Si è svolto a Trieste il 9 maggio scorso l’incontro tra le Organizzazioni sindacali di Fim, Fiom, Uilm nazionali, territoriali, le Rsu ed Msc sulla cessione Wartsila, per la verifica del piano industriale, della salvaguardia dell’occupazione e delle condizioni contrattuali per il passaggio dei lavoratori da Wartsila Italia a Msc.
La trattativa è partita subito in salita. In particolare rispetto alle condizioni contrattuali del passaggio dei lavoratori da Wartsila a Msc. Quest’ultima, pur essendo disponibile ad avviare una trattativa, ha dichiarato di voler riconoscere la sola applicazione dei trattamenti economici e normativi del Ccnl e l’anzianità maturata dei lavoratori, oltre che rendersi disponibile a riconoscere una parziale integrazione economica durante la cassa integrazione e a ridurre il più possibile l’utilizzo degli ammortizzatori sociali.
PROPOSTE INSUFFICIENTI
Fim, Fiom, Uilm hanno ritenuto largamente insufficienti tali proposte, rivendicando la necessità di salvaguardare gli effetti della contrattazione aziendale vigente per tutti i lavoratori ex-Wartsila. Vista la distanza tra le parti, il confronto è stato aggiornato al 28 maggio prossimo per il prosieguo della trattativa, ma nella stessa mattinata le organizzazioni sindacali e le Rsu hanno anche incontrato la Direzione di Wartsila Italia per una verifica degli organici del Gruppo e per un aggiornamento del piano industriale. Su quest’ultimo Fim, Fiom, Uilm e Rsu hanno chiesto al Gruppo impegni industriali, investimenti e garanzie sull’occupazione in tutti i siti italiani oltre il 31 dicembre 2025, data di scadenza del piano presentato da Wartsila; hanno inoltre chiesto di trovare soluzioni economiche per i lavoratori che transiteranno a Msc e di definire gli organici sito per sito e il numero dei lavoratori che Wartsila intende trasferire alla società subentrante, tutto ciò tenendo conto della volontà di Wartsila Italia di cedere l’intero compendio aziendale triestino a Msc divenendone nei fatti società affittuaria.
IL PROGETTO DI MSC
Lo sviluppo del progetto è previsto in fasi successive: ripristino aree interne e nuovo layout della fabbrica, ridefinizione delle aree, spostamento e efficientamento impianti, ottenimento delle certificazioni (primi vagoni prototipi con installazione manuale), installazione nuovi impianti e settaggio, avvio dell’attività produttiva.
A detta di Msc a regime saranno prodotti annualmente mille carri ferroviari e tremila carrelli (2mila per la produzione locale e mille per esportazioni), con 300 lavoratori occupati di cui 180 sulle linee di produzioni su due turni di lavoro. I 300 dipendenti passeranno da Wartsila a MSC con la procedura di legge della cessione di ramo d’azienda.
Secondo il piano la piena occupazione lavorativa è prevista nel luglio del 2027, con i primi 15 inserimenti nel luglio 2024, i successivi 45 nel gennaio 2026, ulteriori 120 nel settembre 2026. In questo periodo tutti i dipendenti saranno coinvolti in piani di formazione sostenuti anche con risorse pubbliche regionali.
In futuro Msc prevede inoltre di sviluppare un’attività di manutenzione dei carri e di logistica, che impiegherebbe ulteriori 100 lavoratori.
Il prossimo 28 maggio proseguirà quindi il confronto, anche con Wartsila Italia.