di Lorenzo Fusco
La situazione dello stabilimento Jsw di Piombino è sempre più preoccupante dopo oltre 10 anni di crisi, di ammortizzatori sociali e di tanti annunci rimasti regolarmente disattesi. Gli oltre 1.500 lavoratori del Gruppo indiano sono arrabbiati, abbattuti, demoralizzati, ma il timore per il loro futuro non gli permette certamente di arrendersi. È questo il clima che si è percepito durante l’ultima affollata assemblea alla presenza delle Segreterie di Fim-Fiom-Uilm a cui ha partecipato anche il Sindaco di Piombino Francesco Ferrari. Nel silenzio i lavoratori hanno ascoltato con attenzione gli interventi che si susseguivano, nei quali si prospettavano cambiamenti, ma senza nascondere che il futuro resta incerto.
DANIELI-METINVEST
Lo scorso settembre si è affacciata per lo storico stabilimento l’ipotesi di un progetto da 2,2 miliardi di euro del gruppo Danieli-Metinvest che, dopo le difficoltà trovate in Friuli, ha puntato dritto su Piombino. La guerra in Ucraina e la distruzione da parte dei russi dell’acciaieria Azovstal a Mariupol, controllata dal gruppo Metinvest, spinge la cordata italo-ucraina ad investire quanto prima in un progetto con due forni elettrici totalmente sigillati a controllo digitale (Digital Green Steel Project) della capacità di circa 3 milioni di tonnellate d’acciaio, con relativa produzione di acciai piani, che potrebbe entrare in funzione dal 2027. Dopo avere presentato il loro progetto in un’assemblea pubblica e in consiglio comunale, la joint-venture Danieli-Metinvest ha siglato il 18 gennaio un protocollo d’intesa con il Ministro Urso che dovrebbe portare entro 120 giorni a un Accordo di programma che si prefigge l’obiettivo di rilanciare il sito siderurgico.
I TAVOLI AL MIMIT
Da allora sono stati attivati vari tavoli di lavoro ministeriali che fanno certamente ben sperare, anche se sono molti i nodi ancora da sciogliere, tra cui la liberazione in tempi ristretti da parte del gruppo Jsw delle aree necessarie all’investimento, la disponibilità di una banchina idonea, spazi adatti allo stoccaggio delle scorie, la fornitura dell’energia necessaria, ma soprattutto un accordo con il gruppo indiano Jsw per fare coesistere affiancati i due diversi progetti. Gli indiani hanno intanto siglato venerdì 1 marzo, dopo mesi di continui rinvii, un protocollo d’intesa con il quale dovrebbero puntare ad investire e rilanciare l’unico impianto italiano dove si producono rotaie con un ulteriore forno elettrico, distante dalla città, per la produzione del semiprodotto necessario alla laminazione dei binari ferroviari.
LO SCIOPERO
I tanti dubbi e perplessità ancora da sciogliere, hanno spinto i lavoratori del gruppo Jsw, guidati dalle Segreterie provinciali Fim-Fiom-Uilm, a scioperare per 24 ore ed organizzare un presidio a Roma al MiMit, proprio nelle ore in cui il patron Sajjan Jindal, dopo 6 anni di impegni disattesi, siglava il Memorandum of Understanding alla presenza del Ministro Adolfo Urso. Il presidio ha ottenuto gli obiettivi prefissati. Innanzitutto lo sciopero ha avuto un’alta adesione, segno che i lavoratori non hanno nessuna intenzione di arrendersi. Inoltre ha permesso di ottenere un incontro dei Segretari Provinciali con Sajjan Jindal, che avevamo incontrato l’ultima volta ben 5 anni fa. Come Uilm abbiamo provato a trasmettergli tutta la rabbia dei lavoratori che oramai hanno completamente perso la fiducia nel suo gruppo, questo grazie anche all’attuale management indiano che si è dimostrato decisamente inadeguato e da sostituire, e abbiamo chiesto che la firma di Jindal del Memorandum stavolta deve portare il gruppo Jsw ad investire realmente a Piombino, altrimenti deve farsi da parte e passare la mano ad altri gruppi interessati seriamente al sito piombinese. Cosa prevedono i protocolli di intesa siglati dal gruppo Jsw e dal gruppo Danieli-Metinvest al momento non ci è ancora noto. Sappiamo che sono documenti propedeutici alla sigla degli Accordi di programma, ma siamo consapevoli che non hanno validità giuridica e non sono quindi vincolanti.
ACCORDI DI PROGRAMMA
I nuovi Accordi di Programma dovranno innanzitutto tutelare e salvaguardare tutti i lavoratori. Durante il Presidio sotto il Mimit, inoltre i Segretari Provinciali e i Coordinatori Rsu Fim-Fiom-Uilm sono stati ricevuti direttamente dal Ministro Urso, alla presenza di Gianni Anselmi per la Regione Toscana, subito dopo la firma del protocollo Jsw. In quel breve incontro il Ministro ha dichiarato che il suo obiettivo è rilanciare la siderurgia italiana e che Piombino nel suo piano della siderurgia ha un ruolo fondamentale. Come Uilm apprezziamo che il Ministro Urso, che in questi mesi si sta occupando personalmente della Vertenza Jsw, abbia deciso il 7 marzo di venire a Piombino a visitare lo stabilimento, convocare ed incontrare le Organizzazioni Sindacali. In quell’occasione come Uilm potremo fare le nostre osservazioni e le nostre proposte per rilanciare il sito siderurgico. Ci aspettiamo da parte del Ministro e del Governo atti concreti che i lavoratori di Piombino stanno attendendo da troppi anni. L’Italia ha avuto bisogno dell’acciaio di Piombino per molti decenni, ha avuto bisogno nell’emergenza della guerra del porto di Piombino per istallare un rigassificatore e allentare la dipendenza dal gas russo. Adesso è Piombino che ha bisogno del Governo italiano che, sostenendo e favorendo i progetti in discussione, potranno permettere il rilancio di questa Area di crisi complessa, con la salvaguardia e la creazione di posti di lavoro.