Insieme contro l’austerità in Europa

di Chiara Romanazzi

Il 12 dicembre si è svolta a Bruxelles una manifestazione europea organizzata dalla Ces, il sindacato confederale europeo. Quindicimila lavoratori provenienti da tutto il continente hanno marciato davanti alle istituzioni dell’UE a Bruxelles per inviare un messaggio chiaro ai leader che non deve esserci un ritorno all’austerità. Componenti dei sindacati di 30 Paesi si sono recati in Belgio per prendere parte alla manifestazione Insieme contro l’austeritàorganizzata dalla Confederazione europea dei sindacati (CES), dove la segretaria generale Esther Lynch ha avvertito i politici che avrebbero pagato il prezzo per qualsiasi ritorno all’austerità.

UN ACCORDO MIGLIORE
La protesta si è svolta alla vigilia di un incontro dei capi di governo europei, che stanno lottando per trovare un consenso su una controversa riforma delle regole di governance economica dell’UE. Secondo la bozza di proposta della Commissione, gli stati membri con un deficit superiore al 3% del Pil dovrebbero ridurre il loro deficit di bilancio di almeno lo 0,5% del Pil ogni anno. Ciò significherebbe che gli Stati membri sarebbero costretti a tagliare 45 miliardi di euro dai loro bilanci solo l’anno prossimo, secondo i calcoli della CES basati sui dati della Commissione Europea. La proposta del Consiglio renderebbe i tagli ancora più drastici.
Questa manifestazione è stata inserita nella campagna della Ces dal titolo “Un accordo migliore per i lavoratori”.

INVESTIMENTI PER IL FUTURO
Il motivo che spinto la Ces a indire questa grande manifestazione è il rischio che l’Europa torni ad adottare pesanti misure di austerità, come avvenuto nel 2010. Difatti, i Ministri delle Finanze di tutti i Paesi europei e i parlamentari europei si sono incontrati a Bruxelles. È emerso che molti di loro stanno spingendo per riportare l’Europa a rigide regole di austerità. Ciò costringerebbe i governi nazionali ad apportare drastici tagli alla spesa.
I lavoratori hanno bisogno di investimenti pubblici nell’istruzione, nella sanità, in salari adeguati e in un futuro sostenibile. L’ Europa affronta una crisi del costo della vita guidata da profitti record e i lavoratori non devono essere quelli a pagarne il prezzo. Attualmente in Europa si registra un aumento del 14% dei profitti e un aumento dei salari del solo 4%.

COMITATO ESECUTIVO
A seguito della riuscita manifestazione, il comitato esecutivo di IndustriAll Europe si è riunito ad Elewjit il 13 e 14 dicembre. Sono stati due giorni di riunione molto intensi, caratterizzati dal dibattito sulla gestione della leadership politica di IndustriAll Europe. Infatti, Luc Triangle, ex Segretario Generale di IndustriAll Europe, è stato eletto Segretario Generale del Csi (il sindacato confederale mondiale) ad ottobre di quest’anno.
Poiché per statuto non ci può essere una co conduzione delle attuali Segretarie Generali Aggiunte, Isabel Barthèse Judith Kirton Darling, nel fare le veci del Segretario Generale fino al 2025, è stata proposta la candidatura di Judith Kirton Darling a Segretario Generale. L’elezione avverrà online il 13 febbraio prossimo, mentre entro maggio del prossimo anno si dovranno presentare nuove candidature per il secondo Segretario Generale Aggiunto (che affiancherà Isabel Barthès). Inoltre, è stato deciso che il prossimo congresso si svolgerà dal 3 al 5 giugno 2025 a Budapest.

AL FIANCO DEI LAVORATORI DI TESLA
Come anticipato nella riunione online dell’ 8 dicembre avvenuta tra i Vice Presidenti di Regione a cui ha preso parte Rocco Palombella in veste in rappresentanza della Regione Sud in questo periodo, durante la riunione del 13-14 dicembre 2023 il comitato esecutivo del sindacato europeo industriAll e le sue affiliate si sono schierate con IF Metall (il sindacato svedese metalmeccanico), chiedendo una contrattazione collettiva per i lavoratori Tesla in Svezia per garantire condizioni di lavoro più eque.
Nonostante i numerosi tentativi degli ultimi anni, Tesla si rifiuta di avviare trattative con IF Metall.
In opposizione all’atteggiamento antisindacale di Tesla, i sindacati svedesi di diversi settori hanno intrapreso azioni di solidarietà per proteggere il diritto alla contrattazione collettiva, provocando, tra le altre cose, la mancata consegna delle targhe per le nuove auto Tesla. Anche i sindacati al di fuori della Svezia sono sempre più impegnati in scioperi e azioni di solidarietà.
Il modello svedese, in cui le condizioni sul posto di lavoro sono state stabilite attraverso negoziati tra rappresentanti dei lavoratori e dei datori di lavoro per quasi un secolo, ha prodotto un mercato del lavoro stabile in cui il 90% di tutti i lavoratori è coperto da contratti collettivi. Il sindacato europeo IndustriAll ha dichiarato di continuare a stare al fianco dei lavoratori svedesi di Tesla per tutto il tempo necessario e resisterà a qualsiasi tentativo di indebolire i sindacati e la contrattazione collettiva in Europa. Inoltre, il comitato esecutivo del sindacato europeo IndustriAll ha invitato Tesla a rispettare i diritti fondamentali dei lavoratori e a rispettare il modello del mercato del lavoro svedese.

CONDANNA ALLA GUERRA
Inoltre, come voluto fortemente da Rocco Palombella nella riunione dell’8 dicembre, il comitato esecutivo del sindacato europeo industriAll ha adottato una dichiarazione di condanna ogni forma di violenza nei confronti della popolazione civile che si sta verificando nello scontro tra Hamas e Israele. Nella dichiarazione approvata è stato chiesto un cessate il fuoco immediato. IndustriAll Europe ha dichiarato che ogni vita conta, e tutti i crimini di guerra, ovunque si trovino e da chiunque siano stati commessi, sono inaccettabili. Sono stati condannati i brutali attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre.
La crudeltà dell’attacco e la presa di ostaggi da parte dell’organizzazione terroristica Hamas è stata ritenuta in nessun modo giustificabile. D’altro canto, la reazione del governo israeliano ha provocato un intervento dall’impatto devastante per la popolazione che vive nella Striscia di Gaza e nella Cisgiordania occupata.
Nella dichiarazione è stata inoltre chiesta la creazione di corridoi umanitari attraverso la Striscia di Gaza e la Cisgiordania occupata per poter fornire alla popolazione beni e servizi essenziali.
IndustriAll Europe ha chiesto all’Unione Europea e ai governi europei di intensificare il loro lavoro per fermare la guerra, garantire il rilascio di tutti gli ostaggi e facilitare il percorso verso una pace giusta e la soluzione dei due Stati. Infine, sono state condannate l’escalation dell’antisemitismo e dell’islamofobia nel mondo.

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