Il 12 novembre, dopo otto incontri per il rinnovo del Contratto nazionale dei metalmeccanici, si è determinata una rottura al tavolo della trattativa con Federmeccanica e Assistal. La parte datoriale ha di fatto riproposto le proprie posizioni contenute nella “contropiattaforma” presentata già il 10 ottobre, non tenendo in considerazione le richieste sindacali.
“Federmeccanica e Assistal non hanno ascoltato le nostre proposte anzi, al contrario, hanno presentato una proposta che vede aumenti salariali insufficienti e altre misure non adeguate per un rinnovo che deve essere di svolta per vincere le sfide epocali che abbiamo di fronte. Le controparti non hanno ancora capito che i 311 euro lordi percepiti dai lavoratori negli ultimi tre anni hanno attenuato in parte la perdita di potere d’acquisto e che i salari devono rappresentare un investimento sulle persone, sulle professionalità, per rendere attrattivo il lavoro metalmeccanico. Invece ci si nasconde dietro logiche ormai superate e miopi”. Così il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella.
UN PASSO INDIETRO
Secondo il Leader della Uilm “si è fatto un passo indietro, buttando via il modello costruito fino a oggi e questo è inaccettabile”. Grave, infatti, è la volontà di Federmeccanica e di Assistal di voler cambiare le regole del modello contrattuale che nella sostanza significa nessun aumento certo per i prossimi anni ma tutto legato all’andamento dell’inflazione.
Insignificanti sono state le risposte per quanto riguarda la stabilizzazione dei contratti di lavoro precari, come del resto non è stata data alcuna disponibilità per quanto riguarda la riduzione dell’orario di lavoro, per il sindacato elemento significativo per affrontare una situazione industriale difficile. Sono mancati passi in avanti anche su altre importanti parti normative: tra i principali welfare, previdenza formazione e inquadramento professionale, salute e sicurezza, appalti. Su queste basi era per noi impossibile continuare il confronto.
LE INIZIATIVE
Fim Fiom Uilm pertanto hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione attraverso il blocco delle flessibilità e lo sciopero dello straordinario. Inoltre sono proclamate 8 ore di sciopero articolate con modalità da definire unitariamente a livello territoriale. Al fine di coinvolgere i lavoratori e renderli consapevoli della grave rottura che si è consumata, verranno organizzate assemblee unitarie in tutti i luoghi di lavoro.
AFFRONTARE IL FUTURO
“Questo rinnovo contrattuale deve introdurre misure dirompenti, nuove, efficaci per affrontare i cambiamenti che già hanno modificato radicalmente e inesorabilmente il mondo del lavoro e l’intera società – conclude Palombella – non si può continuare ad agire di retroguardia, serve la responsabilità sociale e il coraggio di osare, di innovare, di essere protagonisti del futuro e non di subirlo. Oggi inizia il percorso di mobilitazione dei lavoratori, oggi inizia una nuova pagina del nostro settore. Vogliamo più salario e meno orario e su questo non molleremo mai”.