L’Editoriale

Care lavoratrici e cari lavoratori,

sono settimane di intenso lavoro in tutti i Consigli regionali per la discussione sulla piattaforma Fim Fiom Uilm per il prossimo rinnovo del CCNL Federmeccanica-Assistal.
Gli incontri con i dirigenti sindacali e i delegati nei nostri territori mi caricano di energia in vista di una trattativa che non sarà semplice, certo, ma che di fatto non lo è mai stata. Sto viaggiando in lungo e in largo già da alcune settimane e posso dire con convinzione che ho visto una grande organizzazione, sempre più cresciuta e  matura, con tanta voglia di portare a casa un buon contratto, il nostro contratto.

Gli undici punti della piattaforma sono tutti ugualmente importanti e strettamente correlati. Come sapete, sin dall’inizio ci siamo caratterizzati con lo slogan “più salario, meno orario”, perché credo che siano gli elementi che salvaguardano gli altri e li rendono possibili. Abbiamo bisogno, oggi più che mai, di aumentare i salari dei lavoratori metalmeccanici al fine di attenuare la perdita di potere d’acquisto che ha generato l’inflazione. Basta andare al supermercato per rendersi conto dell’aumento a dismisura dei prezzi. Senza contare che da tempo ci dicono che i nostri lavoratori sono quelli con gli stipendi più bassi d’Europa.

La richiesta di 280 euro di incremento salariale sui minimi al quinto livello, quindi, non è ambiziosa… è giusta. Vogliamo assicurare ai lavoratori metalmeccanici la vita dignitosa che la nostra stessa Costituzione stabilisce. Il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro è importantissimo proprio perché, a differenza di quello aziendale, garantisce i diritti fondamentali in modo universale. Per questo ci siamo sempre battuti e continueremo a farlo affinché non venga mai cancellato.

Vengo ora al tema della riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore settimanali, che noi vogliamo sperimentare soprattutto per gestire le crisi aziendali ma non solo. L’obiettivo è duplice: da una parte si può utilizzare lo strumento della riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario per gestire le grandi emergenze all’orizzonte come la transizione ecologica e digitale e l’avvento dell’Intelligenza Artificiale; dall’altra però si va in contro a un’esigenza che riguarda tutti i lavoratori, dai più giovani ai meno giovani: la voglia di conciliare vita e lavoro.

Occorre iniziare a scalfire l’idea che i lavoratori devono essere rinchiusi nelle fabbriche per ore e iniziare a delineare un lavoro sempre più al passo con i tempi. Un lavoro in cui la persona torna a essere al centro. Ci sono diverse realtà in Italia e nel Mondo in cui la riduzione dell’orario di lavoro è già una realtà e l’aspetto più importante è che lì dove c’è le aziende non tornano più indietro, i lavoratori sono soddisfatti e sentendosi rispettati si legano all’azienda, si identificano maggiormente, sono più felici e lavorano meglio. E ovviamente ne beneficia anche l’azienda, poiché aumenta la produttività.

Mi rendo conto che la mia può sembrare un’idea azzardata, ma non lo è. Non lo è affatto, sono dieci anni che ne parlo e oggi i temi sono maturi affinché noi metalmeccanici ancora una volta tracciamo una strada prima degli altri. Abbiamo il coraggio, la convinzione, la ragione e il cuore dalla nostra parte. Sono convinto che anche questa volta riusciremo a portare a casa un grande risultato!

Alla fine del percorso dei Consigli regionali inizieranno le Assemblee nelle fabbriche. Parteciperò personalmente a diversi appuntamenti che sono già in calendario, continueremo a portare la nostra voce tra i lavoratori, dobbiamo convincerli della bontà nelle nostre proposte ma sono certo che non sarà difficile, perché siamo responsabili e siamo nel giusto. Non c’è altro interesse se non quello di coloro che rappresentiamo.

Per quanto riguarda invece le crisi aziendali, nonostante i numerosi impegni sui territori non ci siamo fermati e continuiamo a presidiare tutte le vertenze in atto al Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Saranno settimane piene, ma quel che è certo è che non ci tireremo indietro. Siamo sempre più convinti che il ruolo del sindacato nella società che si sta delineando sia non solo utile, ma necessario. Continuiamo così, a difendere i lavoratori con grande coraggio e umiltà. I risultati, non ho dubbi, arriveranno.

Buona lettura!

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