Cosa farà MSC per reindustrializzare la Wartsila di Trieste

di Guglielmo Gambardella

Dopo il secondo incontro tenutosi a Trieste lo scorso 28 maggio, il negoziato con MSC, per definire le modalità economiche e normative, le tempistiche e gli strumenti di integrazione salariale per l’accompagnamento dei 300 lavoratori triestini di Wartsila, interessati dalla dismissione della fabbrica per la produzione di motori, nella futura azienda, procede a piccoli passi. Ma questa importantissima (unica) opportunità offerta da Mediterranean Shipping Company (MSC), leader mondiale per il trasporto marittimo di container, per la reindustrializzazione parziale del sito di Bagnoli della Rosandra è un’occasione da non perdere.

GLI INVESTIMENTI
Sono oltre 100 i milioni di investimento previsti per realizzare un sito per la produzione di 3mia carrelli e 1.500 carri ferroviari e un centro di manutenzione e revisione di circa mille carrelli l’anno. È prevista la riassunzione dei 300 lavoratori Wartsila, che verrà riqualificato professionalmente per la nuova produzione, e la possibilità di poter assumere ulteriori 100/150 addetti con lo sviluppo delle attività di manutenzione e logistica. È intenzione di MSC realizzare il piano industriale nell’arco di 36 mesi ma con la volontà di mettere a regime a produzione in tempi più ristretti, se ce ne saranno le condizioni.
I rappresentanti della multinazionale di Gianluigi Aponte hanno però posto, fin dal primo momento, la questione della “sostenibilità” economica e finanziaria del nuovo progetto industriale che si inserirà in un contesto di mercato fortemente competitivo e con basse marginalità; questa condizione ha portato la delegazione MSC guidata da Nicola Lelli, nel primo incontro di trattativa tenutosi lo scorso 9 maggio, ad offrire la disponibilità ai lavoratori, che accetteranno la proposta di assunzione nella NewCo, del solo riconoscimento dell’inquadramento e dell’anzianità di servizio (scatti).

SECONDO INCONTRO
Nel corso del secondo incontro di trattativa, la delegazione Uilm con Fim e Fiom è risuscita a far migliorare la proposta aziendale facendo aggiungere il mantenimento dell’importante welfare aziendale (assistenza sanitaria aggiuntiva a ccnl, integrazione previdenza complementare, mensa, circolo ex Fincantieri, ecc.) ed un superminimo collettivo di 60 euro mensili. Abbiamo considerato la proposta ancora insufficiente e richiesto a MSC di effettuare una ulteriore proposta migliorativa che riduca ulteriormente la distanza fra le iniziali richieste sindacali di mantenere i valori economici del sistema retributivo integrativo attualmente riconosciuto in Wartsila e le disponibilità iniziali del corporate ginevrina.
Come Uilm auspichiamo che, a partire dal prossimo incontro previsto nella prima decade del mese di giugno, si possano acquisire ulteriori elementi di avanzamento nel negoziato con MSC e le attese risposte da parte di Wartsila alla nostra richiesta di incentivazione all’esodo sia per coloro che passeranno in nella NewCo di MSC sia per coloro che sceglieranno di non accettare il passaggio decidendo di risolvere il rapporto di lavoro.
Il percorso per raggiungere l’obiettivo della salvaguardia occupazionale è difficile ma fino alla fine la Uilm continuerà a svolgere un ruolo incisivo per assicurare le migliori condizioni per tutti i lavoratori.

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