di Guglielmo Gambardella
Per il momento, la lotta dei lavoratori ha raggiunto l’obiettivo di far ritirare alla Berco la procedura di licenziamento di 480 lavoratori di Copparo, avviata il 17 ottobre scorso, e la disdetta della contrattazione integrativa aziendale. Con lo sciopero generale dei metalmeccanici della provincia di Ferrara di lunedì 11 novembre scorso, le mobilitazioni messe in campo da Uilm, con Fim e Fiom, i ricorsi legali presentati dalle organizzazioni sindacali per impugnare sia la procedura di licenziamento che la disdetta degli accordi integrativi aziendali, abbiamo ottenuto il risultato, nell’ultimo incontro tenutosi al MiMIT lo scorso 14 novembre, di far ritirare le iniziative unilaterali da parte dell’azienda controllata dalla multinazionale tedesca.
UN SOSPIRO DI SOLLIEVO
La delegazione Uilm con Daniele Valentini, Alberto Finessi, Emanuela Campi, Antonio Barile, Simone Nonnato e chi vi scrive (in foto) all’uscita dal ministero delle Imprese e del Made in Italy ha potuto tirare un sospiro di sollievo con la consapevolezza di aver vinto solo una battaglia ma non la guerra.
Il management ha accettato di accogliere la nostra richiesta di ripristinare le condizioni di ripartenza del confronto (senza condizionamento dei tempi dei dichiarati licenziamenti) a fronte della disponibilità delle organizzazioni sindacali a verificare la possibilità di poter raggiungere un accordo di procedura “volontaria” di licenziamento ed una contestuale intesa per un nuovo integrativo aziendale entro il prossimo incontro al MiMIT già pianificato per il giorno 25 novembre prossimo. Riusciremo a raggiunger un accordo per quella data ed evitare, in mancanza di intesa, il riavvio di una nuova procedura con licenziamenti unilaterali? E’ la sfida che ci attende, ma che dobbiamo provare a vincere per evitare il ritorno a una situazione di estrema drammaticità e incertezza come quella vissuta nelle scorse settimane.
RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO
L’impresa di poter trovare un accordo su un nuovo schema di integrativo che prevederebbe il “quasi” azzeramento delle condizioni di miglior favore rispetto al CCNL, in particolare per le maggiorazioni e le indennità per i turnisti, a fronte di un Premio di Risultato legato a nuovi indicatori è davvero difficile.
La condizione economica e industriale di Berco è estremamente grave: personalmente ancora non ho capito fino a che punto lo sia in ragione della mancata presentazione di un nuovo piano industriale (o di rilancio) che possa far intravedere una prospettiva di lungo periodo. In ogni caso la Uilm si è resa disponibile a esplorare la possibilità di individuare soluzioni condivise con l’azienda.
Per raggiungere l’obiettivo di poter creare le condizioni industriali per una possibile ripresa sarà ovviamente necessario il supporto delle istituzioni locali e nazionali oltre che la verifica con il MiMIT della disponibilità di strumenti utili per il rilancio dell’azienda.
Lo stesso supporto sarà richiesto alla capogruppo Thyssenkrupp che dovrebbe prevedere adeguati investimenti per incrementare la competitività.
UN MERCATO DIFFICILE
Siamo consapevoli che il contesto di mercato in cui opera Berco è estremamente competitivo. Per questo motivo, se vogliamo assicurare il mantenimento dei posti di lavoro, non si dovrà o potrà escludere di ipotizzare anche percorsi industriali aggiuntivi o alternativi all’attuale business o partnership. Ma questa è una discussione che al momento il management di Berco si rifiuta di voler affrontare; la Uilm ritiene che lo si potrebbe, quindi, affrontare solo a valle di un confronto di merito sul piano industriale.
Il tavolo del MiMIT, riconvocato per il prossimo 25 novembre, potrà rappresentare un momento di svolta della vertenza che rimane ancora tutta in salita ma senza il “peso” di una procedura di licenziamento sulle spalle.