di Pasquale Liuzzi
Si è svolta a Roma il 19 dicembre scorso, presso il ministero dello Sviluppo economico, un incontro per affrontare l’ormai storica vertenza degli ex Marcegaglia di Taranto, che va avanti ormai da cinque anni. Al tavolo con le organizzazioni sindacali c’erano il governo e la Regione Puglia.
IL DIRITTO PERDUTO
La triste storia legata a questa azienda ha inizio nel lontano ottobre 2013, quando la Marcegaglia decise di chiudere lo stabilimento lasciando per per strada tutti i suoi dipendenti. Da allora ha avuto inizio una vera e propria battaglia dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali che li rappresentano per riconquistare un diritto perduto: il lavoro.
Al ministero dello Sviluppo economico sono stati affrontati due nodi cruciali che, se non discussi, sicuramente avrebbero compromesso tutto il lavoro svolto in questi anni e avrebbero spento definitivamente le speranze degli ex Marcegaglia rispetto a una possibile reindustrializzazione del sito con la conseguente ricollocazione al lavoro.
I TEMI SUL TAVOLO
La prima questione affrontata riguarda la scadenza dell’ammortizzatore sociale (mobilità), infatti si è chiesto al governo, vista l’imminente scadenza degli stessi a febbraio 2019, di ricercare un meccanismo che possa garantire ai lavoratori una continuità di reddito, ovviamente parliamo di sopravvivenza, ma è necessaria.
La seconda questione, che ritengo centrale, è quella di impegnare la Marcegaglia a prorogare l’accordo esistente con scadenza dicembre 2018, che la vincola a proseguire in un percorso di reindustrializzazione.
LA SPERANZA SI RIACCENDE
Il tavolo ha riacceso le speranze. Intanto il governo si è reso disponibile a ricercare, già con l’attuale manovra, un meccanismo che possa garantire una continuità di reddito a questi lavoratori (ovviamente a breve ne conosceremo il risultato); inoltre, dalla Marcegaglia si è ottenuto una proroga dell’accordo di tre mesi, con scadenza posticipata a marzo 2019. Certo, tre mesi possono sembrare pochi per una aspettativa così importante, quella di far ripartire una fabbrica, quella di ridare lavoro a chi lo ha perso, ma forse questo è il momento più favorevole per provarci e crederci, perché a Taranto comincia a muoversi qualcosa, o almeno così sembra.
TARANTO RIPARTE
Tanto per cominciare è già ripartita la più grande acciaieria d’Europa acquisita dagli Indiani di Arcelor Mittal, ex Ilva; sta ripartendo il porto, infatti è di questi giorni la notizia della concessione al nuovo operatore turco; inoltre, Taranto rientra nella ZES (zona economica speciale). Tutto questo ci fa credere che alcune circostanze potrebbero dare una svolta in positivo anche alla vertenza degli ex Marcegaglia. Serve l’impegno di tutti, sicuramente maggiore di quello profuso fino a oggi, urge l’impegno del governo, ma anche delle istituzioni locali e regionali, l’impegno sindacale, l’impegno della stessa azienda. Ce la possiamo fare se, insieme, perseguiamo il nostro unico obiettivo: il lavoro.