L’Editoriale

Care lavoratrici e cari lavoratori,

sono state settimane di snodo sia per quanto riguarda la vertenza dell’ex Ilva, sia per il rinnovo del CCNL Federmeccanica Assistal.

Come tutti ormai sapete l’ex Ilva è stata commissariata per la seconda volta, la trattativa intavolata nelle ultime ora tra Invitalia e ArcelorMittal non ha prodotto il risultato sperato della separazione consensuale. Pochi giorni fa, quindi, il Mimit ha accolto la richiesta di Invitalia di amministrazione straordinaria con effetto immediato e ha nominato il commissario straordinario, Giancarlo Quaranta.

Si tratta di una persona sicuramente competente, conosce lo stabilimento e conosce la siderurgia. Lo incontreremo lunedì prossimo a Taranto, e questo è già di per sé un primo segnale positivo e propositivo nei nostri confronti. Abbiamo bisogno nel più breve tempo possibile di discutere di piano industriale e di futuro per gli stabilimenti del Gruppo. L’ex Ilva deve essere rimessa in marcia, tornare a produrre e avviare il passaggio ai forni elettrici. Solo così saremo in grado di tutelare i lavoratori, tutti, e l’ambiente senza perdere un asset strategico per il Paese.

Per quanto riguarda il rinnovo del CCNL Federmeccanica-Assistal abbiamo avuto due appuntamenti importantissimi che hanno avviato il percorso democratico per l’approvazione della piattaforma, prima della sua presentazione alla controparte.

Il 19 febbraio si è svolto infatti il nostro Consiglio nazionale, in contemporanea a quelli di Fim e Fiom, e il giorno successivo l’Assemblea unitaria dei 500.

Sono state giornate intense, di confronto e di dibattito, in cui abbiamo potuto esaminare insieme l’ipotesi di piattaforma e approvarla.

Come sapete il nostro slogan è “più salario, meno orario”: sono infatti questi gli elementi su cui puntiamo maggiormente, senza dimenticare tutti gli altri. La piattaforma è composta da 11 capitoli tutti importanti, dal welfare alla parità di genere, dalla formazione alla partecipazione, dall’inquadramento professionale alle relazioni industriali e molto altro.

In linea con il contratto in scadenza, noi chiediamo aumenti salariali di 280 euro nel triennio al livello medio e aggiungiamo la richiesta di sperimentazione di riduzione dell’orario di lavoro a 35 ore, a parità di retribuzione.

Siamo consapevoli che sarà una trattativa in salita, ma siamo convinti che i tempi siano ormai maturi per proiettare il nostro CCNL verso un futuro in cui dovremo affrontare diverse sfide: dalla transizione ecologica e digitale all’intelligenza artificiale. In particolare, la riduzione dell’orario di lavoro deve servire da un lato ad affrontare questi grandi cambiamenti e dall’altra a gestire meglio le crisi aziendali. Chiederemo al Governo un sostegno in tal senso.

In questo numero di Fabbrica società parliamo di questo e molto altro, come sempre vi invito a leggerlo con attenzione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *