L’Editoriale

Cari lavoratori, 

iniziamo questo editoriale con una bella notizia: lunedì 11 marzo a Torino, presso la sede dell’Unione Industriale, siamo riusciti a firmare il Contratto Collettivo Specifico di Lavoro di Fca Cnh Industrial e Ferrari. Un appuntamento molto atteso e carico di significato alla luce dei tanti avvenimenti che hanno caratterizzato questo Gruppo industriale. 

Come ricorderete il settore dell’auto rappresenta in Italia uno dei più importanti del sistema industriale, in grado anche di trainare il Pil, e proprio nel giugno scorso al Balocco fu presentato un piano di rilancio con ingenti investimenti per quanto riguarda le auto elettriche e le auto ibride. Insomma un quadro estremamente positivo che faceva guardare con grande interesse al futuro degli stabilimenti italiani, non solo quelli della produzione dell’auto ma anche quelli della componentistica, dei motori e dei veicoli industriali. 

Da quel primo giugno sono intervenuti diversi fattori, compreso l’acuirsi della crisi del settore e cambiamenti nell’assetto del gruppo dirigente. Ci sono stati momenti di incertezza, ma a novembre, senza aver incontrato ancora il nuovo ad, abbiamo presentato la piattaforma contrattuale. Questa voleva essere sia un riconoscimento allo sforzo che i lavoratori e le maestranze avevano fatto per raggiungere determinati obiettivi, sia una risposta al mercato.

Alla fine di novembre abbiamo ricevuto rassicurazioni da parte dell’ad sulla continuità del piano di investimenti in Italia e in Europa e da lì è partita una trattativa ricca di incognite la cui conclusione era incerta. A dicembre il governo italiano ha deciso di intervenire con la misura dell’ecotassa e questo ha creato un rischio reale di disinvestimenti. Tuttavia, la trattativa è andata avanti con grande serietà e con l’obiettivo di raggiungere nel più breve tempo possibile la firma del contratto. È stata questa l’imposizione che come organizzazione ci siamo dati, forti dell’impegno che abbiamo assunto in questi circa dieci anni dall’avvio di Fabbrica Italia. Questo rinnovo doveva rappresentare il consolidamento di una scelta già compiuta negli anni e la realizzazione di un modello partecipativo. E poi doveva essere anche l’occasione per far crescere i minimi contrattuali. Una bella scommessa per circa 100mila lavoratori.

Lunedì 11 marzo, a fronte di mesi di negoziato, siamo arrivati alla firma del rinnovo del CCSL con l’approvazione di tutta la delegazione presente, che sin dall’inizio ha voluto partecipare e dare il contributo alla realizzazione di questo risultato. Oggi, venerdì 15 marzo, si è svolta, a Roma, l’assemblea nazionale dei delegati di Fca CnhI e Ferrari per la presentazione dell’ipotesi di accordo e successivamente partiranno le assemblee per spiegare ai lavoratori i contenuti della stessa. 

Contenuti che vanno al di là delle più rosee aspettative, che sono una risposta a chi ha creduto che il rinnovo contrattuale è importante, una risposta ai bisogni dei lavoratori e può rappresentare la via maestra per i rinnovi successivi. La Fiat, da sempre, ha sempre fatto da apripista alle innovazioni e alle relazioni industriali. Del resto noi siamo alla prese già con la discussione sul rinnovo del CCNL dei metalmeccanici, ma anche quello di Confimi. 

L’attività prosegue intensamente sul fronte negoziale e proprio ieri, dopo l’assemblea del 15 febbraio, la riunione del Coordinamento nazionale di Leonardo ha definitivamente approvato l’ipotesi di piattaforma per il rinnovo del contratto di secondo livello del Gruppo, in scadenza in aprile. Anche questo rinnovo di secondo livello ha un grande valore sul piano contrattuale per Fim Fiom Uilm. L’approvazione della piattaforma è stata realizzata il giorno prima della riunione del cda di Leonardo per l’approvazione del bilancio 2018 e la presentazione del consuntivo 2019. Una tempistica molto significativa, senza nessun tipo di compatibilità con i conti economici, perché noi riteniamo che il contratto di secondo livello sia una risposta ai mercati e ai circa 30mila lavoratori. Parte quindi una fase di confronto che porterà alla presentazione della piattaforma direttamente al gruppo dirigente. 

Di sicuro questi due rinnovi rappresentano occasioni importanti per riaffermare il valore contrattuale quale elemento di grande interesse per i lavoratori e per il sindacato metalmeccanico. 

All’attività intensa sul piano contrattuale dobbiamo, però, aggiungere quelle che riguardano vicende che avevamo ormai considerato risolte. Penso a Blutec che adesso purtroppo riaccende un faro sulle problematiche di un territorio già segnato dalla crisi industriale. Bisognerà coinvolgere il governo per evitare che tutto ciò che è stato fatto fino a oggi venga distrutto. E poi ci sono le questioni legate a Sirti, Engineering, di cui potete leggere nelle pagine di questo numero. 

 

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