L’Editoriale

Care lavoratrici e cari lavoratori,

riprendiamo il nostro giornale dopo la pausa estiva, che spero sia passata per voi nel migliore dei modi. Come sapete non ci siamo mai fermati, infatti il 5 e il 7 agosto ho partecipato personalmente a due incontri al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

L’incontro del 5 agosto aveva al centro le vertenze riguardanti la siderurgia e l’automotive. Purtroppo, però, non abbiamo ricevuto alcuna risposta concreta sulle numerose vertenze aperte, che interessano da anni migliaia di lavoratori, e sulla gestione degli effetti della transizione ecologica, in particolare nell’automotive.

Per quanto riguarda l’ex Ilva abbiamo chiesto di essere costantemente aggiornati, fino alla vendita della più grande azienda siderurgica italiana. Vogliamo soprattutto garanzie reali su ambiente, occupazione e produzione.

Per quanto riguarda Piombino ci sono stati alcuni sviluppi nei giorni più recenti. Abbiamo apprezzato l’intervento del ministro Urso che ha incontrato, in videoconferenza, Sajjan Jindal per avere assicurazioni per la creazione delle condizioni per la realizzazione degli investimenti sul treno rotaie di JSW Steel Italy e per il raggiungimento dell’accordo sulle aree per la realizzazione della nuova acciaieria di Metinvest.

L’attenzione di Urso deve continuare fino a quando non avremo ottenuto la certezza della reindustrializzazione della ex Lucchini. L’incontro è quindi sicuramente importante, ma non sufficiente per rassicurare i 1.500 lavoratori e l’intero territorio.

Infatti, agli accordi verbali devono seguire atti formali a partire dall’accordo della ripartizione delle aree e gli Accordi di Programma a supporto degli investimenti dei due soggetti industriali, in particolare a quello di 2 miliardi di euro previsto da Metinvest per l’impiego di 700 lavoratori in una nuova acciaieria moderna ed ambientale.

Anche sull’ex Alcoa di Portovesme abbiamo preteso aggiornamenti e passi in avanti reali sulla reindustrializzazione, e sull’Ast di Terni che si superino gli attuali ostacoli tra azienda e amministrazione sull’Accordo di Programma e si avvii definitivamente il piano industriale che prevede importanti investimenti.

Il 7 agosto invece ci siamo concentrati sulla tematica dell’auto. 

Per quanto riguarda Stellantis negli ultimi anni abbiamo registrato una perdita di diecimila posti di lavoro, anche se con l’utilizzo di uscite incentivate e pensionamenti, oltre al calo drastico delle produzioni, ben distanti dal milione di veicoli auspicato.

Bisogna accelerare con le politiche industriali per affrontare al meglio il passaggio all’elettrico, in primo luogo con un chiarimento definitivo da parte dell’Unione europea sulla scadenza del 2035 e sui passaggi intermedi che oggi costringerebbero a raddoppiare le quote di auto elettriche vendute.

In questa direzione va la nostra richiesta di salvaguardia dell’intera filiera automotive e massima trasparenza sul futuro della Gigafactory di Termoli, per cui chiediamo un impegno straordinario affinché non sfumi il progetto di creazione della fabbrica di batterie.

Abbiamo chiesto al ministro Urso chiarimenti su possibili nuovi produttori di auto in Italia, dopo oltre un anno di polemiche e annunci. E sugli incentivi abbiamo chiesto se questi hanno aiutato davvero l’industria italiana di auto oppure i produttori stranieri. 

Serve inoltre la massima attenzione da parte del Ministro sulla vendita di Comau, fiore all’occhiello della robotica di Stellantis. Per questo abbiamo chiesto da tempo un tavolo alla Presidenza del Consiglio, non ricevendo nessuna risposta. Urgono difatti interventi su ammortizzatori sociali e costo dell’energia che impegnano l’intero governo.

Ci aspettiamo un cambio di passo, sia Stellantis che il Governo devono porre fine alla stagione degli annunci, delle polemiche sterili e delle promesse non mantenute. Il nostro settore sta attraversando cambiamenti epocali e senza interventi urgenti e strutturali rischiamo di perdere intere filiere produttive e decine di migliaia di lavoratori. Noi continueremo a fare la nostra parte, senza alcun pregiudizio ma portando proposte concrete per salvaguardare l’occupazione e il futuro industriale del nostro Paese.

Di tutti questi temi, e non solo, parleremo come sapete alla nostra Assemblea nazionale che si terrà nei giorni 2 e 3 ottobre a Firenze. Dobbiamo tutti compiere il massimo sforzo per essere presenti numerosi e con lo spirito di grande responsabilità che ci contraddistingue.

Al centro del dibattito ci saranno anche altri argomenti di importanza cruciale in questa fase, come la transizione ecologica e digitale, l’intelligenza artificiale e la contrattazione collettiva nazionale.
A tal proposito, il 19 settembre svolgeremo il sesto incontro con Federmeccanica e Assistal.

Alla nostra Assemblea sarà importante ribadire come tutti i punti della piattaforma siano inscindibili, con particolare attenzione al salario e all’orario di lavoro. Ci siamo caratterizzati per lo slogan “+ salario – orario” e non ci faremo intimorire da nessuno, andremo avanti sempre più convinti e determinati, perché siamo nel giusto e soprattutto dalla parte dei lavoratori.

Buona lettura di Fabbrica società.

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