di Andrea Farinazzo
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) e l’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO) hanno stimato, a livello mondiale, che “oltre il 70% dei decessi per tumori di origine professionale è riconducibile all’esposizione all’amianto”. Ed è dunque importante che la “questione amianto” continui ad essere “oggetto di attenzione da parte di ricercatori, media, politici, parti sociali e semplici cittadini a causa del perdurare dei gravi danni alla salute causati dall’asbesto”.
A ricordare questi dati e a fornire anche alcune informazioni sulla normativa – ad esempio con riferimento alla direttiva UE 2023/2668 del 22 novembre 2023 che ha definito nuovi obiettivi in materia di protezione dei lavoratori contro i rischi connessi all’ esposizione all’amianto – è un nuovo documento realizzato dalla Consulenza statistico attuariale dell’ Inail, dal titolo “Le malattie asbesto correlate – Analisi statistica – 2024” e che è curato da Daniela Martini (Inail, CSA) con il coordinamento scientifico di Silvia D’Amario (Inail, CSA).
Le malattie asbesto correlate: i dati statistici e le patologie più riconosciute
La pubblicazione indica, innanzitutto, che per le malattie professionali asbesto correlate riconosciute dall’Inail nel quinquennio 2019-2023 la fonte dei dati è l’Open data Inail, “sezione malattie professionali, tabelle nazionali con cadenza semestrale “Blocco 1” e “Blocco 2”, data di aggiornamento 30/4/2024, quinquennio di osservazione per anno di protocollazione della denuncia 2019-2023”. Si ricorda poi che, nella lettura dei dati, bisogna tener presente che “il riconoscimento della malattia professionale necessita di congrui tempi tecnici per la gestione e la definizione della pratica, inoltre i postumi delle malattie asbesto correlate sono fortemente influenzati dal periodo di tempo che intercorre tra la data di contrazione della patologia e la data di osservazione del fenomeno, pertanto, i dati esposti sono soggetti a variazione in funzione della data di aggiornamento e le informazioni più recenti non possono ritenersi consolidate”.
Si indica nel documento che i lavoratori “affetti da patologie asbesto correlate di origine professionale, rilevati nel quinquennio 2019-2023, sono in media 1.269, il 6% del complesso dei tecnopatici” (coloro che hanno contratto una malattia professionale). E mediamente “ogni anno il 40% (501 casi) dei malati affetti da patologie asbesto correlate decede a causa della malattia”.
Si ricorda poi che nel triennio 2019-2021, “le patologie più riconosciute, con 526 casi l’anno, sono ‘Tumore maligno di tessuto mesoteliale e dei tessuti molli’ (codifica ICD-10 C45-C49, ‘mesotelioma della pleura’ in particolare); seguono le ‘Altre malattie della pleura’ con 429 casi l’anno, le ‘Malattie polmonari da agenti esterni’ con 256 casi l’anno e i ‘Tumori maligni dell’apparato respiratorio e degli organi intratoracici’ con circa 208 riconoscimenti l’anno”. In particolare, come evidenziato in un altro grafico del documento, negli anni 2019-2021 “il ‘Tumore maligno di tessuto mesoteliale e dei tessuti molli’ rappresenta il 38% delle patologie derivanti dall’esposizione alle fibre dell’amianto, i ‘Tumori maligni dell’apparato respiratorio e degli organi intratoracici’ il 14%, complessivamente le malattie professionali con esiti più severi costituiscono oltre il 50% delle malattie asbesto correlate di origine professionale”.
Le malattie asbesto correlate: i dati per genere, residenza e settore
I dati si soffermano anche sul genere, infatti la distribuzione percentuale delle malattie asbesto-correlate per classe ICD-10 è “sensibilmente diversa per genere, infatti, per le lavoratrici il ‘Tumore maligno di tessuto mesoteliale e dei tessuti molli’ con il 72% dei riconoscimenti, rappresenta la malattia asbesto correlata più diffusa”. Mentre “per territorio di residenza del tecnopatico e per l’anno di protocollazione 2023, i casi riconosciuti sono così distribuiti:
- il 32% nel Nord-Ovest (Lombardia 144 riconoscimenti, Piemonte 107),
- il 29% nel Mezzogiorno (Sicilia 126, Puglia 90),
- il 27% nel Nord-Est (il Friuli-Venezia Giulia con 169 malattie professionali riconosciute è la regione con il maggior numero in Italia, Veneto 66)”,
- “il 12% nel Centro (Toscana 76 riconoscimenti)”.
L’analisi per grado di menomazione attuale e patologia conferma poi che le patologie con esiti più severi “sono il ‘Tumore maligno di tessuto mesoteliale e dei tessuti molli’, infatti nell’anno 2023 il 42% dei casi ha avuto un esito mortale, il 53% una menomazione di grado superiore al 50% e solo il restante 5% postumi inferiori. Le altre patologie con effetti molto severi sono i ‘Tumori maligni dell’apparato respiratorio e degli organi intratoracici’: il 37% dei riconoscimenti ha avuto un esito mortale, il 36% postumi superiori al 50% ed il 27% una menomazione inferiore al 50%. Le ‘Altre malattie della pleura’ hanno determinato nel 100% dei casi postumi con grado di menomazione fino al 50%, tale percentuale scende all’85% nel caso di ‘Malattie polmonari da agenti esterni’”.
Si ricorda poi che nell’anno di protocollo 2023 “il 72% delle malattie asbesto correlate si concentra nel settore Industria, seguono l’Artigianato e i Servizi entrambi con il 13%”.
Il documento ricorda poi la Legge 24 dicembre 2007, n. 244 che, “per garantire una maggior tutela ai malati affetti da patologie legate all’amianto”, ha istituito presso l’Inail il ” Fondo per le vittime dell’amianto”. In particolare i beneficiari del Fondo “sono i titolari di rendita di inabilità permanente ai quali sia stata riconosciuta dall’Inail una patologia asbesto correlata per esposizione all’amianto e i titolari di rendita a superstiti dei lavoratori vittime dell’amianto individuati ai sensi dell’art. 85 del Testo Unico e successive modifiche ed integrazioni”.
Inoltre la Legge di stabilità 2015 ha esteso le prestazioni del Fondo, in via sperimentale, ai malati affetti da mesotelioma riconducibile a esposizione ambientale o familiare all’amianto”. Mentre la Legge 30 dicembre 2020, n. 178 (Legge di Bilancio 2021) “ha reso stabili tali benefici e a partire dal 1° gennaio 2023” e la Legge di Bilancio 2023 ha incrementato “le prestazioni rivolte ai malati professionali e non professionali e agli eredi”.
Rimandiamo alla lettura integrale del documento che riporta tabelle e grafici relativi alle rendite di inabilità, alle prestazioni del Fondo vittime dell’amianto e alle prestazioni a favore dei malati di mesotelioma di origine non professionale e dei loro eredi.
L’indice del documento Inail
Concludiamo riportando l’indice del documento Inail “Le malattie asbesto correlate – Analisi statistica – 2024”.
- Le malattie professionali asbesto correlate riconosciute dall’Inail nel quinquennio 2019-2023
- Le rendite Inail di inabilità permanente e a superstiti per malattie professionali asbesto correlate, anni 2019-2023
- Le prestazioni del Fondo vittime dell’amianto ai malati professionali e loro superstiti
- Le prestazioni una tantum a favore dei malati di mesotelioma di origine non professionale e dei loro eredi