Continuano, con altissime adesioni, gli scioperi dei lavoratori metalmeccanici, proclamati da Fim, Fiom e Uilm, dopo la rottura delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro causata della totale chiusura da parte di Federmeccanica e Assistal alle richieste dei lavoratori.
Si tratta di una risposta ferma e determinata dei metalmeccanici alle provocazioni di Federmeccanica e Assistal che nei fatti hanno impedito l’avvio di un negoziato sulle richieste sindacali, avanzando una vera e propria “contropiattaforma” che esclude aumenti certi del salario e cancella di fatto la struttura contrattuale dell’ultimo CCNL firmato nel 2021.
In Liguria hanno scioperato i metalmeccanici della provincia di La Spezia, mentre in Toscana scioperi e manifestazioni si sono svolti ad Arezzo e a Siena con un corteo alla cui testa hanno sfilato i lavoratori della Beko.
A Palermo sciopero di 8 ore con presidio davanti la sede di Confindustria. In Veneto 8 ore di sciopero con manifestazioni e presidi davanti le sedi di Confindustria nelle città di Padova, Venezia, Verona mentre ieri hanno scioperato i metalmeccanici vicentini.
Scioperi con presidi davanti alle sedi di Confindustria anche a Trieste, Gorizia, Udine, Pordenone.
In Lombardia si son fermati i lavoratori metalmeccanici nelle province di Brescia, Monza-Brianza, Como, Cremona, Lodi, Lecco, Mantova, Milano, Pavia, Sondrio, Val Camonica, Ticino-Olona.
Infine, in Piemonte dove gli scioperi sono iniziati già nei giorni scorsi, oggi hanno scioperato in Marelli Venaria, Leonardo Caselle, Alenia Torino.
Proseguono gli scioperi anche in Emilia Romagna dove le metalmeccaniche e i metalmeccanici delle principali province hanno già dato vita nei giorni scorsi ad iniziative di sciopero articolato e presidi, come a Piacenza dove mercoledì sono state proclamate 8 ore di sciopero e si è tenuto un presidio sotto la sede di Confindustria, mentre oggi a Bologna e Reggio Emilia hanno incrociato le braccia le lavoratrici e i lavoratori della GD, della Beghelli, della Ats Microfusione, della Comet, della Rovatti Pompe, della Argo Tractor e di altre aziende del territorio.
Una mobilitazione, quella dei metalmeccanici e delle metalmeccaniche, destinata a proseguire nelle prossime settimane lungo tutto il territorio nazionale con l’obiettivo di riconquistare il tavolo di confronto e avviare il negoziato per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro sulla base delle richieste contenute sulla piattaforma votata dai lavoratori e dalle lavoratrici.