di Guglielmo Gambardella
Quello dello scorso 6 dicembre è stato l’ennesimo appuntamento per l’ad e direttore generale di Fincantieri, Pierroberto Folgiero, per ribadire la volontà di voler condividere con le organizzazioni sindacali il percorso di crescita avviato dall’attuale management.
L’ampia illustrazione dello stato dell’arte dell’attuazione del Piano industriale 2023-2027 e l’apertura, da parte del capo azienda di via Tevere, al confronto con le organizzazioni sindacali anche su indirizzi strategici ma soprattutto sulla valorizzazione delle persone è stato motivo di apprezzamento.
Lo stato di salute del gruppo cantieristico navale era staro già certificato dai dati dei primi nove mesi di quest’anno, approvati lo scorso 14 novembre dal Consiglio di Amministrazione presieduto da Biagio Mazzotta, con ricavi in crescita, marginalità in aumento ed un carico di lavoro complessivo (backlog totale) a 40,1 miliardi, 5,2 volte i ricavi realizzati nel corso 2023 (dati Fincantieri). Uno scenario, di medio-lungo termine, che potrebbe mettere in una condizione di estrema tranquillità una qualsiasi azienda. Ma non il più grande costruttore navale europeo che continuerà a essere impegnato nella sfida della costruzione di oltre 90 navi da consegnare, nel rispetto delle scadenze previste, nei prossimi tre/quattro anni.
VERSO L’INTERNAZIONALIZZAZIONE
Un gruppo industriale proiettato, sempre di più, verso l’internazionalizzazione attraverso joint venture strategiche come quella di Maestral con Edge Group, con presenza in Arabia, che consentirà lo sviluppo dei mercati medio-orientali, rafforzando il profilo di player globale e di leader europeo, la JV con Accenture, per i sistemi di automazione e l’integrazione degli stessi, e quella con HERA in ottica di economia circolare.
E’ da ritenere di estrema importanza la visione di sviluppo sull’underwater che, con l’acquisizione di Remazel, WASS (ex Leonardo) e il consolidato business dei sommergibili, organizzati e integrati, formano una base industriale per lo sviluppo del Polo Nazionale della dimensione Subacquea e per la produzione di nuovi prodotti per aggredire e presidiare il mercato del dominio sottomarino.
Un ambizioso percorso di crescita industriale e occupazionale che sarà possibile con una efficiente organizzazione del lavoro e con la valorizzazione di tutte le persone che direttamente e indirettamente contribuiranno al raggiungimento degli obiettivi: in sintesi, creare un clima sociale sempre più favorevole per il mantenimento delle professionalità e delle competenze e per l’attrazione di nuove sempre più al passo con le necessarie evoluzioni tecnologiche.
RELAZIONI INDUSTRIALI AVANZATE
Ci piace quindi ricordare che Fincantieri, per la Uilm, rappresenta sempre di più un modello di avanzate Relazioni industriali. E ci piace ricordare la discontinuità dell’attuale management, rispetto a quello precedente, che ci ha consentito, dal suo insediamento nel 2022, di sottoscrivere un rinnovo del contratto integrativo aziendale, in controtendenza con le precedenti proroghe senza incrementi salariali e normativi, ed importanti successivi accordi fra cui: l’assicurazione per malattie/infortuni, l’estensione dello smart working, riequilibrio diretti/indiretti, flessibilità oraria e relazioni industriali delle Società Controllate.
Riteniamo quindi necessario proseguire con questa impostazione per ambire a rendere sempre più strutturata l’azienda e creare le condizioni per migliorare i trattamenti economici e normativi delle lavoratrici e lavoratori di Fincantieri.