“Più salario, meno orario”: è questo lo slogan che la Uilm ha da tempo scelto per raccontare il prossimo rinnovo del Contratto Collettino Nazionale di Lavoro Federmeccanica-Assistal. L’ipotesi di piattaforma contrattuale è stata approvata dal Consiglio nazionale il 19 febbraio scorso e presentata, il giorno successivo, all’Assemblea unitaria Fim Fiom Uilm. Oltre 500 delegati da tutta Italia hanno partecipato a quella giornata importante e dimostrato un’ampia condivisione sulle proposte che interessano 1,4 milioni di lavoratori metalmeccanici. I diversi punti della piattaforma sono tutti ugualmente importanti e strettamente correlati: relazioni industriali e partecipazione, inquadramento, welfare, formazione, ambiente e sicurezza, mercato del lavoro, appalti, orario di lavoro, politiche di genere, salario e diritti sindacali. La Uilm ha però deciso di puntare su due temi in particolare: salario e orario.
SALARIO
Da tempo ci dicono che i nostri lavoratori sono quelli con gli stipendi più bassi d’Europa, è arrivato il momento di invertire questa tendenza. L’aumento dei salari per i lavoratori metalmeccanici riveste un’importanza cruciale nel tessuto economico e sociale del nostro Paese a vocazione manifatturiera.
L’incremento salariale non solo rappresenta un atto di giustizia sociale, ma è anche essenziale per stimolare la crescita economica: salari dignitosi migliorano la qualità della vita dei lavoratori e delle loro famiglie, e favoriscono anche un aumento del potere d’acquisto, alimentando così la domanda interna e sostenendo l’attività commerciale. Inoltre, un’adeguata remunerazione per i lavoratori è cruciale per attrarre e trattenere talenti nel settore. Investire nelle competenze e nella professionalità garantisce innovazione e competitività a lungo termine dell’industria.
Per tutte queste ragioni la nostra richiesta di 280 euro di incremento salariale sui minimi al quinto livello non è ambiziosa… è giusta. Vogliamo assicurare ai lavoratori metalmeccanici la vita dignitosa che la nostra stessa Costituzione stabilisce e il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro è importantissimo proprio perché, a differenza di quello aziendale, garantisce i diritti fondamentali in modo universale. Per questo ci siamo sempre battuti e continueremo a farlo affinché non venga mai cancellato.
L’ORARIO
Veniamo ora al tema della riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali (e a parità di retribuzione), che si vuole sperimentare soprattutto per gestire le crisi aziendali ma non solo. L’obiettivo è, infatti, duplice: da una parte si può utilizzare lo strumento della riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario per gestire le grandi emergenze all’orizzonte come la transizione ecologica e digitale e l’avvento dell’Intelligenza Artificiale. Il nostro Paese nel 2022 ha speso solo di cassa integrazione ben 5 miliardi di euro, ma se applicassimo la riduzione dell’orario di lavoro ci sarebbe meno bisogno di ore di cassa integrazione e si potrebbero riutilizzare le risorse risparmiate per aiutare le aziende in crisi; dall’altra parte, la riduzione dell’orario di lavoro andrebbe in contro a un’esigenza che riguarda tutti i lavoratori, dai più giovani ai meno giovani: la voglia di conciliare vita e lavoro.
Occorre iniziare a scalfire l’idea che i lavoratori devono essere rinchiusi nelle fabbriche per ore e iniziare a delineare un lavoro sempre più al passo con i tempi. Un lavoro in cui la persona torna a essere al centro. Ci sono diverse realtà in Italia e nel Mondo in cui la riduzione dell’orario di lavoro è già una realtà e l’aspetto più importante è che lì dove c’è le aziende non tornano più indietro, i lavoratori sono soddisfatti e sentendosi rispettati si legano all’azienda, si identificano maggiormente, sono più felici e lavorano meglio. E ovviamente ne
beneficia anche l’azienda, poiché aumenta la produttività.
IDEE GIUSTE
“Mi rendo conto – ha detto il Segretario generale Uilm, Rocco Palombella – che la mia può sembrare un’idea azzardata, ma non lo è. Sono dieci anni che ne parlo e oggi i tempi sono maturi affinché noi metalmeccanici ancora una volta tracciamo una strada prima degli altri. Abbiamo il coraggio, la convinzione, la ragione e il cuore dalla nostra parte. Sono certo che anche questa volta riusciremo a portare a casa un grande risultato. Nelle ultime settimane ho parlato di tutti questi temi in tantissimi Consigli regionali, da Nord a Sud. Gli incontri con i dirigenti sindacali e i delegati nei nostri territori mi caricano di energia in vista di una trattativa che non sarà semplice, certo, ma che di fatto non lo è mai stata”.
Alla fine del percorso dei Consigli regionali inizieranno le Assemblee nelle fabbriche. Palombella parteciperà personalmente a diversi appuntamenti che sono già in calendario per continuare a portare la voce della Uilm tra i lavoratori: “Dobbiamo convincerli – aggiunge – della bontà nelle nostre proposte ma sono certo che non sarà difficile, perché siamo responsabili e soprattutto siamo nel giusto. Si dice ‘chi si ferma è perduto’ e noi non ci fermiamo, anzi – conclude il leader della Uilm – guardiamo al futuro convinti che sapremo fare la differenza, perché è nel nostro dna fare tutto il possibile e anche di più per salvaguardare il lavoro e i lavoratori”.