Ex Ilva: urgente incontro sindacale prima di avvio trattativa con Baku, no a pacchi preconfezionati

“Prima dell’avvio della trattativa con gli azeri, diventa imprescindibile un incontro sindacale per conoscere i contenuti dell’offerta presentata e ritenuta migliore dai commissari e dal MIMIT, come abbiamo chiesto all’ultimo incontro a Palazzo Chigi”. Così il Segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, ha commentato le indiscrezioni uscite sui giornali e le parole dello stesso Ministro Adolfo Urso sulla gara per la vendita dell’ex Ilva.
“Le indiscrezioni che leggiamo sulla stampa sono preoccupanti – aggiunge – perché si parla di un piano che rischia di distruggere la produzione di acciaio e di provocare migliaia di esuberi. Non dobbiamo ripetere gli errori del passato. Vogliamo conoscere e negoziare il piano industriale, gli investimenti ambientali e tecnologici, i livelli occupazionali. Governo e commissari si fermino prima di assumere posizioni irreversibili. Non accetteremo pacchi preconfezionati”.

STRUMENTI STRAORDINARI
Palombella già all’incontro di Palazzo Chigi dell’11 marzo aveva chiesto di “gestire la vertenza dell’ex Ilva con strumenti straordinari che prevedano anche forme di risarcimento ai lavoratori, perché la nostra priorità è non lasciare indietro nessuno. Abbiamo di fronte un passaggio epocale verso una produzione green e per questo c’è bisogno di misure che diano una risposta a ogni lavoratore. Il destino dello stabilimento passa dalla tutela dei lavoratori in Ilva AS, degli appalti e dei lavoratori sociali attualmente in cassa integrazione. A una nostra richiesta specifica sia la Ministra Calderone che il Ministro Urso hanno dichiarato di assumersi l’impegno di salvaguardare l’intera occupazione garantendo strumenti e risposte per tutti i lavoratori sociali e in Ilva As, oltre ai lavoratori dell’appalto che saranno tutelati. Per noi questa è una risposta positiva e verificheremo se si concretizzerà per non lasciare indietro nessun lavoratore”.
Pur riconoscendo l’impegno e il lavoro positivo svolto da tutte le parti al tavolo quando la situazione era quasi irreversibile, il sindacalista aggiunge: “Ora siamo all’ultimo miglio e quello che conta è innanzitutto non sprecare tempo”.

PIANO INDUSTRIALE
“Abbiamo bisogno quanto prima di conoscere il piano industriale, occupazionale e ambientale dell’acquirente – spiega – per avviare al più presto un confronto sindacale per valutare se ci siano o meno le garanzie per i lavoratori e per il futuro dell’ex Ilva”. La Uilm chiede inoltre “la presenza dello Stato con pieni poteri e capacità decisionale all’interno del nuovo Gruppo” e che si ripetano “gli errori del passato”.
“Da tredici anni l’ex Ilva – prosegue Palombella – si trova in una situazione drammatica e ora è arrivato il momento di fare la differenza, di rilanciarla realmente e definitivamente. Ogni progetto di reindustrializzazione deve essere valutato positivamente ma per impiegare la parte di cittadini in attesa di risposte occupazionali in un territorio complesso ed emarginato fuori dalla grande fabbrica”. “Per quanto riguarda i lavoratori diretti dello stabilimento, invece, la ripresa della verticalizzazione è fondamentale per dare valore aggiunto al mercato e all’azienda ma anche per tutelare tutti” conclude.

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