Care lavoratrici e cari lavoratori,
questo numero di Fabbrica società è l’ultimo del 2023. È stato un anno complicato sotto tanti punti di vista. Da un lato di rinascita dopo la fase drammatica della pandemia, sebbene non sia ancora completamente finita, dall’altra purtroppo di nuove tragedie come i conflitti che continuano a combattersi anche quando i giornali e le tv spengono i riflettori.
Nel condannare fermamente tutte le guerre per quello che producono dal punto di vista delle perdite di vite umane, ci auguriamo che vengano prese al più presto decisioni forti sul piano politico a livello internazionale per fermare il massacro sulla striscia di Gaza. Che il 2024 sia un anno di speranza per tutte le popolazioni coinvolte nei conflitti.
In Italia, come sapete, in questi mesi siamo stati alle prese con un’inflazione record e un’impennata dei prezzi che ha messo a dura prova le famiglie. Tra carrello della spesa e mutui alle stelle, una grossa fetta di popolazione fatica ad arrivare a fine mese. Il sindacato confederale ha messo in piedi una serie di scioperi e manifestazioni contro la Manovra finanziaria che affossa la sanità pubblica, non tiene conto delle proposte di Cgil Cisl e Uil sul fisco e sulle pensioni, non va incontro alle esigenze dei lavoratori.
È necessario sviluppare una politica industriale che permetta di affrontare le due transizioni, quella ecologica e quella digitale per evitare che queste nei prossimi anni abbiano impatti negativi sui lavoratori dell’industria.
I metalmeccanici sono al centro di questa fase di trasformazione e alle prese con numerose vertenze ai tavoli ministeriali. Dalla siderurgia all’automotive, dall’elettrodomestico alla cantieristica fino alle telecomunicazioni, nessun settore è purtroppo fuori dai rischi legati sia alla transizione ecologica e digitale sia a un’assenza di politica industriale e di prospettiva che anche questo Esecutivo di Governo sta dimostrando.
Ne abbiamo recentemente parlano al nostro Consiglio nazionale prima della pausa natalizia. È stata una grande occasione di dibattito e di confronto, un momento di grande ricchezza per tutta la nostra Organizzazione, e non un semplice rituale.
Il 2024 sarà l’anno del rinnovo del CCNL con Federmeccanica e Assistal. Per quanto ci riguarda nella nostra piattaforma rivendicativa dovranno essere due temi centrali: il salario e l’orario.
Da una parte le retribuzioni non potranno essere inferiori a quanto ottenuto con il CCNL in scadenza, anche grazie alla clausola di salvaguardia sull’inflazione, dall’altra dobbiamo avviare il dibattito e il confronto sul tema della riduzione dell’orario di lavoro, per tener conto delle nuove esigenze del mondo del lavoro che devono rendere compatibile il lavoro con la vita familiare e gli interessi dei singoli.
In questo numero di Fabbrica società continuiamo a parlare di ex Ilva. Non possiamo farne a meno, purtroppo questa vertenza è da anni l’emblema di una politica industriale disastrosa nel nostro Paese e il risultato di un’assenza totale di visione e prospettiva. Siamo a un bivio, il futuro di 20mila famiglie e interi territori dipende in gran parte dalla scelta che il Governo prenderà nei confronti di un socio privato, ArcelorMittal, che ha abbondantemente dimostrato il suo totale disinteresse. Abbiamo più volte chiesto all’Esecutivo di prendere in mano la situazione, estromettere Mittal, salvare gli stabilimenti e rimetterli sul mercato affidandoli a una governance competente. Come sindacato siamo pronti a scendere in campo per fare tutto il possibile al fine di salvaguardare ambiente, occupazione e produzione.
Manca ancora qualche giorno alle festività. Ci sarà ancora occasione di fare un bilancio e farci gli auguri di Natale con la lettera che ogni anno ho il piacere di mandarvi. Nel frattempo, buona lettura!