“Con l’approvazione da parte dei lavoratori degli accordi fra Wartsila-MSC e Uilm, con Fim e Fiom, è stato raggiunto l’importante obiettivo di ridare un’altra prospettiva industriale e occupazionale in luogo alla produzione di motori nel sito di Trieste dismessa dalla multinazionale finlandese. Fra poco meno di tre anni, se verranno rispettati i tempi previsti, a Bagnoli della Rosandra ci sarà un nuovo compendio industriale per la produzione innovativi carri ferroviari per il trasporto merci, con un processo produttivo all’avanguardia, con elevati livelli di automazione ed efficientamento energetico”. Queste le parole di Guglielmo Gambardella, Segretario nazionale responsabile della cantieristica navale per la Uilm.
E così lo scorso 11 luglio al Mimit alla presenza del Ministro Urso è stato ratificato l’”Accordo quadro” che declina i tempi di attuazione del processo di reindustrializzazione. Fim, Fiom, Uilm e le Rsu attendono ora la firma dell’Accordo di Programma prevista per il 29 luglio, per dare piena attuazione agli impegni assunti in questa importante vertenza industriale.
DUE ANNI DOPO
Sono passati due anni da quel 14 luglio 2022, giorno in cui Wartsila annunciò, come un fulmine a ciel sereno, il licenziamento di 450 lavoratori. Dopo il ritiro dei licenziamenti e l’apertura del tavolo ministeriale per la reindustrializzazione si è finalmente arrivati a un primo obiettivo.
“Adesso – sottolinea Gambardella – le istituzioni procedano repentinamente alla realizzazione dell’Accordo di Programma per l’attuazione del progetto di riconversione industriale del sito ex Wartsila di Trieste”.
LE CONDIZIONI
Gambardella ricorda che l’accordo sindacale è solo una delle condizioni poste dalla multinazionale guidata da Gianluigi Aponte per la costruzione della nuova fabbrica di vagoni ferroviari: “Le altre condizioni saranno inserite nell’Accordo di programma e dovranno essere soddisfatte dalle istituzioni nazionali, dicasteri delle Imprese e Lavoro e Infrastrutture, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune, Autorità di Sistema Portuale e da Invitalia”.
Le prossime settimane dovranno servire per compiere le opere necessarie, a partire dalla demolizione di parte delle attuali strutture e degli impianti di produzione per realizzarne di nuove, implementare la rete ferroviaria interna e il suo raccordo con quella esterna, avviare corsi di formazione per la riqualificazione dei lavoratori.
ORA GLI INVESTIMENTI E IL LAVORO
“Non c’è tempo da perdere – spiega – per consentire a MSC di realizzare gli oltre 100 milioni di investimento e la creazione di oltre 400 posti di lavoro, ma anche per ridurre al minimo la permanenza dei 262 lavoratori che transiteranno da Wartsila in Innoway, la newco costituita da MSC e l’azienda Innofreight per l’acquisizione dello stabilimento di Bagnoli della Rosandra, per essere posti immediatamente in cassa integrazione per almeno 24 mesi in attesa della realizzazione del nuovo stabilimento, di essere riqualificati ed essere reinseriti al lavoro”.
La Uilm auspica di poter registrare il massimo impegno da parte di tutti i soggetti pubblici per facilitare gli iter autorizzativi per la realizzazione delle opere.
Fim Fiom e Uilm hanno chiesto al Ministero di prevedere degli incontri periodici per verificare gli stati di avanzamento dei due piani industriali di Wartsila e MsC, che a regime dovranno garantire l’occupazione e la continuità industriale dei siti del gruppo Wartsila a Trieste, Genova e Napoli.