Marelli: acquisizione di nuove commesse e ritorno in utile, segnali positivi verso l’uscita dalla crisi

Marelli, una delle aziende leader nel settore automobilistico, sta vivendo un periodo di svolta cruciale. Dopo mesi difficili caratterizzati da una crisi che ha messo a dura prova la sua stabilità finanziaria, recenti sviluppi indicano una possibile inversione di tendenza. L’acquisizione di nuove commesse e il ritorno in utile rappresentano segnali di ripresa che non solo portano speranza all’azienda ma sono anche percepiti positivamente dal sindacato, che vede in questi successi concreti passi verso l’uscita dalla crisi. Come ha spiegato, infatti, la direzione aziendale il 2023 è stato un anno nel complesso positivo, poiché ha registrato sia un aumento del 9% dei ricavi sia un ritorno in utile dello Ebit. Questo offre maggiore tranquillità ai 6.400 lavoratori italiani, che pure in molti siti purtroppo risentono ancora di un ampio ricorso alla cassa integrazione. Un elemento importante è certamente la normalizzazione dei rapporti con Stellantis, di gran lunga primo cliente delle fabbriche italiane.

NUOVE COMMESSE
Negli ultimi mesi, Marelli ha ottenuto diverse nuove commesse, sia a livello nazionale che internazionale. Questi contratti non solo rafforzano la posizione di mercato dell’azienda, ma confermano anche la fiducia dei clienti nei suoi prodotti e nella sua capacità di innovazione. Tra le commesse più rilevanti, si annoverano ordini significativi da parte di importanti case automobilistiche europee e asiatiche, che puntano su Marelli per soluzioni avanzate in termini di elettronica e sistemi di illuminazione. Il 2024 dovrebbe caratterizzarsi per l’incremento degli ordinativi in tutte le divisioni, tranne ride dynamics che però è già cresciuta molto nel 2023. Si confida di consolidare il rapporto con Stellantis e Nissan, che comunque sono passati dal 58% al 52% del totale clienti grazie a commesse vinte con altre case automobilistiche, ma c’è l’obiettivo di crescere anche in Cina per il mercato locale oramai il più grande del pianeta. Le priorità per l’anno in corso sono il miglioramento nell’esecuzione dei programmi, la crescita del margine lordo negli stabilimenti, il focus sui flussi di cassa. Tuttavia è iniziato un rallentamento di mercato, che prevedibilmente si protrarrà nella seconda parte dell’anno.

RITORNO IN UTILE
Parallelamente all’acquisizione di nuove commesse, Marelli ha registrato un ritorno in utile, un traguardo fondamentale dopo un periodo prolungato di risultati economici negativi. Questo miglioramento delle performance finanziarie è il frutto di una combinazione di strategie, tra cui la riduzione dei costi operativi, l’ottimizzazione della produzione e una gestione più efficiente delle risorse. Il risultato è un bilancio in miglioramento che lascia intravedere un futuro più roseo per l’azienda. La situazione degli stabilimenti è assai variegata: mentre in alcuni siti, come Tolmezzo, Corbetta, Venaria o Caivano vi è piena saturazione della manodopera, in altri purtroppo prosegue un ricorso pesante agli ammortizzatori sociali, in particolare a Bari, a Melfi, Sulmona e Rivalta. Anzi l’andamento dei volumi si prospetta negativo nella seconda parte dell’anno. Fra le novità positive, tuttavia, emergono in favore della fabbrica di Sulmona il prolungamento della commessa del Ducato da parte di Stellantis almeno fino al 2031, che non scongiura la ripresa del contratto di solidarietà dopo le ferie, ma offre garanzie sulla salvaguardia dello stabilimento nel lungo periodo, nonché il quasi superamento della crisi di Venaria Lighting. Naturalmente servirà monitorare l’andamento generale anche riguardo i necessari investimenti a supporto del rilancio di tutti i siti.

LA PROSPETTIVA DEL SINDACATO
Dal punto di vista del sindacato, questi sviluppi rappresentano segnali positivi. In un momento in cui l’incertezza economica e l’ombra di possibili licenziamenti incombevano sull’azienda, queste novità offrono una boccata d’ossigeno per i dipendenti. Inoltre, il ritorno in utile è visto come un chiaro indicatore della bontà delle strategie adottate dalla dirigenza e della resilienza dei lavoratori. Il sindacato ha messo in evidenza l’importanza del dialogo costruttivo con il management aziendale, che ha permesso di trovare soluzioni condivise per superare le difficoltà. La collaborazione tra le parti ha mostrato i suoi frutti, garantendo stabilità e aprendo nuove prospettive di crescita. L’acquisizione di nuove commesse e il ritorno in utile di Marelli rappresentano segnali incoraggianti verso l’uscita dalla crisi. La continua attenzione alla qualità, l’innovazione tecnologica e la solida cooperazione tra management e lavoratori saranno determinanti per consolidare questi successi e garantire un futuro prospero per Marelli e i suoi dipendenti. Resta purtroppo ancora aperta la vertenza Crevalcore, fabbrica che Marelli l’anno scorso decise di chiudere e che dovrebbe essere acquisita da Tecnomeccanica. Tuttavia stiamo ancora attendendo  che si concluda l’iter fra Invitalia e Tecnomeccanica per poi essere convocati al Mimit per l’intesa finale.

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