Si è tenuto il 17 luglio scorso l’incontro convocato dal Ministero delle Imprese e del Mada in Italy per la presentazione dei piani industriali del “Metinvest Danieli Project Adria” e del piano industriale di JSW Steel Italy, alle segreterie nazionali e territoriali di Fim, Fiom e Uilm. Purtroppo, nonostante gli sforzi, la strada per una soluzione concreta per i lavoratori di Piombino sembra ancora lunga e complessa.
DEFINIZIONE DELLE AREE
Durante la riunione, uno dei primi argomenti trattati è stato quello della definizione delle aree, una questione cruciale che era già emersa nel precedente incontro. Le segreterie hanno preso atto che su questo punto sembra esserci stato un progresso, con l’autorità portuale che si è impegnata a redigere un verbale per confermare l’accordo tra le due società coinvolte. Tuttavia, il giudizio definitivo potrà essere espresso solo al momento della firma di un accordo formale e della successiva contrattualizzazione, che si auspica possano avvenire senza ulteriori ritardi già nelle prossime settimane, in ogni caso, prima del prossimo incontro, programmato per la prima metà di settembre. Questo nodo della definizione delle aree è fondamentale, poiché senza di esso il percorso di reindustrializzazione di Piombino non può progredire. Le presentazioni dei piani industriali da parte delle due società hanno messo in luce approcci contrastanti.
SOLUZIONI COMPLESSE
Da un lato, Metinvest ha proposto una presentazione concreta e dettagliata, con una chiara definizione dei prodotti, dei mercati di riferimento e delle modalità di occupazione. Hanno fornito una pianificazione precisa riguardo l’arruolamento del personale e le tempistiche necessarie per avviare le produzioni.
Dall’altro lato, JSW ha mostrato una narrazione più incerta, soprattutto riguardante la realizzazione di un forno elettrico, riproponendo inoltre una presentazione già nota sul revamping del treno rotaie, senza aggiungere sostanziali novità.
Le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm hanno dovuto constatare con rammarico che ci vorrà ancora un significativo lavoro per definire gli accordi di programma necessari, facendo fronte a complesse soluzioni tecniche e finanziarie.
L’OCCUPAZIONE
A seguito delle presentazioni, il governo ha ritenuto necessario aggiornare il tavolo per focalizzarsi ulteriormente sulla questione occupazionale del personale, tenendo in considerazione le proposte contenute nei due piani industriali. È previsto che questa discussione si articolerà ulteriormente nel prossimo incontro, già calendarizzato per i primi di agosto.
Nonostante considerino prematuro un confronto dettagliato sull’occupazione alla luce delle attuali condizioni, Fim, Fiom e Uilm hanno accolto l’invito del Ministero a iniziare una discussione preliminare sul tema. “Sarà però indispensabile avere almeno la certezza del raggiungimento di un accordo tra le parti in merito alle banchine, alle aree comuni, all’accesso nelle aree e alla loro suddivisione. Inoltre, sarà cruciale acquisire il progetto industriale definitivo di JSW Steel Italy per rendere l’incontro realmente produttivo”, dice Guglielmo Gambardella, Segretario nazionale Uilm responsabile del settore.
GARANTIRE LA REINDUSTRIALIZZAZIONE
“Le segreterie nazionali e territoriali – aggiunge – sono impegnate a garantire che il percorso di reindustrializzazione di Piombino non si fermi, pur consapevoli delle complessità tecnico-finanziarie ancora da risolvere. Il nostro obiettivo rimane quello di tutelare i lavoratori e garantire loro un futuro stabile e sicuro”.
Nel frattempo, il sindacato continuerà a monitorare attentamente la situazione, mantenendo alta l’attenzione e la pressione sulle istituzioni e sulle aziende coinvolte affinché si raggiunga al più presto una soluzione concreta e sostenibile per i lavoratori di Piombino. L’impegno costante delle organizzazioni sindacali sarà fondamentale per garantire che i diritti dei lavoratori siano tutelati e che le promesse di sviluppo e reindustrializzazione si concretizzino in risultati tangibili.