Continuano le trattative per gli altri rinnovi dei contratti nazionali. In particolare nelle ultime settimane ci sono stati dei passi avanti sugli artigiani (orafi, argentieri e del gioiello) e sul CCSL, contratto applicato in CNHI, Ferrari, Iveco e Stellantis. Vediamole nel dettaglio.
ORAFI, ARGENTIERI E DEL GIOIELLO
Il 26 novembre è stata presentata a Milano, alla presenza dei delegati delle principali aziende del settore e delle rispettive strutture sindacali l’ipotesi di piattaforma per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale Orafi, Argentieri e del Gioiello, contratto che scadrà il prossimo 31 dicembre 2024. Durante l’assemblea, oltre alla presentazione delle richieste sindacali è stata compiuta una panoramica per quanto riguarda la situazione del settore ed in particolare per quanto riguarda le sue immediate prospettive.
La richiesta economica è pari a 280 € mensili al quinto livello a regime, oltre ad una serie di importanti richieste normative che compongono la piattaforma.
Si stanno già svolgendo le assemblee dei lavoratori per la presentazione della piattaforma che verrà validata attraverso il voto certificato che si concluderà il 24 gennaio 2025.
PARTE ECONOMICA DEL CCSL
Il 4 dicembre, invece, è stata inviata a CNHI, Ferrari, Iveco e Stellantis, dopo il coordinamento unitario di Fim, Uilm, Fismic, Uglm e AqcfR, la richiesta di rinnovo della parte economica del Contratto collettivo specifico di Lavoro del 7/3/2023 per il biennio 2025-2026.
L’aumento rivendicato è a regime dell’8,8% della paga base, in cifra assoluta pari a 185,83 euro mensili al terzo gruppo professionale e a 179, 40 euro alla seconda area professionale, nonché della indennità di funzioni direttive e degli istituti connessi, compreso il premio di risultato annuale che è una percentuale della paga base annua e che quindi va rivalutato insieme ad essa.
Si chiede inoltre di riconoscere 680 euro una tantum, di non procedere all’assorbimento dei superminimi individuali e di verificare indicatori e valori soglia del premio annuale.
Infine si chiede di completare i lavori del Gruppo sull’inquadramento, che in passato aveva avanzato una serie di proposte in ordine a premi o comunque a voci salariali specifiche per gruppi di lavoratori, nonché in ordine alla questione dell’assorbimento degli scatti di alcuni gruppi di lavoratori, ma che fino ad ora non è ancora arrivata ad una conclusione.
Rinnovare il CCSL è fondamentale per la valorizzazione del lavoro e per il rafforzamento di uno spirito coeso, con cui affrontare le sfide comuni e costruire un futuro sostenibile. Il CCSL si è dimostrato uno strumento vitale, capace di gestire i cambiamenti e di trovare soluzioni concrete: solo il suo tempestivo rinnovo ne può confermare la funzione svolta fino ad ora anche nel prossimo futuro.