Rinnovo del contratto: parte la trattativa con Federmeccanica e Assistal

Si è aperta il 30 maggio scorso presso la sede di Confindustria a Roma la trattativa per il rinnovo del CCNL Federmeccanica-Assistal in scadenza a giugno prossimo e che riguarderà il quadriennio 2024-2027.
“Il nostro è tornato a essere il contratto più importante del sistema industriale, perché oltre ad affrontare temi tipicamente normativi e salariali si è caratterizzato per il grande salto fatto sulle corrette e costruttive relazioni industriali e sui temi riguardanti la modifica epocale dell’inquadramento professionale, il welfare, la formazione e le pari opportunità”, ha detto il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella all’inizio del suo intervento. “Come abbiamo sostenuto a più riprese – ha aggiunto – in questi tre anni abbiamo fatto vivere il contratto e sono passati velocemente per l’intensa attività svolta”.

IL CONTESTO
Vale la pena ricordare che il contratto scorso fu rinnovato in piena pandemia e crisi di governo, con le mascherine, in pochi e distanziati, ma determinati e consapevoli che il rinnovo contrattuale sarebbe stato una garanzia, sia per le imprese che per i lavoratori. A tutto questo si è aggiunta anche una guerra ai confini dell’Europa, che ha provocato un’impennata dei prezzi dell’elettricità, del gas e del petrolio con effetti dirompenti sulle famiglie e sull’economia del Paese.
L’inflazione record ha ridotto fortemente il potere d’acquisto delle famiglie, nonostante gli aumenti salariali certificati ex post. Secondo i dati Istat, in Italia negli ultimi tre anni i prezzi al consumo sono aumentati del 17,3%, mentre le retribuzioni contrattuali sono cresciute del 4,7%. Quindi il potere d’acquisto perso è stato di oltre il 12%. Sempre secondo l’Istat, negli ultimi dieci anni è quasi raddoppiato il numero di operai poveri: nel 2014 lo era l’8,7% del totale mentre oggi lo è il 14%. Per non parlare della povertà delle famiglie italiane.
“Mi auguro – ha detto ancora Palombella – che programmeremo nelle prossime settimane degli incontri specifici per affrontare gli 11 punti che compongono la nostra piattaforma contrattuale, elaborata e condivisa con Fim e Fiom. La fase assembleare ha coinvolto 785mila lavoratori e la piattaforma è stata approvata con oltre il 98% dei consensi”. È una piattaforma che, oltre a fotografare la situazione attuale in cui versa il settore metalmeccanico e impiantistico, si pone l’obiettivo di salvaguardare le aziende e i lavoratori coinvolti in un grande processo di transizione.
L’obiettivo è quello di rendere il settore metalmeccanico attrattivo, in grado di riconoscere le professionalità e le giuste competenze con una adeguata retribuzione e con orari di lavoro compatibili con le aspettative di vita e di lavoro degli attuali lavoratori e delle nuove generazioni.

11 PUNTI
Palombella ha quindi passato in rassegna i diversi temi della piattaforma a cominciare dalle relazioni industriali e passando per le politiche attive, l’inquadramento, il welfare integrativo, ambiente e sicurezza, occupazione e mercato del lavoro, appalti, conciliazione vita-lavoro, politiche di genere, altri diritti, riduzione dell’orario di lavoro e salario.
In particolare, sulla riduzione dell’orario di lavoro Palombella ha ribadito che “i cambiamenti epocali della transizione ecologica, digitale e tecnologica insieme ai processi di riorganizzazione e crisi necessitano di risposte inedite per gestire gli effetti occupazionali, per garantire, promuovere e incrementare la buona occupazione e conciliare vita e lavoro. Ora è fondamentale sperimentarla, estenderla e consolidarla nel Ccnl per dare coerenza e uniformità all’industria metalmeccanica e delle installazioni, anche al fine di migliorare la qualità e l’attrattività nei confronti delle giovani generazioni. Chiediamo che si avvii una fase di sperimentazione contrattuale con l’obiettivo di raggiungere progressivamente una riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali a parità di salario, facendo salve le intese aziendali esistenti”.

SALARIO
Per quanto riguarda il salario, invece, il leader Uilm ha riconfermato “il modello definito il 5 febbraio 2021 basato su due livelli di contrattazione. La nostra richiesta è di aumentare i salari nel triennio di 280 euro al livello medio. Pensiamo sia in linea con la richiesta fatta nella piattaforma del rinnovo del contratto precedente, in quella occasione a fronte di un’inflazione prevista nel triennio di 2,5% chiedemmo l’8%. Anche questa volta, a fronte di un’inflazione programmata nel triennio 2024-2027 del 7% chiediamo il 14%. Una condizione indispensabile per continuare a difendere i salari da un’inflazione senza precedenti”.
A questo si aggiunge la richiesta di portare a 700€ l’importo annuo dell’elemento perequativo e di riconoscerlo a tutti i lavoratori che non rinnovano il contratto aziendale, per incentivare la contrattazione di secondo livello, e la non assorbibilità dei superminimi individuali che ha dimostrato di essere iniqua, di comprimere le retribuzioni reali e di vanificare, nei fatti, gli esiti dei rinnovi contrattuali per una parte sempre crescente di lavoratrici e lavoratori.
Siamo pronti ad affrontare la trattativa senza pregiudiziali, consapevoli della delicatezza del momento e delle difficoltà che attraversano le aziende e i lavoratori”, ha concluso Palombella.

I prossimi appuntamenti saranno il 18 e il 27 giugno, l’11 e il 26 luglio e si parlerà di orario, salario, welfare e flessibilità. 

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