifici. Per questo abbiamo proposto a Sirti di discutere più nel dettaglio di organizzazione sul lavoro affrontando le questioni legate a ogni singolo reparto. Siamo convinti che vi siano margini sufficienti per il ricupero delle inefficienze”.

RIDUZIONE DEL SUB-APPALTO
Un’altra questione posta dai sindacati è la sensibile riduzione delle attività affidate al sub-appalto. Per Fim Fiom e Uilm la condivisione del piano industriale, che prevede una trasformazione dell’azienda verso unità di business a maggiore valore aggiunto, non può prescindere dalla tutela dei livelli occupazionali. Un percorso difficile, ma non impossibile, sul quale continuerà il confronto in Assolombarda in due appuntamenti già stabiliti: oggi, 29 marzo, e il 4 aprile. “A breve partiranno le assemblee informative in tutte le sedi territoriali – conclude Paliani – nel frattempo non ci fermiamo e continuiamo il nostro pressing sul governo per ottenere l’apertura di un tavolo di settore delle Tlc”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *