Ex Ilva: la Uilm chiede chiarezza e sostegno per i lavoratori

Nell’ultimo incontro al Ministero del Lavoro, i rappresentanti sindacali Guglielmo Gambardella, Segretario nazionale Uilm, e Davide Sperti, Segretario Uilm Taranto, hanno espresso profonda preoccupazione riguardo alla situazione delle Acciaierie d’Italia, ex Ilva, e alle difficoltà che i lavoratori stanno affrontando.
Gambardella e Sperti hanno evidenziato le criticità legate alla recente procedura di cassa integrazione che coinvolge un numero significativo di lavoratori, senza però offrire prospettive chiare per il futuro di oltre 20mila dipendenti dell’ex Ilva, compresi coloro impiegati nel sistema degli appalti. Hanno sottolineato la necessità di garantire condizioni di lavoro dignitose e certezze occupazionali, non limitandosi alla mera cassa integrazione legata all’amministrazione straordinaria in corso.
I sindacalisti hanno espresso preoccupazione per l’annunciata procedura di vendita delle Acciaierie, evidenziando la mancanza di informazioni sulle prospettive industriali e occupazionali dell’eventuale acquirente. Hanno inoltre richiesto chiarezza sulle risorse economiche destinate al piano di ripartenza, compreso il prestito ponte in attesa dell’approvazione della Commissione europea.

GLI INVESTIMENTI
La mancanza di fondi sufficienti per investimenti cruciali e per garantire la continuità produttiva è stata fortemente contestata da Gambardella e Sperti, che hanno ribadito la necessità di un impegno finanziario adeguato a evitare una crisi ulteriore nell’ex Ilva. Hanno sottolineato che la gestione attuale potrebbe non portare ad una reale rinascita dell’azienda, ma solo a ulteriori difficoltà a breve termine.
Infine, i rappresentanti sindacali hanno dichiarato la necessità di interventi straordinari da parte del Governo per sostenere la continuità produttiva delle Acciaierie, ribadendo l’importanza di valorizzare tutte le risorse e il personale dell’ex Ilva per garantire una gestione efficiente e sostenibile.
In risposta alle ultime decisioni, i sindacalisti hanno respinto fermamente l’approccio attuale, definendolo un tentativo di procrastinare le decisioni cruciali per il futuro dell’azienda e dei suoi dipendenti, mettendo in rischio non solo l’occupazione ma anche l’ambiente circostante.

OK PRESTITO PONTE
Mentre scriviamo è arrivata anche l’approvazione da parte della Commissione europea del prestito ponte di 320 milioni ad Acciaierie d’Italia in AS. “Ora – ha dichiarato il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella – ci sono le condizioni per la convocazione del tavolo a Palazzo Chigi, che abbiamo richiesto da settimane, per riprendere la discussione con il governo sulle prospettive dell’ex Ilva, sul piano industriale e di ripartenza, sulle ulteriori risorse da mettere a disposizione dei commissari, sull’occupazione e sull’annunciato bando di gara. I 320 milioni di euro, come abbiamo più volte ribadito, rappresentano una buona notizia ma non sono sufficienti per il rilancio della produzione, il riavvio degli impianti e il ritorno a lavoro di tutti i lavoratori. Non possiamo attendere un mese per l’incontro con il Governo, la situazione è drammatica con stabilimenti quasi fermi e migliaia di lavoratori senza certezze. Siamo fortemente contrari alla ripresa del confronto sulla cassa integrazione prima di un incontro chiarificatore a Palazzo Chigi sulle prospettive, sugli impegni del Governo e sul piano industriale. La richiesta di incontro è urgente e non procrastinabile, peraltro condivisa anche con le istituzioni locali, come nel caso di Novi Ligure, con il Presidente della Regione Piemonte Cirio. Il tempo scorre, la situazione dell’ ex Ilva rischia di arrivare a un punto di non ritorno e noi non possiamo rimanere fermi. Il Governo ci convochi, vogliamo discutere di lavoro e futuro industriale e non solo di cassa integrazione”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *