Lettera ai dipendenti di STMicroelectronics Agrate Brianza

Pubblichiamo integralmente il volantino che la Uilm di Milano Monza e Brianza ha distribuito ai lavoratori di STMicroelectronics di Agrate alla luce di gravi fatti accaduti in fabbrica recentemente.

Non ci era mai accaduto (per utilizzare le stesse parole del Sig. Pietro Occhiuto) di assistere a una scena simile, nella quale un Segretario generale, al termine di un’assemblea sindacale, si permettesse di additare come FASCISTA un lavoratore, per di più delegato sindacale eletto democraticamente con il consenso dei lavoratori.

Si tratta di un vero e proprio attacco alla persona, provocatorio e inutile, considerando che il lavoratore non era nemmeno intervenuto durante l’assemblea e che nulla avrebbe potuto suscitare il nervosismo del Sig. Occhiuto, se non il fatto di essere stato contestato da molti altri lavoratori.

Pertanto, ci si chiede quale sia la vera motivazione dietro il comportamento del Segretario generale della FIOM CGIL Brianza.

Potrebbe essere quella di ottenere visibilità personale e per la FIOM?

Ipotesi plausibile, visto che non ha perso tempo ad apparire sui social e sulla stampa, anche se il giorno successivo, la stessa FIOM, tramite i livelli regionali, ha avanzato la richiesta di pubbliche scuse da parte del lavoratore per la frase pronunciata in seguito alla provocazione ricevuta, al fine di evitare una denuncia e la certezza che la Direzione aziendale avrebbe licenziato il lavoratore.

Come UILM, abbiamo immediatamente risposto che, se si desiderasse realmente ripristinare un clima più sereno, anche il Sig. Occhiuto avrebbe dovuto pubblicamente scusarsi per le pesanti provocazioni.

Purtroppo, la risposta negativa, è stata che non vi era alcun motivo per le scuse da parte della del Sig. Occhiuto e della FIOM.

Ancora peggio sarebbe se ci fosse la volontà di far licenziare un lavoratore scomodo, visto che è anche un delegato sindacale della UILM. Considerando che tutti, ma proprio tutti i delegati della UILM risultano scomodi, poiché recentemente non hanno ritenuto opportuno firmare accordi al ribasso per i lavoratori (motivo delle numerose contestazioni durante l’assemblea).

OCCHIUTO DIFFAMA, PROVOCA E L’AZIENDA RISPONDE ALLE SUE RICHIESTE.

A causa delle dinamiche di potere instauratesi tra la Direzione aziendale e la FIOM, quest’ultima esercita un’influenza tale da dettare le linee guida operative, tant’è vero che il lavoratore dopo essersi visto bloccare l’accesso in azienda ha ricevuto una lettera di contestazione disciplinare con sospensione immediata dall’attività lavorativa sino all’esito del procedimento disciplinare.

Questa sembra essere una prassi consolidata per la FIOM CGIL Brianza, dato che le deleghe di iscrizione alla sua organizzazione sindacale avvengono con il supporto degli HR aziendali, tutto comprovato e denunciato alla Procura della Repubblica da parte della UILM.

Eh sì, qualche sospetto sorge quando un lavoratore viene costretto dai responsabili del personale a disdire la tessera della UILM per aderire alla FIOM.

Non ci era mai accaduto (per utilizzare ancora una volta le stesse parole del Sig. Pietro Occhiuto) di assistere a una scena simile.

Vogliamo anche portare a conoscenza di tutti che già in passato lo stesso lavoratore aveva subito pesanti minacce pubblicamente in assemblea da parte di un altro delegato (“devi morire in reparto”), ma mai ha pensato, per questioni di visibilità personale, di esporre il fatto sui social e sulla stampa. Chi era presente a quell’assemblea, bene ricorda.

La UILM Milano Monza Brianza ritiene molto grave l’atteggiamento di un Segretario generale che prima provoca e diffama un lavoratore/delegato e poi si stupisce per le reazioni.

Pertanto, invitiamo il Sig. Occhiuto a limitarsi a svolgere il proprio ruolo di sindacalista ed evitare le provocazioni.

La UILM Milano Monza Brianza ribadisce il proprio impegno a difendere i diritti dei lavoratori e a promuovere un ambiente di lavoro rispettoso e sereno, così come si evince anche dall’impegno assunto dai 33 delegati che in data 18 marzo hanno sottoscritto l’impegno a mantenere toni di rispetto reciproco e a evitare attacchi personali.

Tuttavia, se a provocare è addirittura il Segretario generale, qualcosa non va!

INVITIAMO IL SEGRETARIO GENERALE DELLA FIOM A RIPASSARE ALMENO IL PRIMO ARTICOLO DELLA LEGGE 300 DEL 20 MAGGIO 1970, MEGLIO CONOSCIUTA COME STATUTO DEI LAVORATORI:

“I lavoratori, senza distinzione di opinioni politiche, sindacali e di fede religiosa, hanno diritto, nei luoghi dove prestano la loro opera, di manifestare liberamente il proprio pensiero, nel rispetto dei principi della Costituzione e delle norme della presente legge.”

Sesto San Giovanni, 24 marzo 2025

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